Genocidio: differenze tra le versioni

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** [[Massacro di Katyń]] - il [[22 marzo]] [[2005]], il [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati della Polonia]] (parlamento) polacco ha approvato all'unanimità un atto con il quale si richiede alla Russia di classificare il massacro di Katyn come genocidio. Il massacro, infatti, era volto a indebolire la Polonia, in quanto venne eliminata una parte importante dell<nowiki>'</nowiki>''intellighentsja'' polacca, poiché il sistema di [[coscrizione]] prevedeva che ogni [[laureato]] divenisse un ufficiale della riserva.
* Una pulizia etnica era stata tentata anche dalle autorità militari italiane durante la seconda guerra mondiale ai danni degli sloveni nelle zone conquistate in Jugoslavia dall’esercito italiano. L’attuazione di tale progetto portò alla deportazione di circa 35.000 civili sloveni, di cui circa 3.500 persero la vita nei campi di concentramento allestiti a tale scopo dall’esercito italiano<ref>Angelo del Boca, Italiani, brava gente?, pagine 241 e 243, Vicenza 2005, ISBN 88-545-0013-5</ref>. Le istruzioni di attuazione della ''bonifica etnica'' venivano impartite, su istruzioni di Benito Mussolini<ref>Nel suo discorso tenuto a Gorizia il 31 luglio 1942 il Capo del Governo Italiano Benito Mussolini, pronunciò le seguenti parole: -''Bisogna sterminare tutti gli uomini di questa stirpe, maledetta''–. Fonte: Alojz Zidar, Il popolo sloveno ricorda e accusa, Editrice Lipa, Capodistria 2001</ref>, direttamente dal comandante dell’esercito italiano nella provincia di Lubiana generale [[Mario Roatta]]<ref>Il generale Mario Roatta dispose tra l'altro ...''(…)l’internamento può essere esteso… sino allo sgombero di intere regioni, come ad esempio la Slovenia. In questo caso si tratterebbe di trasferire, al completo, masse ragguardevoli di popolazione… e di sostituirle in loco con popolazioni italiane’’ - Fonte: Angelo Del Boca, Italiani, brava Gente?, pagina 241, Neri Pozza editore, Vicenza 2005, ISBN 88-545-0013-5 - Fonte: N. 08906 di prot. dell’8 settembre 1942 indirizzata al Comando Supremo, in Alojz Zidar, Il popolo sloveno ricorda e accusa, pagina 231, Založba Lipa, Koper 2001, ISBN 961-215-040-0</ref> e dal comandante dell’XI Corpo d’Armata, generale Mario Robotti<ref>Verbale della riunione a Kocevje in data 2 agosto 1942, riportato nel libro di Tone Ferenc, La provincia italiana di Lubiana, pagina 486, Istituto Friulano per la storia del movimento di liberazione, Udine 1994: -''…sgombrare tutti gli uomini validi ad Arbe… Ricordarsi che per infinite ragioni questi elementi possono trasformarsi in nostri nemici. Quindi sgombero totalitario… Resta inteso che il provvedimento dell’internamento non elimina il provvedimento di fucilare tutti gli elementi colpevoli o sospetti di attività comunista… Le autorità superiori non sono aliene dall’internare tutti gli sloveni e mettere al loro posto degli italiani.''</ref>.
* [[Italia]] - Il massacro delle [[Massacri delle foibe|foibe]] ad opera dei [[Partigiani jugoslavi|partigiani]] di [[Josip Broz Tito|Tito]] contro gli [[italiani]] in [[Istria]], [Venezia Giulia]] e [[Dalmazia]] nel [[1943]] e nel [[1945]] viene da taluni considerato genocidio {{citazione necessaria|in quanto il fine era quello di far scomparire}} la componente italiana da queste due regioni. Il numero delle vittime varia da diecimila a ventimila.
* Pulizia etnica ai danni dei serbi durante la seconda guerra mondiale - Durante la [[seconda guerra mondiale]] il [[Stato Indipendente di Croazia|regime fascista croato]] organizzò il massacro sistematico delle minoranze etniche (soprattutto serbi, ebrei e zingari) provocando circa mezzo milione di vittime.
* [[Romania]] - [[Nicolae Ceauşescu]] e la moglie furono condannati a morte il [[25 dicembre]] [[1989]], dopo tre giorni di prigionia, da un "tribunale volante" militare con l'accusa principale di genocidio per la strage di [[Timişoara]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/12/22/ceausescu-si-vendica-col-sangue.html La Repubblica] del 22 dicembre 1989</ref><ref>{{en}} ''[http://www.1989history.eu/upload/1239996120.pdf Revolution of 1989 and the last days of communism]'', [[George Budica]]</ref><ref>{{en}}''[http://www.nytimes.com/1989/12/23/world/upheaval-east-mass-graves-found-rumania-relatives-missing-dig-them-up.html?pagewanted=1 The New York Times]'', 23 dicembre 1989</ref> e con l'aggravante di aver condotto la popolazione rumena alla povertà. Successive ricerche giornalistiche mostrarono come il numero dei morti riportato inizialmente dai media (decine di migliaia in Romania di cui diverse migliaia solo a Timisoara), oltre che alcune immagini riprese dalla [[televisione]], fossero in realtà dei falsi, costringendo anche alcuni [[quotidiani]] (tra cui [[Libération|''Liberation'']]) a scusarsi con i lettori per l'acriticità con cui erano state riportate le notizie.<ref>[[Claudio Fracassi]], ''Sotto la notizia niente. Saggio sull'informazione planetaria'', I libri dell'Altritalia, collana del settimane ''[[Avvenimenti]]'', 1994 (ristampato nel 2007 da [[Editori Riuniti]], ISBN 978-88-359-5900-7), [http://www.lombardia.megachip.info/vis_cont.php?id_art=31 capitolo 1]</ref><ref>[http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=2&ida=&idt=&idart=4343 Peace Reporter] [http://it.altermedia.info/continente/falsi-giornalistici_2755.html]</ref><ref>{{fr}}[http://www.acrimed.org/article1.html Articolo di ricostruzione dei fatti], dal sito dell'associazione francese [[Acrimed]]</ref> Al termine della rivoluzione, secondo i dati del ministero della Salute rumeno, i morti saranno 1104 (di cui solo 93 a Timisoara, 20 dei quali avvenuti dopo il giorno della cattura di Ceauşescu) e 3321 i feriti. Complessivamente la maggior parte delle vittime si avranno comunque a [[Bucarest]]<ref>{{ro}} [[Romulus Cristea]], ''Revoluţia 1989'', editore ''România pur şi simplu'', 2006, ISBN 973-87007-8-7, pag. 14</ref> con 564 morti (di cui 515 dopo il 22 dicembre, data in cui Ceauşescu fu catturato).