Innocenzo Fraccaroli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ValterVBot (discussione | contributi)
m Bot: Elimino tutti gli interlinks vedi Wikidata: D:Q1664147
Riga 20:
 
== Biografia ==
Innocenzo (Innocente) Fraccaroli nacque il 28 dic. 1805 a Castelrotto di Valpolicella (Verona) da Andrea, un modesto possidente terriero, e da Aquilina Fagiuoli. Intorno al 1818 la famiglia si trasferì a Parona all'Adige. Fraccaroli venne affidato per qualche tempo alla bottega di un intagliatore di Verona e iniziò a realizzare lavori di carattere decorativo e plastico. Allievo dell’Accademia di Belle Arti di [[Venezia]], nel [[1829]] risulta vincitore del gran premio di scultura dell’[[Accademia di Brera|Accademia di Belle Arti di Brera]]. Il successo ottenuto gli permette di perfezionare gli studi a Roma dal [[1830]] al [[1835]], dove conosce e frequenta alcuni dei maggiori scultori dell’epoca, tra i quali [[Bertel Thorvaldsen]] e [[Pietro Tenerani]]. Rientrato a [[Milano]] nel [[1836]], dopo un breve soggiorno veronese, nel corso degli anni Quaranta si dedica agli abituali soggetti di ispirazione mitologica e alla ritrattistica, impiegando un linguaggio di severa ascendenza neoclassica ma con una inedita intensità espressiva. Tra le opere del 1848 ricordiamo l'altare della chiesa di S.Bonifacio e "Gli Angeli" della chiesa di Parona di Valpolicella, in cui già da giovanissimo aveva intagliato un Crocefisso ligneo lavorando per varie committenze venete fino al 1857. Negli anni 40 anche [[Ferdinando I]] d'Austria commissionó al Fraccaroli due statue per il Belvedere di Vienna. Oggi l'opera "La strage degli innocenti" si puó apprezzare al primo piano del Kunsthistorischemuseum di Vienna. Contemporaneamente era presente a tutte le Esposizioni di Belle Arti di [[Accademia di Brera|Brera]] e raggiunge la sua completa affermazione con la partecipazione alle Esposizioni Universali di [[Londra]] del [[1851]] e di [[Parigi]] del [[1855]]. All'interpretazione allegorica degli ideali risorgimentali, succede a partire dagli anni Cinquanta una produzione di opere scopertamente patriottiche. A partire dagli anni Sessanta l’attività dell’artista si dirada a causa degli insuccessi riportati nei principali concorsi per l’esecuzione di monumenti cittadini (in particolare il progetto per un monumento commemorativo dell'Indipendenza) – verosimilmente per il suo attardato linguaggio classicista – e per la mancata assegnazione della cattedra di Scultura all’[[Accademia di Brera]]. Nella maturità si dedica, in particolare, a opere religiose e a monumenti commemorativi. Nel [[1876]], ritirandosi dalla scena artistica, dona al Museo Civico di [[Verona]] i modelli in gesso delle sue maggiori opere.
 
==Onorificenze==