Intel Core Microarchitecture: differenze tra le versioni
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Per limitare gli imprevisti delle innovazioni tecnologiche necessarie al rinnovamento generazionale dei propri processori, a partire dagli inizi del [[2006]] Intel ha iniziato a seguire una strategia denominata "[[Intel Tick-Tock|Tick-Tock]]": prima viene introdotta una nuova tecnologia produttiva sulla base di un'architettura già collaudata (la fase "''Tick''") e in seguito, quando tale tecnologia è in grado di fornire [[resa produttiva|rese]] elevate, la si adotta per produrre una nuova architettura (la fase "''Tock''").
I primi esponenti di questa nuova filosofia di progetto, furono i processori [[Pentium D]] [[Presler]] (che avevano praticamente la stessa architettura dei precedenti [[Smithfield (informatica)|Smithfield]]) con cui venne introdotto il processo produttivo a [[65 nm]] (fase "''Tick''"). Dopo aver collaudato la nuova tecnologia costruttiva con queste CPU, Intel passò alla nuova architettura [[Intel Core Microarchitecture|Core]] dei [[Core 2 Duo]], prodotta sempre a 65 nm (fase "''Tock''").
In maniera analoga, tra la fine del [[2007]] e l'inizio del [[2008]], Intel presentò i processori [[Penryn (computer)|Penryn]] e [[Wolfdale]] che erano in sostanza dei [[die-shrink]] del Core 2 Duo, a 45 nm (fase "Tick"). A fine [[2008]], quando anche questo processo produttivo era ormai a punto, arrivò l'architettura [[Nehalem (hardware)|Nehalem]] (fase "''Tock''"). La sua evoluzione [[Westmere (hardware)|Westmere]] è stata realizzata a 32 nm a partire dai primi mesi del [[2010]] (fase "Tick"), in modo da collaudare anche questa tecnologia in vista dell'architettura successiva [[Sandy Bridge]], uscita poi nel [[2011]] (fase "''Tock''"). L'intenzione dichiarata di Intel, molto ambiziosa, era quella di migliorare il rapporto performance/watt del 300% entro la fine del decennio.
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