Anna Andreevna Achmatova: differenze tra le versioni

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== Cenni biografici ==
[[File:Ахматова_Н.Гумилев_Л.Гумилев.jpg|thumb|right|Anna Achmatova con il marito Nikolaj Gumilëv e il figlio Lev (1913)]]
Figlia di Andrey Antonovich vaffanculo
, funzionario pubblico, e di Inna Erazmovna Stogova, entrambi di nobile famiglia, fu moglie dal [[1910]] al [[1918]] di [[Nikolaj Stepanovič Gumilëv|Nikolaj Gumilëv]], dal quale ebbe il figlio [[Lev Nikolaevič Gumilëv|Lev]]. Fece parte della Corporazione dei poeti, un gruppo [[Acmeismo|acmeista]] fondato e guidato dal marito <ref> Vedi ''Enciclopedia Italiana'', riferimenti in Collegamenti esterni.</ref>. Compose la prima opera, ''La sera'', nel [[1912]], alla quale seguì ''Il rosario'' nel [[1914]], caratterizzate entrambe da un'intima delicatezza. ''Lo stormo bianco'' ([[1917]]), ''Piantaggine'' ([[1921]]), ''Anno Domini MCMXXI'' ([[1922]]) sono raccolte di versi ispirate dal nostalgico ricordo dell'esperienza [[Biografico|biografica]], che spesso assumono quasi la cadenza di una preghiera.
 
Dopo la [[fucilazione]] del primo marito, Nikolaj, nel [[1921]], seguì una lunga pausa indotta dalla [[censura]], che la poetessa ruppe nel [[1940]] con ''Il salice'' e ''Da sei libri'', raccolte dalle quali emerge un dolore derivato dalla costante ricerca della bontà degli uomini. Il figlio Lev fu imprigionato fra il [[1935]] e il [[1940]] nel periodo delle [[grandi purghe]] [[stalin]]iane.
 
Espulsa dall'Unione degli Scrittori Sovietici nel [[1946]] con l'accusa di ''[[estetismo]]'' e di ''disimpegno politico'' <ref>Vedi: ''Sapere.it'' riferimenti in Collegamenti esterni.</ref>, riuscì tuttavia ad essere riabilitata nel [[1955]], pubblicando nel [[1962]] un'opera alla quale lavorava già dal [[1942]], il ''Poema senza eroe'', una nostalgico ricordo del passato russo, rielaborato attraverso la drammaticità che la nuova visione della Storia comporta, e attraverso una trasfigurazione dello Spazio e del Tempo in una concezione di puro fine.
 
Sulla sua poetica ebbe molta influenza la conoscenza delle opere di [[Dante Alighieri]], come anche testimonia il filosofo Vladimir Kantor: «Quando chiesero ad Anna Achmatova, la matriarca della poesia russa, “Lei ha letto Dante?”, con il suo tono da grande regina della poesia rispose: “Non faccio altro che leggere Dante”» <ref>[http://www.zenit.org/article-26186?l=italian ''Il grande filosofo russo Kantor svela l'influenza cattolica nel suo Paese''] di Jesús Colina, dal sito Zenit, Il mondo visto da Roma.</ref>.