Quercus pyrenaica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Addbot (discussione | contributi)
m migrazione automatica di 15 collegamenti interwiki a Wikidata, d:q899686
fix incipit, standardizzo paragrafi
Riga 1:
{{Tassobox
| nome = MelojoQuercia dei Pirenei
| immagine = [[Image:Melojar soto.JPG|230px]]
| didascalia = ''Quercus pyrenaica''
| statocons = lc
| regno = [[Plantae]]
| sottoregno = [[Tracheobionta]]
Riga 13:
| famiglia = [[Fagaceae]]
| genere = [[Quercus]]
| sottogenere = [[Subgénero Quercus|Quercus]]
| sezione = ''[[Sección Mesobalanus|Mesobalanus]]''
| specie = '''Q. pyrenaica'''
| binome = Quercus pyrenaica
| biautore = [[Carl Ludwig Willdenow|Willd.]]
| sinonimi =
*''Quercus toza proles pyrenaica'' <small>([[Carl Ludwig Willdenow|Willdenow]]) [[Georges C.Chr. Rouy|Rouy]] [[1910]]</small>
*''tavaresii'' <small>[[Gonçalo António da Silva Ferreira Sampaio|Sampaio]]</small>
*''subandegavensis'' <small>[[Aimée Antoinette Camus|A.Camus]]</small>
Riga 33:
}}
 
La '''''Quercusquercia pyrenaicadei Pirenei''' ('', o più comunementeQuercus '''melojo'pyrenaica'' (si<small>[[Carl trattaLudwig diWilldenow|Willd.]]</small>), undetta terminein [[peggiorativolingua spagnola|spagnolo]] che viene dal latino ''malum folium'melojo''': cattiva foglia),<ref name=RAE>{{Es}}{{cita libro |Dizionario della Lingua Spagnola |cognome=RAE |nom=Real Academia Española |wkautore= Real Academia Española |titolo=Dizionario della Lingua Spagnola |anno=2001 |editore=Rodesa |città=Madrid |isbn=84-239-6824-3}}</ref> anche conosciuta comunemente come cerro (''rebollo''),<ref name=RAEè />una (questo nome si usa inoltre per denominare ilpiccolo [[quejigoalbero]] e altre specie), marojo,<ref name=RAE /> rovere nero, tozo,<ref name=RAE /> indella [[Galiziafamiglia (Spagnatassonomia)|Galiziafamiglia]] cerquiño, nelledelle [[AsturieFagaceae|Fagacee]].<ref>{{cita tociu,web nei [[Paesi Baschi]] tocorno, in [[Catalogna]] reboll, in [[Portogallo]] carvallo negro, in [[Francia]] tauzin, è un piccolo [[Quercus petraea|rovere]], più rustico e frugale dei suoi "fratelli maggiori" [[caducifoglie]] di foglie, titolo=''[[Quercus robur]]pyrenaica'' e|opera=The ''[[QuercusPlant petraea]]'',List che|url=http://www.theplantlist.org/tpl/record/kew-174637|accesso=18 simaggio estende per quasi tutta la [[Penisola Iberica]] eccetto nella fascia settentrionale, dove manca o scarseggia, e che si trova protetto dalla [[legge]] in [[Andalucía]].2013}}<br/ref>
In alcuni manuali lo si denomina erroneamente roble pirenaico (rovere pirenaico) [[Castiglianizzazione|castiglianizzando]] il [[Nomenclatura binomiale|binomio]] [[Lingua latina|latino]], ma il nome specifico, ''pyrenaica'', è molto poco appropriato, poiché manca quasi completamente nei [[Pirenei]], e si deve al [[botanico]] [[Germania|tedesco]] [[Carl Ludwig Willdenow|Carl Ludwig von Willdenow]] (1765-1812) <ref name="López Gónzalez">{{Es}}{{cita libro |Guida per gli alberi e arbusti della Penisola Iberica e Baleari |cognome=López González |nome=Ginés A. |linkautore=|titolo=Guida per gli alberi e arbusti della Penisola Iberica e Baleari |anno=2004 |editore=Mundi-Prensa |città=Madrid |isbn=84-8476-210-6}}</ref> che si basò su delle esposizioni secche di un [[erbario]] che gli giunsero con un'[[etichetta di identificazione|etichetta]], la quale attribuiva proprio questa provenienza, che prevalse comunque sopra le altre molto più usate, come ''Quercus toza'' ([[Louis-Augustin Bosc d'Antic|Bosc]]), poiché così vogliono le regole di [[Nomenclatura (biologia)|nomenclatura]] botanica.
 
InL'epiteto alcunispecifico manuali''pyrenaica'', loche si denominadeve erroneamente roble pirenaico (rovere pirenaico)al [[Castiglianizzazione|castiglianizzandobotanico]] il [[Nomenclatura binomialeGermania|binomiotedesco]] [[LinguaCarl latinaLudwig Willdenow|latino]],Carl maLudwig ilvon nomeWilldenow]] specifico(1765-1812), ''pyrenaica'', è in realtà molto poco appropriato, poichéin mancaquanto quasila completamentesua neipresenza sui [[Pirenei]], e siscarsa deveed alil suo [[botanicoareale]] si estende a tutta la [[Germania|tedescopenisola iberica]], alla [[CarlFrancia]] Ludwige Willdenow|Carlal Ludwig von Willdenow[[Marocco]] (1765-1812) settentrionale.<ref name="López Gónzalez">{{Es}}{{cita libro |Guida per gli alberi e arbusti della Penisola Iberica e Baleari |cognome=López González |nome=Ginés A. |linkautore=|titolo=Guida per gli alberi e arbusti della Penisola Iberica e Baleari |anno=2004 |editore=Mundi-Prensa |città=Madrid |isbn=84-8476-210-6}}</ref> chevon siWilldenow basò sula dellesua esposizionidescrizione di questa specie su secchecampioni di un [[erbario]] che gli giunsero con un'[[etichetta di identificazione|etichetta]], la qualeche attribuiva erroneamente proprio questa provenienza, chee prevalsetale comunquedenominazione sopraresta le altre molto più usate, come ''Quercus toza'' ([[Louis-Augustin Bosc d'Antic|Bosc]]),tuttora poichévalida cosìin voglionobase lealle regole di [[Nomenclatura (biologia)|nomenclatura]] botanica.
== Caratteristiche ==
 
== Descrizione ==
La sua [[Morfologia (biologia)|morfologia]] è ampiamente colonnare, non arriva a raggiungere i 25 [[metro|metri]] e il suo sviluppo è lento, sopporta bene la [[siccità]], come pure le gelate ed è poco [[Longevità|longeva]]. Nei suoli poveri si trova frequentemente sotto forma di alberello.<ref name=Fischesser>{{cita libro |cognome=Fischesser |nome=Bernard |linkautore=|titolo=Il libro dell'albero|anno=2004 |editore=El Drac |città=Madrid |isbn=84-88893-80-9}}</ref>
 
Come tutte le specie del genere ''[[Quercus]]'' si [[ibridazione|ibrida]] facilmente con altrialtre tipispecie di rovere e compresocongeneri, i [[quejigo]],il [[Quercus ilex|leccileccio]] e la [[Quercus suber|sugherosughera]], dando individui con tutti i tipi di caratteri intermedi.
La pianta spunta abbondantemente dalla radice, per cui a volte si formano estese zone di cespugli o [[arbusti]] (cerri), o circonda gli esemplari di maggiore taglia con abbondanti germogli. L'uomo la [[pota]] periodicamente per ottenere [[legna]], uno dei suoi principali utilizzi.
 
Il suo [[fusto|tronco]], diritto o tortuoso, solitamente ha una forma molto irregolare, ramificandosi dalla base, sebbene dopo perda i rami più bassi. La [[Corteccia (botanica)|corteccia]] è liscia e di colore verde grigiastro fino ai due o tre [[anno|anni]], poi cambia in un grigio più scuro e a partire dai 25 anni diventando grossa, incomincia a screpolarsi longitudinalmente prendendo una colorazione bruna-grigiastra.<br/>
Come tutte le specie del genere Quercus si ibrida facilmente con altri tipi di rovere e compreso i [[quejigo]], [[Quercus ilex|lecci]] e [[Quercus suber|sughero]], dando individui con tutti i tipi di caratteri intermedi.
 
Il sistema L'[[Radice (botanica)|apparato radicale]] è formato da una potente radice principale dalla quale crescono numerose radici laterali prossime alla superficie del suolo. Questi [[stolone|stoloni]] (nonostante senza essere stati ''castigati'' dall'[[ascia]]) producono lievi germogli con sviluppo diseguale. Se elil tronco principale viene abbattuto, questi germogli si sviluppano abbondantemente coprendo ampie superfici facendo sì che risulti difficoltoso transitare sul terreno.<br/>
Il suo tronco, diritto o tortuoso, solitamente ha una forma molto irregolare, ramificandosi dalla base, sebbene dopo perda i rami più bassi. La [[Corteccia (botanica)|corteccia]] è liscia e di colore verde grigiastro fino ai due o tre [[anno|anni]], poi cambia in un grigio più scuro e a partire dai 25 anni diventando grossa, incomincia a screpolarsi longitudinalmente prendendo una colorazione bruna-grigiastra.<br/>
 
Di chioma lobuladalobulata o semisferica, tortuosa e chiara, ha [[foglia|foglie]] con un corto [[picciolo]] (fino a 25 mm) e un [[Lembo fogliare|lembo]] [[pennatifido]] o [[pennatipartito]] attraversato da 4-8 paia di lobi laterali profondi, stretti e irregolari, che arrivano molto vicino alla nervatura media. Misurano da 7 a 16 cm di longitudinelunghezza, sono quasi corazzate alla base e al nascere hanno un attraente colore [[cremisi]]; sono coperte da ambo i lati di abbondanti peli stellati che nella facciatafaccia superiore tendono a perdersi, dandole un color cenerognolo al rovescio e più verde sul lato superiore (talvolta si confonde il melojo con illa [[Quercus pubescens|rovere pubescenteroverella]] dovuto al fatto che le foglie di quest'ultimoultima possono essere un po' pelose nella faccia superiore quando sono adulte, ma sono meno profondamente lobate di quelle della ''Quercus pyrenaica''); sono [[marcescenza|marcescenti]], per cui restano all'albero una volta morte fino all'apparizione delle nuove in [[primavera]], dando un aspetto caratteristico ai boschi di melojo [[inverno|invernali]]. Si coltiva a volte come albero [[pianta ornamentale|ornamentale]].
Il sistema [[Radice (botanica)|radicale]] è formato da una potente radice principale dalla quale crescono numerose radici laterali prossime alla superficie del suolo. Questi [[stolone|stoloni]] (nonostante senza essere stati ''castigati'' dall'[[ascia]]) producono lievi germogli con sviluppo diseguale. Se el tronco principale viene abbattuto, questi germogli si sviluppano abbondantemente coprendo ampie superfici facendo sì che risulti difficoltoso transitare sul terreno.<br/>
[[Image:Melojar Herrería.jpg|thumb|left|300px|Bosco di Melojo in estate]]
 
Nascono iI [[fiore|fiori]] [[Maschile|maschili]] e [[Femminile|femminili]] nascono nello stesso albero, in [[aprile]], [[maggio]] o ai primi di [[giugno]], essendo; i fiori maschili sono giallognoli e minuti, con involto (envuelta) diviso in 5-8 [[Lacinia (botanica)|lacinie]] pelose, numero variabile di [[stame|stami]] e raggruppati in [[amento|amenti]] pensilipenduli, e i fiori femminili solitari o in gruppi di tre o quattro nelle [[ascella (botanica)|ascelle]] dei rametti del dell'ultimo anno.<br/>
Di chioma lobulada o semisferica, tortuosa e chiara, ha [[foglia|foglie]] con un corto [[picciolo]] (fino a 25 mm) e un [[Lembo fogliare|lembo]] [[pennatifido]] o [[pennatipartito]] attraversato da 4-8 paia di lobi laterali profondi, stretti e irregolari, che arrivano molto vicino alla nervatura media. Misurano da 7 a 16 cm di longitudine, sono quasi corazzate alla base e al nascere hanno un attraente colore [[cremisi]]; sono coperte da ambo i lati di abbondanti peli stellati che nella facciata superiore tendono a perdersi, dandole un color cenerognolo al rovescio e più verde sul lato superiore (talvolta si confonde il melojo con il [[Quercus pubescens|rovere pubescente]] dovuto al fatto che le foglie di quest'ultimo possono essere un po' pelose nella faccia superiore quando sono adulte, ma sono meno profondamente lobate di quelle della ''Quercus pyrenaica''); sono [[marcescenza|marcescenti]], per cui restano all'albero una volta morte fino all'apparizione delle nuove in [[primavera]], dando un aspetto caratteristico ai boschi di melojo [[inverno|invernali]]. Si coltiva a volte come albero [[pianta ornamentale|ornamentale]].
 
I suoi [[frutto|frutti]], uguali a quelli del resto delle specie del genere Quercus, sono le [[ghiande]], in questo caso grosse, con [[peduncolo (botanica)|pedunculo]] corto e tozzo, di circa 3-4 cm di [[lunghezza]], conricoperte per 1/3-1/2 coperto da una ''cupula''cupola emisferica, a forma di ditale, villosa, con numerose squame cadenti. Nascono sole o raggruppate a due o tre e maturano in [[ottobre]] o [[novembre]]. La polpa è di sapore amaro, sebbene utile alimentare il [[bestiame]] quando è nella ''montanera'' <ref>La ''montanera'' è il pascolo o foraggio fatto di ghiande o faggina per i maiali, sui monti o al pascolo.</ref>.
Nascono i [[fiore|fiori]] [[Maschile|maschili]] e [[Femminile|femminili]] nello stesso albero, in [[aprile]], [[maggio]] o ai primi di [[giugno]], essendo i maschili giallognoli e minuti, con involto (envuelta) diviso in 5-8 [[Lacinia (botanica)|lacinie]] pelose, numero variabile di [[stame|stami]] e raggruppati in [[amento|amenti]] pensili, e i fiori femminili solitari o in gruppi di tre o quattro nelle ascelle dei rametti del ultimo anno.<br/>
 
Non bisogna confondere il frutto (ghianda) con delle escrecenzeescrescenze (protuberanze sferiche) denominate ''cecidiececidi'' o [[galla (botanica)|galle]] molto frequenti in esemplari adulti. Questi tumori sono prodotti come autodifesa dall'albero verso le larve depositate dalledal diverse specie di [[VespidaeHymenoptera|vespeimenotteri]] nei suoi polloni. La galla sviluppa dei tessuti vegetali a strati, che danno alimento e protezione alle [[Larva|larve]], convertendosi perciò in perfetti [[asilo nido|asili nido]] fino a che non emergeranno da una serie di orifizi, eventualmente, poi sono utilizzati a loro volta da altri [[Insecta|insetti]]. Queste galle vengono utilizzate come eccitante, come tintura e come astringente.<br/>
I suoi [[frutto|frutti]], uguali a quelli del resto delle specie del genere Quercus, sono le [[ghiande]], in questo caso grosse, con [[peduncolo (botanica)|pedunculo]] corto e tozzo, di circa 3-4 cm di [[lunghezza]], con 1/3-1/2 coperto da una ''cupula'' emisferica, a forma di ditale, villosa, con numerose squame cadenti. Nascono sole o raggruppate a due o tre e maturano in [[ottobre]] o [[novembre]]. La polpa è di sapore amaro, sebbene utile alimentare il [[bestiame]] quando è nella ''montanera'' <ref>La ''montanera'' è il pascolo o foraggio fatto di ghiande o faggina per i maiali, sui monti o al pascolo.</ref>.
<gallery>
Image:Rebollo.jpg|Ghianda di melojo (Quercus pyrenaica)
Image:Rebollar del atardecer 2.jpg|Foglie secche
Image:Agallas.jpg|Galle o [[cecidio|cecidi]]
Image:Agallas roble.jpg|Cecidi e foglie secche
</gallery>
 
== Distribuzione ede ecologiahabitat ==
Non bisogna confondere il frutto (ghianda) con delle escrecenze (protuberanze sferiche) denominate ''cecidie'' o [[galla (botanica)|galle]] molto frequenti in esemplari adulti. Questi tumori sono prodotti come autodifesa dall'albero verso le larve depositate dalle [[Vespidae|vespe]] nei suoi polloni. La galla sviluppa dei tessuti vegetali a strati, che danno alimento e protezione alle [[Larva|larve]], convertendosi perciò in perfetti [[asilo nido|asili nido]] fino a che non emergeranno da una serie di orifizi, eventualmente, poi sono utilizzati a loro volta da altri [[Insecta|insetti]]. Queste galle vengono utilizzate come eccitante, come tintura e come astringente.<br/>
[[Image:RebollarMelojar del atardecerHerrería.jpg|thumb|left|300px|Bosco di Melojo''Q. pyrenaica'' in autunnoestate]]
[[Image:MelojarRebollar Herreríadel atardecer.jpg|thumb|left|300px|Bosco di Melojo''Q. pyrenaica'' in estateautunno]]
 
[[Image:Rebollar en invierno2.jpg|thumb|left|300px|Bosco di melojo''Q. pyrenaica'' in inverno.]]
Il [[paesaggio]] che conforma il bosco di melojo è più lugubre di quello degli altri roveri. La sua atmosfera, più gravosa. Questi boschi, sebbene trasmettano una certa attrazione, non sono però tanto accoglienti, fatti, sembra, più a misura di [[Insecta|insetti]], [[Sauropsida|rettili]], [[Rodentia|roditori]], [[Salamandra salamandra|salamandre]], [[Lucanus cervus|cervi volanti]] e altri animaletti. Certo non si è stimolati a stabilirsi là, ma soltanto a passeggiare, ascoltare e osservare i dintorni.
 
Il melojo ha sofferto più di chiunque altro rappresentante del suo genere l'epidemia di [[oidio]],<ref name=Abella>{{cita libro |La magia degli alberi |cognome=Abella |nome=Ignacio |linkautore=|titolo=La magia degli alberi |anno=2003 |editore=integral |città=Barcellona |isbn=84-7901-190-4}}</ref> che lo decimo ai principi del [[XX secolo]]. Le continue potature favorirono la propagazione del [[fungo]] e la degenerazione e debilitamento della specie. In alcune zone si incontrano individui malconci o isolati; in altre resistono in gruppi di esemplari contorti, o vengono recuperati fra altre specie, accompagnandosi al [[Fagus sylvatica|faggio]] o al [[Quercus petraea|rovere]]. Sfortunatamente, anche molte pendii prima popolati, e ora dissodati o [[Deforestazione|deforestati]], soffrono un'[[erosione]] irreversibile; perciò bisogna sottolineare l'importante ruolo che gioca il melojo fissando con le sue estese radici i terreni più sciolti e pompando nutrienti e basi dal [[sottosuolo]] per rilasciarli in superficie.<br/>
 
La marcescenza o ritardo della caduta delle foglie, è un [[fenomeno]] che non si conosce completamente, sebbene è chiaro che è una variante delle [[Caducifoglia|caducifoglie]], dove la separazione delle foglie non si produce fino alla spinta delle gemme fogliari nella seguente [[stagione]].<br/>
Con l'accorciamento autunnale del [[fotoperiodo]], le piante riassorbono i [[Nutrimento|nutrienti]] e l'[[acqua]] delle foglie, chiudono automaticamente i vasi conduttori e lasciano uniti i piccioli ai rami. Se il [[vento]] non lo impedisce, questa leggera legatura è sufficiente perché l'albero conservi le foglie secche fino all'arrivo della primavera. Il comportamento degli individui della stessa [[specie]] non è interamente identico. I germogli di ceppi, individui giovani, o rami inferiori dei tronchi adulti, conservano un maggior numero di foglie marce che i rami elevati, i quali frequentemente perdono la loro copertura.<br/> In qualunque caso, la relazione fra la marcescenza e il temperamento intermedio del melojo, a cavallo tra il mondo mediterraneo (perennifoglio) e l'atlantico (caducifoglio), costituisce un mistero. No è chiaro se conservare le foglie possa somministrare vantaggi, sebbene forse supponga maggior grado di protezione per le gemme fogliari.
 
== Distribuzione ed ecologia ==
 
[[Image:Rebollar en invierno2.jpg|thumb|left|300px|Bosco di melojo in inverno.]]
Specie di esposizione soleggiata o di media luce e temperamento robusto<!-- silicícola e basífugo//-->, attecchisce su terreni di varia natura ([[quarzite|quarziti]], [[arenaria (roccia)|arenarie]], [[ardesia]], [[micascisti]], gneiss, [[graniti]] e sabbie più o meno argillose; rara in terreni calcarei decalcificati o [[dolomite|dolomitici]]).
 
Riga 84 ⟶ 80:
 
Si trova la presenza represenza del melojo nelle Asturie a [[cabo de Peñas]], [[Cudillero]] e prossime al faro di [[faro de San Emeterio|San Emeterio]].<br/>In [[Álava]] si estende lungo il Parco Naturale di [[Parco Naturale di Izki|Izki]], nella provincia di [[Vizcaya]] lungo il monte Lucero e in quella di [[Guipúzcoa]] si trova a [[Jaizkibel]], monte [[Igueldo]] e Itziar.<br/>In [[Cantabria]] sono comuni i cerri nel versante nord della [[Cordigliera Cantabrica]], tra i 700 e 1400 metri di altitudine, soprattutto nelle zone più secche delle valli dove faggi e rovereti non crescono a causa della loro maggiore dipendenza idrica, sui pendii del [[Peña Sagra]], (Valderrodíes, [[Aniezo]] e [[Bárago]]). Ci sono anche melojo a [[Liencres]] e capo Guintres.<br/>Nella [[provincia di León]] abbonda nella [[Cordigliera Cantabrica]] e nel [[Páramo Leonés|Páramo]]. Nella [[provincia di Zamora|Zamora]] nella [[Lago di Sanabria|Sanabria]] e [[La Carballeda]]. Nella [[provincia di Salamanca]], nella ''penillanura'' <ref>Secondo il Dizionario della lingua spagnola (RAE) la ''penillanura'' è un terreno quasi piano, con lievi ondulazioni, la cui formazione e caratteristiche sono il risultato dell'erosione di una zona montagnosa.</ref> del NW, nella [[Peña di Francia]], nelle sierre di [[Sierra de Gata|Gata]] e [[Sierra de Béjar|Béjar]]. Nella [[provincia di Ávila|Ávila]] nella [[Sierra de Gredos]] ([[Candeleda]], [[Arenas de San Pedro]]), e nelle sierre di [[Sierra de Villafranca|Villafranca]] e nella [[La Serrota|Serrota]] nei corsi alti dei fiumi [[Río Corneja|Corneja]] e [[Adaja]]. Nella [[Provincia di Segovia|Segovia]] nelle zone confinanti con [[Riaza]] e [[Sepúlveda]]. Nella [[provincia di Burgos]] lungo le sierre di [[Montes de Oca (comarca)|Oca]] e della [[Sierra de la Demanda|Demanda]]. Nella [[provincia di Soria]] a [[Vinuesa]] e nel [[Moncayo]].<ref name = Oria>{{cita libro |cognome= Oria de Rueda|nome=Juan Andrés|linkautore= |titolo= Guida per gli alberi e arbusti di Castilla y León|anno=2003 |editore= Cálamo|città= Palencia|id= ISBN 84-95018-46-2 }}</ref><br/>Nella [[provincia di Cáceres]], abita le valli del [[Tiétar]], [[La Vera]] ([[Garganta la Olla]], [[Cuacos de Yuste]], [[Villanueva de la Vera]]), [[río Alagón|Alagón]] e [[Valle del Jerte|Jerte]] e sui pendii di [[Villuercas]] (Pozzo della Neve), incluso nella Sierra di [[Guadalupe (Spagna)|Guadalupe]].<br/>Nella [[Madrid (comunità autonoma)|provincia di Madrid]] viene a distribuirsi verso ovest, nord-ovest ([[Parco Regionale dell'Alto Bacino Manzanares]]) e a nord ([[Bustarviejo]]) formando boschi sui bassi declivi delle sierre di [[Sierra di Guadarrama|Guadarrama]] e [[Sierra di Ayllón|Ayllón]], tra gli 800 e i 1.500 metri di altitudine aprossimadamente.<br/>Nella [[provincia di Castellón|Castellón]] a [[Peñagolosa]].<br/>Nella [[provincia di Guadalajara]] lo troviamo a Navalpotro, [[La Fuensaviñán]], [[Laranueva]] e nei villaggi negri ([[Cantalojas]], [[Campillo de Ranas]]) delle sierre di [[Sierra di Ayllón|Ayllón]] e [[Pico Ocejón|Ocejón]]. Nella [[provincia di Toledo]], nella [[Sierra di San Vicente]] ([[Navamorcuende]], [[Hinojosa de San Vicente|Hinojosa di San Vicenzo]], [[El Real de San Vicente]]), accompagnato da abbondantissimi [[Castanea sativa|castagni]], così come nei [[Monti di Toledo]] ([[Navas de Estena]], Rocigalgo, sierra della Majana) e il nord-ovest della provincia della [[Provincia di Ciudad Real|Città Reale]], nel cuore del [[Parco Nazionale di Cabañeros]] (zona avicola protetta, [[Zona di speciale di protezione per gli uccelli|ZEPA]]).<br/> Nell'Andalusia in [[Sierra Morena]] e Sierra Nevada. I boschi di melojo più meridionali nella [[Penísola Iberica]] si situano nel [[Parco Naturale dei Sughereti]] nella [[provincia di Cadice]], nella [[Sierra dell'Aljibe]] e nella Sierra di Ojén.
 
==Avversità==
 
IlLa melojoquercia dei Pirenei ha sofferto più di chiunque altro rappresentante del suo genere l'epidemia di [[oidio]],<ref name=Abella>{{cita libro |La magia degli alberi |cognome=Abella |nome=Ignacio |linkautore=|titolo=La magia degli alberi |anno=2003 |editore=integral |città=Barcellona |isbn=84-7901-190-4}}</ref> che lo decimo ai principi del [[XX secolo]]. Le continue potature favorirono la propagazione del [[fungo]] e la degenerazione e debilitamento della specie. In alcune zone si incontrano individui malconci o isolati; in altre resistono in gruppi di esemplari contorti, o vengono recuperati fra altre specie, accompagnandosi al [[Fagus sylvatica|faggio]] o al [[Quercus petraea|rovere]]. Sfortunatamente, anche molte pendii prima popolati, e ora dissodati o [[Deforestazione|deforestati]], soffrono un'[[erosione]] irreversibile; perciò bisogna sottolineare l'importante ruolo che gioca il melojo fissando con le sue estese radici i terreni più sciolti e pompando nutrienti e basi dal [[sottosuolo]] per rilasciarli in superficie.<br/>
 
La marcescenza o ritardo della caduta delle foglie, è un [[fenomeno]] che non si conosce completamente, sebbene è chiaro che è una variante delle [[Caducifoglia|caducifoglie]], dove la separazione delle foglie non si produce fino alla spinta delle gemme fogliari nella seguente [[stagione]].<br/>
Con l'accorciamento autunnale del [[fotoperiodo]], le piante riassorbono i [[Nutrimento|nutrienti]] e l'[[acqua]] delle foglie, chiudono automaticamente i vasi conduttori e lasciano uniti i piccioli ai rami. Se il [[vento]] non lo impedisce, questa leggera legatura è sufficiente perché l'albero conservi le foglie secche fino all'arrivo della primavera. Il comportamento degli individui della stessa [[specie]] non è interamente identico. I germogli di ceppi, individui giovani, o rami inferiori dei tronchi adulti, conservano un maggior numero di foglie marce che i rami elevati, i quali frequentemente perdono la loro copertura.<br/> In qualunque caso, la relazione fra la marcescenza e il temperamento intermedio del melojo, a cavallo tra il mondo mediterraneo (perennifoglio) e l'atlantico (caducifoglio), costituisce un mistero. No è chiaro se conservare le foglie possa somministrare vantaggi, sebbene forse supponga maggior grado di protezione per le gemme fogliari.
 
== Usi ==
Riga 96 ⟶ 99:
 
*'''Castigliano''': abogalla, agallarones, agallones, barda, bardal, bellota, cajiga, cajigo, carrasco, carvalho negral, carvallo, carvallo negro, cerqueiro, cerquiño, chaparro, chaporro, corcabo, corco, cuerco, curco villano, gallaras, malojo, manoplas blancas, marojo, mata de robles (cespuglio di roveri), matorra, matorro, melojo, negral, quejigo (lamento), rachizo, reboll, rebolla, rebollar, rebollera, rebolleta, rebollo, rebollo gordo, rebolo, rebotsu, roble (''rovere''), roble borne (''rovere a punta''), roble cepillo (''rovere a spazzola''), roble común de Castilla (''rovere comune di Castiglia''), robleda, robleda doble, roble dulce, roble matorrizo, roble melojo, roble montaraz, roble negral, roble negro (rovere nero), roble que lleva las nueces de agallas (''rovere che porta le noci delle agalla''s), roble serrano (''rovere serrano''), roble tocio (''rovere tozzo''), roble tocorno (''rovere mal potato''), roble tozo (''rovere tozzo''), roble turco (rovere turco), roble villano (rovere villano), robre (=''roble''), sapiego, talaya, tocio (tozzo), tocío, tocorno (''mal potato''), tozo (tozzo), turco.<ref>{{Es}}Nomi nel [http://www.anthos.es/v21/index.php?page=intro Giardino Botanico Reale]</ref>
Anche conosciuta comunemente in [[Galizia (Spagna)|Galizia]] come ''cerquiño'', nelle [[Asturie]] ''tociu'', nei [[Paesi Baschi]] ''tocorno'', in [[Catalogna]] ''reboll'', in [[Portogallo]] ''carvallo negro'', in [[Francia]] ''tauzin''.
 
<gallery>
Image:Rebollo.jpg|Ghianda di melojo (Quercus pyrenaica)
Image:Agallas.jpg|Galle o [[cecidio|cecidi]]
Image:Rebollar del atardecer 2.jpg|Foglie secche
Image:Agallas roble.jpg|Cecidi e foglie secche
</gallery>
 
== Note ==