Shahab-3: differenze tra le versioni

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<!-- Prestazioni -->
|Vettori =
|Gittata =1.280 - 1.930 [[chilometro|km]]
|Errore =30 [[metro|metri]]
|Tangenza =
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|Max_vel =
|Max_g =
|Motore =Primo stadio liquido, secondo stadio solido
|Testata =
|Spoletta =Impatto, prossimità, altimetro radar
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}}
 
Lo '''Shahab-3''' ([[Lingua persiana|farsi]]:شهاب-۳, che si traduce "Meteora-3") è un [[missile balistico]] [[SRBM]], in dotazione alle [[forze armate iraniane]], sviluppato dall'[[Iran]], in parte basandosi, probabilmente, sul missile [[Corea del Nord|nordcoreano]] [[Nodong-1]].<ref>{{Cita libro|autore=U.S. Department of Defense |titolo=Proliferation: Threat and Response |anno=2001 |editore=DIANE Publishing |pagine=38 |ISBN=ISBN 1428980857}}</ref> Lo Shahab-3 ha una gittata di 1.280&nbsp;km; ed è stata sviluppata una variante [[MRBM]] che attualmente può raggiungere i 1.930&nbsp;km.<ref>Federation of American Scientists. [http://www.fas.org/programs/ssp/man/militarysumfolder/shahab-3.html Shahab-3 / Zelzal-3] fas.org</ref>
 
== Storia ==
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[[File:Shahab-3 Range.jpg|thumb|270px|right|Gittata del missile Shahab-3B]]
Il nuovo "re-entry vehicle" utilizza una geometria ad "aeroshell triconica" (o design a 'poppatoio') che migliora il [[lift to drag ratio]] complessivo del veicolo da rientro. Questo permette un maggior raggio di manovrabilità che può fornire una maggiore precisione. Il "triconic design" riduce le dimensioni e il peso della testata da 1 [[tonnellata]] a 700&nbsp;kg (stimati).
 
Il sistema di controllo a ugello-razzo permette al missile di cambiare la sua traiettoria alcune volte durante il rientro in atmosfera e addirittura nella fase terminale, probabilmente riuscendo a prevenire i punti di intercettazione pre-calcolati utilizzati dai sistemi di intercettazione radar - metodo utilizzato da quasi tutti i sistemi [[Anti-ballistic missile|ABM]] ai nostri giorni. Come missile balistico ad alta velocità, con necessità di rifornimento prima del lancio, il Shahab-3 ncessita di qualche ora per essere lanciato ma in seguito vola molto velocemente, con un rapporto tempo lancio/impatto molto favorevole.
 
Questo implica che il [[sistema a guida inerziale|INS]]/[[Giroscopio|giroscopico]] rimarrebbe relativamente accurato fino all'impatto (cosa importante, dal momento che i giroscopi tendono a diventare meno accurati nei lanci lunghi). Il [[Circular error probable|CEP]] è stimato attorno a 30-50 metri.<ref>{{Cita web|url = http://www.acig.org/artman/publish/article_396.shtml |titolo = Shahab 3: an Advanced IRBM|accesso = |autore = }}</ref> Nonostante tutto l'accuratezza di questo missile è in gran parte stimata su basi speculative (progresso delle tecnologie disponibili) e non può essere predetta con sicurezza per situazioni di guerra.<ref>{{Cita libro|autore=Cordesman, A.H. |anno=2005 |titolo=National Security in Saudi Arabia: Threats, Responses and Challenges |editore=Center for Strategic and International Studies |ISBN=ISBN 0-275-98811-2 |pagine=30}}</ref>
 
Questi miglioramenti incrementano grandemente la capacità del Shahab-3B di sopravvivere contro molti sistemi ABM, tra questi il [[Arrow (missile)|missile Arrow 2]] di [[Israele]] come anche la possibilità di usarlo in attacchi di precisione contro bersagli ad alto valore aggiunto come centri di comando, controllo e comunicazioni.
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{{main|:en:Great Prophet III}}
 
Nel luglio del 2008,<ref>{{Cita news|url=http://www.iht.com/articles/2008/07/09/africa/09iran-cnd.php|titolo=Iran tests missiles amid tension over nuclear program|cognome=Cowell|nome=Alan|linkautore=Alan Cowell|data=9 luglio 2008|pubblicazione=[[International Herald Tribune]]|accesso=10 luglio 2008}}</ref> l'Iran esegue una serie di lanci di prova della versione standard dello Shahab-3, assieme ad altri nove missili a medio e lungo raggio, lanciati come parte dell'esercitazione "Grande Profeta III", poche settimane dopo un'esercitazione militare israeliana<ref>{{Cita news|url=http://www.iht.com/articles/2008/06/20/america/20iran.php|titolo=U.S. says exercise by Israel seemed directed at Iran|cognome=Gordon|nome=Michael R.|linkautore=Michael R. Gordon|coautori=Schmitt, Eric|data=20 giugno 2008|pubblicazione=[[International Herald Tribune]]|accesso=10 luglio 2008}}</ref>.
 
Il comandante della [[Forza Aerea Iraniana]], [[Hossein Salami]] dichiarava che l'Iran era in grado di rispondere a qualsiasi minaccia militare, affermando "Noi avvertiamo i nemici che vogliono minacciarci con esercitazioni militari e vacue operazioni psicologiche che la nostra mano sarà sempre sul pulsante di lancio ed i nostri missili sempre pronti al lancio".<ref>{{Cita news|url=http://www.nytimes.com/reuters/world/international-iran-missiles-test.html?_r=2&oref=slogin&oref=slogin|titolo=Iran Test-Fires Missiles, Report Says|data=9 luglio 2008|pubblicazione=[[The New York Times]]|editore=[[Reuters]]|accesso=9 luglio 2008}}</ref>
 
Il test del 8 luglio [[2008]] provocò maggiore indignazione nel mondo, dal momento che i tamburi di guerra venivano suonati da entrambi i lati, a dispetto dei dinieghi. Questi test erano percepiti ampiamente come una forma di risposta iraniana ai [[Esercitazione militare|war games]] aerei tenuti da Israele all'inizio del mese. Ali Shirazi, rappresentante delle forze navali delle Guardie della Rivoluzione, minacciò che l'Iran avrebbe "dato fuoco" a Israele ed alla flotta U.S. Navy nel [[Golfo Persico]] come prima risposta a qualsiasi attacco preventivo eseguito dagli [[USA]] o da Israele sul loro programma nucleare.<ref>{{Cita web|url = http://www.france24.com/en/20080709-defiant-iran-angers-us-with-missile-test-1 |titolo = France 24 | Defiant Iran angers US with missile test | France 24 |accesso=11 luglio 2008 |data = 9 luglio 2008<!-- - 18:00-->}}</ref>
 
Durante un visita a [[Malesia]], il [[Presidente dell'Iran]] [[Mahmoud Ahmadinejad]] liquidava la possibilità di un attacco condotto dagli USA o da Israele come "uno scherzo".
 
Il [[generale]] [[Mohammad Hejazi]], capo del Comando Unificato delle Guardie della [[rivoluzione iraniana]], ha affermato che i test missilistici erano una "misura difensiva contro possibili invasioni." Ha anche detto che l'Iran non avrebbe messo in pericolo gli interessi dei paesi confinanti e vicini.