Niceforo I il Logoteta: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Niceforo I
|PostCognomeVirgola = in [[Lingua greca|greco]]: Νικηφόρος Α΄, ''Nikēphoros I''
|Sesso = M
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|Epoca = 0800
|Nazionalità = bizantino
|FineIncipit = fu [[imperatore bizantino]] dal [[802]], dopo aver detronizzato l'Imperatrice [[Irene di Bisanzio|Irene]] della quale era sovrintendente alle finanze e da cui proviene il suo soprannome '''Logoteta''', e mantenne il trono fino alla morte
|Immagine = Solidus-Nicephorus I and Staraucius-sb1604.jpg
|Didascalia = [[Solido (moneta)|Solido]] rappresentante Niceforo I e il figlio [[Stauracio]].
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Salì al potere con una congiura con cui detronizzò l'Imperatrice Irene (802).
Mentre Irene si trovava per una villeggiatura nel palazzo di Eleuterio, i congiurati approfittarono della sua assenza per presentarsi al Sacro Palazzo con ordini contrafatti dell'Imperatrice di nominare Imperatore Niceforo affinché le fosse di aiuto nel combattere Ezio.<ref name=Dieh87>{{cita|Diehl|p. 87.}}</ref> I soldati a guardia del palazzo non dubitarono dell'autenticità dell'ordine e consegnarono il palazzo ai congiurati, che sparsero la voce della proclamazione a Imperatore di Niceforo I, mentre Irene veniva arrestata e segregata nel Sacro Palazzo.<ref name=Dieh87/>
== Regno ==
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===Politica interna===
Nei primi momenti del suo regno si trovò a dover combattere con una resistenza interna piuttosto forte, comandata da alcuni generali dell'esercito tra cui i futuri imperatori [[Leone V di Bisanzio|Leone V]] e [[Michele II di Bisanzio|Michele II]], ma ne uscì vincitore.
I provvedimenti fiscali intrapresi da Niceforo furono criticati da Teofane che li chiama i "dieci misfatti di Niceforo":<ref>Teofane, AM 6302.</ref>
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#tasse sull'eredità e l'imposizione agli schiavi di una tassa di due nomismata
#l'imposizione da parte dei soldati dei temi marittimi di comprare della terra "per tassarli"
#costrinse gli armatori di Costantinopoli a contrarre prestiti con lo stato di 12 libbre d'oro con un tasso di interesse di 4 keratia per nomisma (16,66 %)
Analisi critiche moderne dei dieci misfatti hanno portato storici moderni come Ostrogorsky a una rivalutazione di Niceforo.<ref>{{cita|Ostrogorsky|pp. 169-172.}}</ref> I provvedimenti di Niceforo contro i monasteri posero certamente l'Imperatore in cattiva luce presso il ceto monastico, di cui Teofane era rappresentante, e dunque nel parlare di Niceforo il cronista non sarebbe oggettivo.
Inoltre, anche se l'aumento delle tasse fu gravoso per il popolo, nei fatti l'Imperatore non introdusse nessuna nuova imposta ma semplicemente annullò gli sgravi fiscali di Irene, che avevano reso la basilissa popolare ma avevano danneggiato il sistema fiscale bizantino.<ref>{{cita|Ostrogorsky|pp. 165 e 170.}}</ref>
Gli storici moderni infine sottolineano che le deportazioni di abitanti in zone da popolare di coloni romei non avevano nulla di nuovo ma erano già state adottate da Giustiniano II mentre l'imposta sui villaggi, per quanto severa, andava a vantaggio dei ceti bassi e in particolare dei nullatenenti permettendo ad un maggior numero di sudditi di entrare, senza costi, nell'esercito ottenendo comunque uno stipendio e al termine del servizio dei poderi.<ref>{{cita|Ostrogorsky|pp. 171-172.}}</ref>
Per questi motivi la sua figura è stata in parte rivalutata dagli storici moderni che sottolinearono la necessità di migliorare l'efficienza dell'apparato fiscale, deteriorato dalla politica di Irene.
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===Politica estera===
{{vedi anche|Pax Nicephori|Invasione franca della Venezia|Battaglia di Pliska}}
Durante il suo regno riconquistò militarmente vari territori [[balcani]]ci occupati dagli [[Slavi]] (per lo più il Peloponneso) e condusse una lunga lotta diplomatica con [[Carlo Magno]] per la definizione dei confini tra l'[[Impero romano d'Oriente]] e quello d'[[Impero carolingio|Occidente]] che si concluse con trattati nel [[803]] e [[812]] e l'assegnazione a [[Costantinopoli]] delle coste della [[Dalmazia]] e del [[Ducato di Venezia|ducato Veneziano]] oltre che del sud dell'[[Italia]] mentre all'[[Impero carolingio]] rimasero invece [[Roma]], [[Ravenna]], la [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]], l'Italia settentrionale e l'Istria, oltre all'interno della Dalmazia.
Sull'altro fronte caldo, quello delle continue guerre contro [[Bulgaria|Bulgari]] e [[Arabi]] Niceforo venne duramente sconfitto nell'[[806]] ed obbligato a pagare altissimi tributi al [[califfo]] [[Harun al-Rashid]]. Alla sconfitta contribuì decisivamente la ribellione del generale Bardane il turco (803). Dopo la morte del califfo nel [[809]] si ritenne sollevato dal continuare a pagare e iniziò una nuova campagna militare contro i Bulgari, che inizialmente si risolse in successo (presa della capitale bulgara di Pliska) ma che poi si trasformò in una tremenda disfatta: il
Gli succedette alla guida dell'impero il figlio [[Stauracio]].
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