Punto di Schelling: differenze tra le versioni

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{{S|teoria dei giochi}}
Nella [[teoria dei giochi]] un '''punto di Schelling''' (chiamato anche '''punto focale''') è una soluzione che i giocatori tendono ad adottare in assenza di comunicazione, poiché esso appare naturale, speciale o rilevante per loro. Il concetto fu introdotto dall'economista americanostatunitense, [[premio Nobel]] nel 2005, [[Thomas Schelling]] nel libro ''La Strategiastrategia del Conflittoconflitto'' (1960). In questo libro (a pagina 57), Schelling descrive un punto focale come: "l'aspettativa di ogni giocatore su quello che gli altri si aspettano che lui si aspetti di fare"
 
Consideriamo un semplice esempio: a due persone, che non possono comunicare tra loro, è mostrato un pannello con quattro quadrati e gli viene chiesto di selezionarne uno; se e solo se entrambi selezionano lo ''stesso'' ricevono un premio. Tre quadrati sono blu e uno è rosso. Assumiamo quindi che non conoscano nulla sull'altro giocatore, ma che entrambi vogliano vincere il premio, ragionevolmente sceglieranno entrambi il quadrato rosso. Di certo, il quadrato rosso non è un quadrato ''migliore'' degli altri; i giocatori possono vincere scegliendo entrambi un qualsiasi quadrato. È il quadrato ''giusto'' da scegliere solo se possiamo essere sicuri che l'altro giocatore ha scelto quello; ma per le ipotesi del gioco nessun quadrato è certamente quello ''giusto''. È il quadrato che si nota maggiormente e i giocatori sceglieranno quello con frequenza maggiore di tutti gli altri. Questo fatto viene verificato grazie a prove empiriche.