Fiere di Modugno: differenze tra le versioni
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{{torna a|Modugno|Storia di Modugno}}
Lo sviluppo del centro abitato di [[Modugno]] è strettamente connesso con le [[fiera|fiere]] che si sono susseguite nella [[storia]]. Si ha notizia molto antica di mercati nella cittadina modugnese. Tuttavia, non sappiamo con certezza la data della loro creazione. Dobbiamo avvalerci di fonti indirette: in un documento in cui, il
==Nascita e sviluppo del mercato domenicale modugnese nel Medioevo==
Con la caduta dell’[[Impero Romano d'Occidente]] si ebbero in tutta [[Italia]] una serie di sconvolgimenti politici, militari ed economici. I traffici commerciali si fecero più rari, ma non svanirono del tutto, concentrandosi soprattutto sulle grandi direttrici tracciate all’epoca dell’[[Impero Romano|Impero]]. Modugno, trovandosi sulla [[via Traiana]], fu uno di quei luoghi di transito dei mercanti. In occasioni speciali, come le [[ricorrenze religiose]], i mercanti si riunivano nel paese per periodi di tempo che potevano durare da tre a cinquanta giorno, dando vita ai grandi mercati che presero il nome di fiere.
I mercanti del [[medioevo]], dovevano sfidare diversi pericoli nel loro mestiere: dal percorrere vie di comunicazione in abbandono, alle rapine dei briganti, ai soprusi dei signori locali che imponevano ogni sorta di tasse. La Chiesa modugnese dovette intervenire in protezione di questi mercanti favorendo l’istituzione di un mercato domenicale nella piazza principale del paese ([[Piazza del Popolo (Modugno)|Piazza del Popolo]]) davanti al [[sagrato]] della chiesa [[Chiesa Maria Santissima Annunziata (Modugno)|Maria Ss. Annunziata]].
Allo scopo di mantenere l’[[ordine pubblico]], controllare la correttezza dei rapporti commerciale e lo sviluppo del mercato venne istituita un’apposita [[magistratura]]: il [[mastromercato]].
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Con l’intento di favorire lo sviluppo del mercato neanche l’Università modugnese imponeva [[gabelle]] comunali. Questa esenzione rimase fino a tempi relativamente recenti e venne riconfermata anche nel [[1792]] quando venne ribadita l’esenzione da dazi “per effetto ed osservanza dell’antico solito del pubblico mercato”.
== Il percorso dei mercanti nella Puglia del XV secolo ==
Un mercante che, nel periodo intorno
Anche nel periodo di agosto-settembre in [[Terra di Bari]] c’erano molte fiere che attiravano nei diversi centri i mercanti.
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Fu concessa con Regio diploma del Re di Napoli [[Federico d'Aragona]] nel [[1498]] ai frati predicatori mendicanti del Monastero di San Pietro Martire di Modugno. In seguito fu confermata dai Re Cattolici di Spagna in [[Atella (comune)|Atella]](PZ) tramite il Gran Capitano Spagnolo [[Consalvo di Cordova]] il 24 aprile [[1502]] e nuovamente confermata con Regio diploma del Re di Francia [[Luigi XII]] in [[Bitonto]] nell'ottobre dello stesso anno. La fiera si svolgeva davanti allo spazio del Convento Domenicano il 24 aprile di ogni anno e aveva la durata di otto giorni consecutivi con tutte le esenzioni di dazi e gabelle di tutte le altre fiere del regno.
Il mastromercato o maestro della fiera regolava le dispute degli scambi e aveva la giurisdizione criminale relativa al solo periodo della fiera. Per tale periodo venivano innalzate le insegne e i vessilli del Re, del Feudatario e dell'Università di Modugno. Le due conferme si resero necessarie per una disputa nata con la città di [[Bari]] per la concomitanza delle fiere.
Si riporta di seguito un piccolo passo originale in [[lingua latina|latino]] del testo di quest'ultimo Diploma che comunque riassume il contenuto degli altri.
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Dalla lettura del testo completa si evincono notizie importantissime riguardo dove, come e quando si svolgeva la Fiera di Modugno nel XV e XVI sec. e della disputa che avvenne con la città di Bari per la concomitanza delle fiere. La Fiera si svolgeva davanti allo spazio del Convento Domenicano di San Pietro Martire in via [[Bari]] il giorno 24 aprile di ogni anno e aveva la durata di otto giorni consecutivi con tutte le esenzioni e le franchigie delle altre fiere del Regno. Per tutta la durata della fiera venivano innalzate le insegne e i vessilli del Re, del Feudatario e del città. La fiera si apriva con un colpo di cannone al mattino e si chiudeva la sera con un altro colpo di cannone. Il Mastromercato o Maestro della fiera aveva anche la giurisdizione criminale e risolveva le dispute riguardanti la scambio delle merci. Questi saliva su un alto podio la mattina e scendeva la sera. Le due Conferme si resero necessarie per una disputa nata con la città di Bari per la concomitanza della Fiera di Bari che iniziava il 28 aprile e ciò aveva creato pregiudizio per la fiera di Modugno. Ma i frati modugnesi, avendo saputo che in terra di [[Atella (comune)|Atella]](PZ) soggiornava il Gran Capitano Spagnolo [[Consalvo di Cordova]] il quale a breve avrebbe incontrato il francese [[Duca di Nemours]], pensarono bene di recarsi ivi e di ottenere la conferma della Fiera per il 24 aprile 1502. Poiché tale conferma probabilmente non fu sufficiente per risolvere la lite con la città di Bari, nell'ottobre dello stesso anno 1502 chiesero altra conferma in [[Bitonto]](Ba) al Re di Francia e Duca di Milano [[Luigi XII]] tramite il Regio protonotaro Cancellario, conferma che ottennero.
== Ricchezza derivante dal commercio: propellente per l’evoluzione demografica ed architettonica ==
Tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVI secolo]] si nota un forte incremento demografico nelle località della Terra di Bari: la popolazione di [[Modugno]] passa dai 797 [[Fuoco|fuochi]] (nuclei familiari) del censimento [[focatico]] del [[1535]] ai 1405 del [[1595]]. Questo aumento può essere giustificato con la ricerca di sicurezza dei contadini che si trasferivano all’interno delle mura e con la maggiore ricchezza dei centri urbani. Bari, Trani, Barletta e Bitonto erano già da tempo piazze commerciali dove arrivavano mercanti veneziani, genovesi, lombardi e fiorentini. Essi esportavano grano, mandorle e olio facendone lievitare il prezzo a tutto vantaggio dei grandi proprietari terrieri. Ciò portava grandi vantaggi anche ai proprietari fondiari di Modugno, che vantava un gran numero di oliveti e mandorleti.
La ricchezza che derivava dal commercio dell’olio era tale che i [[Sovrani d'Aragona| sovrani aragonesi]] se ne arrogarono il monopolio.
Nel [[1465]], la Terra di Bari venne definita dall’ambasciatore del duca di Milano “Terra grassa, grossa ed importante, ma quasi de nulla entrata”. Riferendosi sia alla ricchezza dei prodotti della terra, sia alle franchigie e ai privilegi di cui godeva.
Sotto il governo degli [[Sforza]], nel Ducato di Bari, Modugno e Palo, sopratturro i mercanti lombardi godono di notevoli privilegi. Essi importano pannilani bergamaschi o veronesi, oro filato e argenterie, esportando olio e prodotti della terra. Il [[XVI secolo]] è il periodo di maggiore prosperità per il commercio modugnese, nonostante il periodico presentarsi di [[pestilenza|pestilenze]].
Questa ricchezza crea un nuovo ceto sociale, formato principalmente da famiglie non originarie di Modugno, arricchitosi con i servigi resi agli Aragona e agli Sforza, col commercio e con lo sfruttamento delle terre cella Chiesa. La mentalità di questa nuova classe sociale è ben rappresentata dall’urbanistica di quest’epoca. I palazzi che le grandi famiglie di Modugno costruiscono in quest’epoca, volgono le spalle al borgo e si affacciano sulla nuova piazza dove viene costruito il [[Sala del Sedile dei Nobili|Sedile]] e la [[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Modugno)|chiesa di S. Maria del Suffragio]], sede della Confraternita dei Nobili.
Nello stesso periodo, nell’[[Piazza del Popolo (Modugno)|antica piazza]] sorgono diversi nuovi palazzi che ne riducono notevolmente le dimensioni.
==Decadenza delle fiere e nuove tasse==
Nei secoli XVII e XVIII si verificò una decadenza delle fiere in tutto il [[Regno di Napoli]], sia a causa della crescente insicurezza delle vie di comunicazione, sia per l’aumento delle tassazioni imposte dal governo spagnolo.
Anche la Chiesa ebbe una parte importante in questo impoverimento del commercio impedendo, sotto pena della scomunica, la realizzazione del tradizionale mercato domenicale.
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==La fiera del Crocifisso==
Il
Nei primi anni del Settecento, con la sostituzione, nel [[Regno di Napoli]] del dominio austriaco al Vicereame spagnolo, l’imperatore d’Austria [[Carlo VI del Sacro Romano Impero|Carlo VI]], per intercessione del modugnese Conte [[Rocco Stella]], confermò la fiera. Nel [[1792]], nelle estesa anche alla fiera del Crocifisso, l’esenzione dei dazi che era tradizionalmente concessa al mercato domenicale.
Nella breve parentesi Napoleonica dei primi anni dell’Ottocento, il nuovo re di Napoli [[Gioacchino Murat]], allo scopo di incrementare la prosperità delle terre del Sud Italia, concesse ai comuni di realizzare nuove fiere. Alle tradizionali fiere del Crocifisso e di S. Pietro Martire e del mercato domenicale, si aggiunsero altre tre fiere: una il X marzo, una in occasione della festa di [[San Rocco]] dal 16 al 23 agosto, e un’altra per la festa di [[San Nicola da Tolentino]] dal 10 al 17 settembre.
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