Mauro Ceruti: differenze tra le versioni
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|nome= Mauro Ceruti
|istituzione=Senato
|immagine=Ceruti2.JPG
|luogo_nascita= Cremona
|data_nascita= 16 luglio 1953
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}}
Ha introdotto in Italia negli anni '80 la tematica della [[epistemologia della complessità]].
==Formazione==
Si laurea in [[filosofia della scienza]] con [[Ludovico Geymonat]] nel [[1977]] con una tesi dal titolo ''L’epistemologia genetica di Jean Piaget'', nella quale, attraverso l’analisi dell’opera epistemologica di [[Jean Piaget]], viene posto il problema del ruolo della biologia e delle scienze del vivente, nelle varie articolazioni disciplinari, come decisiva interfaccia fra le scienze fisico-chimiche e le scienze umane, in grado di favorire processi di circolazione concettuale e di traduzione reciproca fra vari e multiformi campi del sapere. Nei suoi studi ha affrontato le questioni del significato filosofico ed epistemologico delle maggiori rivoluzioni scientifiche del ventesimo secolo ([[teoria dei quanti]], [[relatività]], [[teoria dei sistemi]], [[biologia molecolare]]) focalizzando le sue ricerche sui temi del cambiamento stilistico e delle relazioni fra stile e contenuto nella storia delle idee, nonché dello statuto conoscitivo dei risultati innovativi connessi alle rivoluzioni scientifiche. Una sintesi di queste ricerche è contenuta nell’opera ''Disordine e costruzione. Un’interpretazione epistemologica dell’opera di Jean Piaget'' ([[1981]]).
==Attività accademiche==
Dal 1981 al [[1986]] è assunto dall’[[Università di Ginevra]], presso la Facoltà di [[Psicologia]] e scienze dell’educazione fondata da Jean Piaget, in qualità di ''assistant'', svolgendo ricerche nel gruppo di lavoro coordinato da Alberto Munari. In questo periodo approfondisce le relazioni che connettono l’opera di Piaget a vari modelli e approcci del contesto scientifico a lui contemporaneo: alla [[termodinamica]] di non equilibrio di [[Ilya Prigogine]], alle ricerche sul concetto e sui processi di auto-organizzazione e [[autopoiesi]], all’embriologia di [[Conrad Waddington]], ai nascenti dibattiti sul significato delle ricerche della biologia molecolare. Il tema chiave di queste convergenze disciplinari è la possibile delineazione di modelli generali del cambiamento, nonché del ruolo della discontinuità in questi modelli. L’approfondimento dei singoli filoni disciplinari gli consente di interrogarsi più estensivamente sul significato profondo e complessivo dei cambiamenti paradigmatici delle scienze alla fine del ventesimo secolo: dalla convergenza di varie discipline emerge la prospettiva di una ''scienza nuova'', caratterizzata da precise assunzioni relativamente alla natura del cambiamento, alla relazione fra soggetto e mondo, al ruolo del tempo, della storia e della narrazione negli approcci scientifici. La nozione di ''complessità'' costituisce un’utile maniera sintetica di rapportarsi con tali assunzioni. Per ricostruire queste novità del contesto scientifico, imposta un programma di ricerca attorno al tema della [[epistemologia della complessità]], parte integrante del quale è stata – a partire dal 1984 - l’organizzazione di convegni internazionali e di seminari, e la pubblicazione del volume ''La sfida della complessità'' (con Gianluca Bocchi, [[1984]]).
Dal 1986 al 1993 è ricercatore associato presso il CETSAP (''Centre d’Etudes Transdisciplinaires, Sociolgie, Anthropologie, Politique'') diretto da [[Edgar Morin]], centro di ricerca associato al [[Centre National de la Recherche Scientifique|CNRS]] e all’''Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales'' di [[Parigi]], presso il quale dirige l’unità di ricerca di filosofia della scienza. In quegli anni approfondisce le problematiche dell'[[epistemologia genetica]] e della [[cibernetica]], pubblicando ''Il vincolo e la possibilità'' (1986) e ''La danza che crea'' (1989). Svolge inoltre ricerche sul ruolo giocato dalle scienze evolutive e dalla [[teoria dell'evoluzione]] di tradizione darwiniana nel più generale mutamento di prospettiva delle valenze cognitive e stilistiche del contesto scientifico, focalizzandosi sulle conseguenze epistemologiche e filosofiche dei modelli di cambiamento e delle relazioni fra continuità e discontinuità conseguenti alla [[teoria degli equilibri punteggiati]] di [[Stephen Jay Gould]] e di [[Niles Eldredge]], ai dibattiti sulle estinzioni di massa e sulle testimonianze paleontologiche, alle nuove forme di collaborazione fra evoluzionismo e genetica, alle relazioni fra approcci storici e approcci nomotetici nelle scienze del vivente. Ne deriva una serie di ricerche compendiate nel volume ''Origini di storie'' (con G. Bocchi, 1993), in cui il tema del cambiamento discontinuo, e i connessi temi dell’evento, della contingenza e della sensibilità alle condizioni iniziali, vengono discussi all’interno di un ampio spettro disciplinare, che connette biologia evolutiva, cosmologia, fisica del caos, antropologia e storia delle idee. Gli interrogativi sul modo in cui dallo studio del radicamento naturale delle società umane possano scaturire nuovi strumenti di comprensione dei fenomeni sociali e culturali della nostra specie lo portano a entrare in contatto con le ricerche condotte in questi stessi anni dal [[Santa Fe Institute]], volte all’individuazione di leggi generali della complessità e di modelli generali sul comportamento dei sistemi complessi.
Una nuova linea di ricerca di filosofia della scienza, che approfondisce a partire dalla metà degli anni novanta, è lo studio dei modelli di cambiamento dell’evoluzione umana, in relazione alla teoria degli equilibri punteggiati, alla visione discontinuista della storia naturale, alle dinamiche ecologiche e ambientali. Una seconda linea di ricerca epistemologica, strettamente interrelata alla prima, è lo studio dell’importanza delle analisi genetiche per la ricostruzione dell’evoluzione e della storia umane, sia dei tempi lunghi della storia delle varie specie ominidi sia dei tempi medi della storia della nostra specie ''[[Homo sapiens]]''.
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*[[Epistemologia della complessità]]
*[[Epistemologia genetica]]
*[[Evoluzionismo (biologia)|Evoluzionismo]]
*[[Globalizzazione]]
*[[Scienze cognitive]]
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==Incarichi istituzionali==
È membro della Commissione Nazionale di [[Bioetica]] della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Nel [[2006]] è stato nominato, dal Ministro della Pubblica Istruzione [[Giuseppe Fioroni]], Presidente della Commissione incaricata di scrivere le nuove ''Indicazione per il Curricolo per la Scuola dell'Infanzia e per il Primo Ciclo di Istruzione''.
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Alle [[elezioni politiche italiane del 2008]] Mauro Ceruti è stato eletto al [[Senato della Repubblica]] nelle liste del Partito Democratico.
== Pubblicazioni ==
*''Disordine e costruzione. Un’interpretazione epistemologica dell’opera di Jean Piaget'' (con G. Bocchi), Feltrinelli, Milano, 1981.
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