Utente:Elettra Prodan/sandbox: differenze tra le versioni

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Nel 1900 è conferenziere di letteratura italiana all'[[Università di Edimburgo]], nell'epistolario del Prof. Pietro Calderini, dotto e appassionato naturalista fondatore dell'omonimo [http://www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali/rete_musei/vc_calderini.htm Museo], c'è una lettera datata 15 ottobre 1900, inviata dal sacerdote Don Luigi Iberti al Calderini, dove accenna al fatto che il fratello Carlo era docente a [[Glasgow]] e poi all'Università di Edimburgo.
 
Nel [[1903]] scrisse, per una rivista che ospita scrittori di livello internazionale, un articolo riguardante l'invenzione di un italiano ([Iberti, Carlo, Dr. Submarine Work: The Inventions of Signor Pino, Contemporary Review, 82, (1902:July/ Dec.) p.696]. La stampa estera che si era interessata all'impresa citò il suo articolo su Contemporary Review.<br />
* [http://paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=search&d=PBH19030130.2.35&srpos=1&e=-------10--1----0Carlo+Iberti+Contemporary+Review-- Poverty Bay Herald, Volume XXX, Issue 9653, 30 January 1903, Page 3]<br />
* [http://paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=search&d=CHP19030117.2.26&srpos=2&e=-------10--1----0Carlo+Iberti+Contemporary+Review-- Press, Volume LX, Issue 11484, 17 January 1903, Page 7].
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''Carlo Iberti, valoroso giovane, che attualmente trovasi ad Edimburgo, chiamatovi a tenere conferenze in quella Università sulla letteratura italiana, ha pubblicato questo pregevole Commento dei “Sepolcri”. Il lavoro, ricco di osservazioni etimologiche, filologiche, storiche, grammaticali, porterà nuova luce sul poema foscoliano, e noi possiamo annoverarlo fra i migliori Commenti di quel gioiello d’arte, Gli studiosi della vista e delle opere del Foscolo troveranno un’ampia ed utile raccolta di notizie in questo volume, che si raccomanda anche per lo stile semplice ed elegante.''<br />
 
* ''[[Tre miliardi nella Baia di Vigo]]'', pubblicato nel 1942 con la Hoepli di Milano, dopo un lavoro di ricostruzione, compiuto con lunghi e meticolosi studi che lo portarono a Londra, Parigi, Madrid e Vigo per documentarsi in modo appropriato presso biblioteche e archivi, nei quali si procurò copie di documenti e mappe circostanziate. Il libro che faceva parte della biblioteca di ''Oreste Macrì'', critico letterario, filologo, linguista e ispanista italiano, uno dei critici ufficiali dell'ermetismo, alla sua morte fu lasciato in eredità al ''Gabinetto G.P. Vieusseux'', un'istituzione culturale con sede a ''Palazzo Corsini Suarez'', di proprietà del Comune di Firenze che ne ospita gli archivi novecenteschi e venne catalogato tra le ''Opere generali di carattere storico e politico'' nella sottosezione FMa ST 90. Il ''Fondo Macrì'', che comprende anche tutta la corrispondenza.