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''Una comica battaglia è sorta tra l'Ammiragliato e il Dott. Iberti a cui erano inizialmente state affidate le operazioni di recupero del sottomarino A, affondato all'inizio di febbraio al largo dell'isola di Wight. Al Dott. Iberti è stato dato l'appalto per sollevare e consegnare l'A3 nella darsena di Portsmouth e il 6 febbraio aveva stipulato un contratto che prevedeva il pagamento di 100 sterline al giorno per sette giorni e null'altro fino alla consegna quando con soddisfazione del Comandante in Capo sarebbero state pagate altre 1000 sterline. Le condizioni atmosferiche sono pessime e non permettono di lavorare in modo efficiente che due giorni su dodici che sono durati i lavori. L'Ammiragliato revoca l'appalto e il Dott. Iberti si rifiuta di interrompere il suo lavoro dicendo che l'Ammiragliato non aveva nessun diritto di interrompere il contratto che non prevedeva nulla sulla sua risoluzione. I lavori, egli sostenne in modo veemente, che ormai erano in fase finale ed era pronto a sollevare il sottomarino. Per sette volte dette ordine di continuare i lavori e per sette volte i suoi subacquei erano pronti ad immergersi, ma venne sempre fermato fino a che, stanco di quel gtioco, si ritirò. L'opinione della Marina viene pienamente giusticata soilo che non viene detto che quando era stato stipulato il contratto era già partita un'altra nave grande da Chatam.'' (Traduzione e compendio di un articolo Evening Post)<ref>[http://paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=search&d=EP19120409.2.134&srpos=1&e=-------10--1----0Carlo+Iberti-- Evening Post, Volume LXXXIII, Issue 84, 9 April 1912, Page 8]</ref>.
Nel 1904 si recò a Madrid ed ottenne una concessione di tre anni dal Governo spagnolo per i lavori di recupero nei fondali della Baia di Vigo, con una royalty del solo 20 per cento del valore recuperato e la Spagna si fece in quattro per sostenere il suo schema commerciale.<ref>
''A Madrid mi attendevano preziosi amici ad ogni passo: Ministri, Sottosegretari di Stato, Membri del Parlamento, Generali e Ammiragli avevano preso il più profondo interesse per l'impresa, e facevano a gara a offrirmi il loro ptente aiuto... In tre mesi i miei negoziato con il Governo di Sua Maestà Alfonso III mi hanno portato un Regio Decreto che, sancito dal Consiglio dei Ministri, porta la firma di sua Eccellenza Generale Don Josè Ferrandiz, l'attuale Ministro della Marina, torno in Italia pieno di sogni.'' (
La concessione venne poi prorogata di altri otto anni fino al 1915. Iniziò così con gli strumenti tecnici, i capitali e le capacità imprenditoriali dell'Ing. Carlo Iberti l'avventura dei due ingegneri piemontesi. Iberti sostenne che i tentativi precedenti erano falliti per l'approssimazione degli studi e la mancanza di conoscenza della baia che avevano determinato errori di localizzazione, impegnando tempo e risorse per cercare i galeoni dove non c'erano mai stati.<br />
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