In circa 5 anni il raccordo èera completo per il 75% circa; fu l'inizio di un costante numero di avvenimenti che lo riguardano, sia su scala nazionale che locale.
Ma questo è solo l'inizio di un costante numero di avvenimenti che lo riguardano, sia su scala nazionale che su scala urbana. Nel decennio in corso le attività di ricostruzione e di sviluppo procedonoprocedettero sempre più serrate. Si evidenziaevidenziò chiaramente nelle scelte politiche la volontà di privilegiare lo sviluppo stradale. La premessa èfu costituita dal programma emanato nel [[1952]] dall'allora Ministro dei Lavori Pubblici [[Salvatore Aldisio]] (in cui si ravvisaravvisava la necessità di costruire nuove autostrade e raddoppiare quelle esistenti), che si concretizzaconcretizzò pochi anni dopo, nel [[1955]], nella legge Romita e nell'annesso ''Piano Autostradale Nazionale''. Le autostrade previste per Roma sonoerano 4, le cui più importanti e prioritarie sonofurono certamente la Milano-Roma e la Roma-Napoli, i cui rispettivi tracciati inizianoiniziavano e terminanoterminavan dal GRA, evitando al traffico autostradale l'attraversamento del centro cittadino.
E' evidente che il tracciato a singola carreggiata del GRA non poteva bastare ad accogliere l'intenso traffico previsto. Pochi anni dopo l'entrata in esercizio,in concomitanza con l'apertura dell'[[Autostrada A1|A1]] Autostrada Del Sole ([[1962]]) fu quindi eseguito il primo raddoppio di carreggiata nel tratto interessato, tra la [[Via (''Salaria'']] e la -[[Via ''Tuscolana'')]].
L'ultimo tratto ad essere terminato, in notevole ritardo, fu quello tra la [[Via Aurelia]] e la [[Via Flaminia]] (quadrante nord-ovest), realizzato direttamente con standard autostradali. Gli ultimi 6 chilometri di tracciato, tra la [[Via Cassia]] e la [[Via Flaminia]] furono inaugurati il [[16 settembre]] [[1970]] dall'Ing. [[Ennio Chiatante]], presidente dell'[[ANAS]]. Dopo 19 anni, i lavori erano finalmente completati e l'anello chiuso e pienamente operativo.