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Amanda Knox ([[Seattle]],[[9 Luglio]] [[1987]]) è una [[scrittrice]] ed ex-[[detenuta]] [[Stati Uniti|statunitense]].
#RINVIA [[Omicidio di Meredith Kercher]]
 
== Opere ==
*''[[Io vengo con te]]'' ([[2012]])
*''Waiting to be Heard (In attesa di essere assolta'' ([[2013]])
 
== Vita Privata ==
La Knox era una studentessa modello,piena di vita,energia e sensibilità.Aveva frequentato due università americane,ed era venuta in Italia per studiare lingue e realizzare il suo sogno:diventare scrittrice.La Knok condivideva una casa con tre donne: due donne italiane e una inglese [[Meredith Kercher]],con la quale andava molto d'accordo, perchè parlavano inglese tutte e due. Ma la loro amicizia si trasformò quando Meredith si lamentava che Amanda non era molto pulita e che aveva lasciava [[Preservativo|preservativi]] e [[Vibratore]] ovunque. Amanda conosce un giovane laureato in ingegneria Raffele Sollecito che frequenta. Meredith Kercher viene assassinata la notte del 1º novembre 2007.
 
== L'Omicidio ==
La Kercher è stata assassinata la notte tra il 1º e il 2 novembre 2007, mentre si trovava nell'appartamento che divideva con altre tre ragazze, una statunitense e due italiane quella notte assenti. Dal primo esame dell'autopsia, il patologo che si è occupato del caso ha stabilito che la morte è avvenuta tra le 22:00 e le 24:00 di quel giorno[1][6][8].
 
La mattina seguente un'anziana signora, residente nelle vicinanze dell'abitazione di viale Sant'Antonio in cui è stato ritrovato il cadavere di Meredith, chiama la polizia, insospettita dal ritrovamento di due cellulari abbandonati all'interno della sua proprietà. Le informazioni ricavate da uno dei due cellulari indirizzano gli agenti della Polizia Postale di Perugia verso la casa di Meredith Kercher[7]. Al loro arrivo i poliziotti trovano fuori della casa Amanda Knox (Seattle, USA, 9 luglio 1987), coinquilina di Meredith Kercher, e il suo amico italiano, Raffaele Sollecito (Giovinazzo, 26 marzo 1984), con il quale aveva di recente iniziato una relazione. I due giovani dichiarano di essere in attesa dell'arrivo dei carabinieri, da loro chiamati perché, avendo trovato il vetro di una finestra rotto e la porta di casa aperta, avevano sospettato un furto[1]. Successivamente queste affermazioni sono state messe in dubbio dagli investigatori, che data l'arrivo della Polizia Postale alla casa di viale Sant'Antonio alle ore 12:35 e la telefonata di Sollecito ai Carabinieri solo tra le 12:51 e le 12:54[9]. Entrando nell'appartamento, i poliziotti trovano la stanza da letto di Meredith Kercher chiusa a chiave e decidono di sfondare la porta. Al loro ingresso trovano numerose macchie di sangue sparse per la camera, lasciata in disordine, e intravedono un piede parzialmente coperto fuoriuscire da sotto il piumino che copriva il letto.
I tre condannati nella sentenza di primo grado sono
Raffaele Sollecito,Amanda Knox,e Rudy Hermann GuedeLa Knox e Guede sono stati detenuti nel carcere di Capanne[16], a pochi minuti di auto da Perugia, Sollecito, dopo essere stato anch'egli in custodia al carcere perugino di Capanne, è stato trasferito dall'inizio del 2008 presso il supercarcere di Terni.
Nel caso è stato inizialmente coinvolto anche Patrick Lumumba, proprietario del locale dove lavorava Amanda Knox; secondo dichiarazioni di quest'ultima, dimostratesi non veritiere, egli si sarebbe trovato nel luogo del delitto la sera dell'omicidio[17]. Le accuse si sono successivamente rivelate infondate e la testimonianza della Knox inattendibile. A coinvolgere il congolese sono state le false dichiarazioni della Knox e l'errata traduzione di un SMS inviatogli dalla Knox, «see you later», che nell'inglese degli Stati Uniti sta per «ci vediamo», interpretato erroneamente come «ci vediamo dopo», dunque come un appuntamento per la sera del delitto. Il rapporto tra i due non era buono: Amanda Knox avrebbe infatti lavorato nel locale di lui per essere presto licenziata per un comportamento troppo disinvolto con la clientela. Patrick Lumumba è stato quindi rilasciato e prosciolto da ogni accusa. In seguito all'ingiusta detenzione della durata di 14 giorni, Lumumba è stato risarcito con la somma di 8 000 euro, ritenuti però insufficienti dal suo legale, che ha promesso ricorso. Per questa calunnia Amanda Knox è stata condannata in primo grado a un anno di carcere, pena incrementata a tre anni di reclusione dalla corte d'appello.La Knox, Sollecito e Guede sono stati rispettivamente condannati a 26, 25 e 16 anni di reclusione. Rudi Hermann Guede, che ha optato per il rito abbreviato, è stato definitivamente condannato per concorso in omicidio e violenza sessuale con sentenza della Corte di Cassazione, Prima Sezione penale, in data 16 dicembre 2010. Per gli altri due concorrenti, si è richiesto il processo d'appello. Le sentenze ricostruiscono dettagliatamente le modalità e le circostanze dell'omicidio, definito a movente "erotico sessuale violento". La sentenza di condanna di primo grado riguardante Sollecito e la Knox, emessa dalla Corte di Assise di Perugia, è basata su numerose perizie, riscontri oggettivi e testimonianze.
 
Secondo la ricostruzione, la Knox e Sollecito, la sera del 1º novembre 2007, hanno appuntamento in piazza Grimana con Guede, conoscente della Knox, il quale decide di unirsi a loro per la serata. I tre si recano nella casa della studentessa, dove la sua coinquilina Meredith Kercher, dopo una serata trascorsa con delle amiche britanniche, era da poco rientrata, presenza immediatamente notata in quanto la porta della sua camera era socchiusa.
 
La Knox e Sollecito si scambiano effusioni intime e tenerezze, mentre Guede si trova in bagno, come riscontrato in sede di indagini. Guede, probabilmente eccitato dalle effusioni tra Sollecito e la Knox, sarebbe entrato nella camera della Kercher per tentare un approccio, ma, di fronte al suo rifiuto, avrebbe assunto atteggiamenti violenti fino a tentare di violentarla.
 
Alle grida della Kercher, Knox e Sollecito si sarebbero uniti a Guede nell'azione criminosa, in quella che avrebbero trovato una "situazione eccitante", tentando così di immobilizzarla con la minaccia di un coltello. La perizia sulle ferite inferte evidenzia che l'arma in possesso di Sollecito era verosimilmente piccola, mentre la Knox impugnava un coltello da cucina, successivamente ritrovato, sul quale sono state trovate le sue tracce genetiche insieme a quelle della Kercher: questa perizia, però, è stata neutralizzata da ulteriori perizie, effettuate per il processo di secondo grado, che hanno dimostrato come quel coltello da cucina non abbia il DNA della Knox né si possa considerare arma del delitto.
 
La situazione sarebbe degenerata per il persistere della resistenza della Kercher. La Knox con il coltello da cucina colpisce al collo la vittima arrecandole ferite mortali, seppure il decesso avvenga dopo una lunga ed atroce agonia. I tre imputati, subito dopo l'omicidio, le sottraggono i telefoni cellulari, per timore di generare allarme da parte di qualcuno che la chiamasse senza avere risposta, apparecchi che saranno poi ritrovati in una scarpata distante poche centinaia di metri dalla scena del delitto. I tre si dirigono in direzioni diverse, Guede in una discoteca, la Knox e Sollecito a casa di quest'ultimo. La mattina seguente i due tentano di cancellare le tracce del delitto e poi rompono una finestra dell'abitazione per inscenare un finto furto onde depistare le indagini
Il 3 ottobre 2011, alle ore 21:43, la Corte di Assise di Appello di Perugia, presieduta da Claudio Pratillo Hellmann, dopo aver disposto la parziale rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha condannato Amanda Knox a 3 anni di reclusione per il reato di calunnia, già scontati dall'imputata, ma ha assolto con la formula di non aver commesso il fatto entrambi gli imputati dalle accuse di omicidio e di violenza sessuale, e per insussistenza del fatto dall'accusa di simulazione di reato, e ne ha ordinato conseguentemente la scarcerazione immediata. I due hanno lasciato le case di reclusione prima della mezzanotte, mentre nella piazza Matteotti, di fronte all'uscita dell'aula d'udienza si scatenava un'aspra protesta contro la sentenza e contro gli stessi difensori degli imputati. Amanda Knox ha lasciato l'Italia diretta a Seattle il 4 ottobre 2011 alle ore 11:45 facendo scalo proprio nel Regno Unito, nella sala riservata alle alte personalità, per motivi di sicurezza, dell'aeroporto internazionale di Heathrow. Lo stesso giorno, prima della partenza, la Knox ha scritto una lettera al segretario generale della Fondazione Italia USA, Corrado Maria Daclon, nella quale ringrazia pubblicamente gli italiani che le sono stati vicini[20]: "A tenermi la mano e a offrirmi del sostegno e del rispetto attraverso le barriere e le controversie c’erano degli italiani. C’era la Fondazione Italia USA, e molti che hanno condiviso il mio dolore e che mi hanno aiutato a sopravvivere con speranza. Sono sempre grata della loro premurosa ospitalità e del loro coraggioso impegno. Chi mi ha scritto, chi mi ha difesa, chi mi è stato vicino, chi ha pregato per me. Vi sono sempre grata. Vi voglio bene". Al suo arrivo a Seattle ha tenuto una breve dichiarazione all'aeroporto ai giornalisti presenti, ringraziando nuovamente quanti le sono stati vicino.
 
Sostanzialmente la sentenza si è basata su nuove perizie scientifiche, già richieste ma non concesse in primo grado, che confuterebbero la certezza della presenza di Knox e Sollecito sul luogo del delitto in quelle ore poiché mancano prove genetiche certe, inoltre le nuove perizie dimostrano che certe impronte di scarpe attribuite a Sollecito in realtà sono compatibili con la dimensione dei piedi di Guede e quel coltello da cucina, ritenuto erroneamente arma del delitto, fu usato negli ultimi tempi solo per sbucciare patate. Praticamente i periti hanno annullato tutte le perizie fatte in primo grado e hanno dichiarato che quei rilievi furono fatti in ambiente che poteva essere già stato contaminato geneticamente: quindi gli avvocati della difesa si sono lamentati per gli errori della polizia scientifica e per il diniego a nuove perizie della corte giudiziaria di primo grado. Forti e vivaci critiche ha suscitato la sentenza nell'ambiente giudiziario perugino e, nella stessa requisitoria, i Pubblici Ministeri avevano sottolineato l'anomalia di una vicenda giudiziaria nella quale si dava per scontata l'assoluzione prima ancora che la Corte si ritirasse in Camera di consiglio e dopo un approfondito e rigoroso processo di primo grado e una motivatissima condanna. Benché la Corte d'Assise d'Appello avesse dovuto essere presieduta dal Dr. Sergio Matteini Chiari, Presidente della Sezione Penale della Corte d'Appello di Perugia, per circostanze non ben chiarite, è stato chiamato a presiedere la Corte il Dr. Claudio Pratillo Hellmann, che presiedeva la Sezione Lavoro della Corte. Anche il Consigliere a latere della Corte, il Dr. Massimo Zanetti, proveniva dalla Sezione Civile ed entrambi avevano avuto una limitata esperienza penale piuttosto remota nel tempo, a Spoleto e ad Orvieto. La perita Prof.ssa Carla Vecchiotti aveva svolto accertamenti genetici nel caso del delitto dell'Olgiata ma non aveva scoperto il DNA del domestico filippino, risultato l'assassino grazie alla perizia del Colonnello Ripani, del RIS Carabinieri di Roma.
La Procura Generale della Repubblica di Perugia ha proposto ricorso per Cassazione il 14 febbraio 2012, con un atto di 112 pagine, articolato in dieci motivi. Il ricorso è rivolto sia contro l'ordinanza del 18 dicembre 2011 con cui è stato disposto il rinnovo dell'istruzione dibattimentale con la perizia genetica perché radicalmente immotivata, quello contro altre due ordinanze e gli altri contro la sentenza, accusando la Corte d'Assise d'Appello di gravi errori logico-giuridici, riconducibili al concetto di "petizione di principio", alla visione parcellizzata delle prove e all'utilizzo dei soli aspetti che potessero rafforzare le argomentazioni difensive, con completa obliterazione di quegli aspetti che collimavano con l'ipotesi accusatoria. Inoltre, la Procura Generale di Perugia ha contestato il fatto che la contaminazione dei reperti fosse stata considerata solo possibile in astratto ma che non fosse stata mai provata dai periti. Il giudizio che il ricorso dà del metodo seguito dai giudici d'appello è singolarmente duro specie nei confronti del relatore, accusato di avere anticipato la decisione addirittura nella relazione introduttiva, come era stato fatto nella requisitoria e non ricusato per motivi di opportunità. Anche la Knox ha impugnato la propria condanna per il reato di calunnia, mentre la famiglia Kercher ha impugnato la sentenza d'appello, chiedendo la condanna degli imputati anche per i reati per i quali era intervenuta l'assoluzione, in particolare per l'omicidio di Meredith.
 
== Denunce al carcere ==
ROMA - Rivelazioni choc quelle di Amanda Knox, la giovane per cui è stata annulata l'assoluzione per l'omicidio di Meredith Kercher, che parla nel suo libro verità "Waiting to be Heard" nuovi particolari sui giorni in carcere.
 
La Knox denuncia molestie sessuali da parte delle guardie del carcere: «Il secondino mi chiedeva con chi avevo fatto sesso, voleva sapere quanti ragazzi avevo e se volevo andare a letto con lui». Parla anche di richieste di rapporti lesbo da parte di alcuni secondini.
La parte più importante delle sue rivelazioni riguarda però Raffaele Argiro, guardia carceraria, già accusato di aver molestato un'altra detenuta e ora in pensione.
«Ero così sorpresa e scandalizzata dalle sue provocazioni che qualche volta mi chiedevo se non stessi capendo male quello che mi stava dicendo», continua Amanda, «Quando mi accorgevo che voleva parlare di sesso provavo a cambiare argomento».
Il poliziotto ha però smentito tutto e denunciato la Knox per diffamazione: «Le ho chiesto quanti fidanzati avesse avuto, ma era sempre lei a iniziare a parlare di sesso».
 
== L'esordio come scrittrice ==
Nel [[2012]],Amanda realizza il suo sogno diventa scrittrice col suo primo libro Io vengo con te.
Nel 2013 esce il suo secondo libro Waiting to be Heard,che uscirà in Italia dal 30 Aprile 2013,disponibile in tutte le librerie.
 
== Opere ad essa ispirate ==
== Il film ==
Nel [[2011]] esce un film [[Amanda Knox (film)|Amanda Knox]] interpretato da [[Hayden Panettiere]] e [[Marcia Gay Harden]].Amanda Knox, dopo aver visionato il film, ha affermato di non averlo gradito, così da ingaggiare una squadra di avvocati inviando una diffida a Mediaset per evitarne la messa in onda, in quanto all'epoca il processo era ancora in corso.
 
== Giallo ==
Da Giovedì 11 Aprile in edicola sbarca il nuovo settimanale Giallo,che si occupa dei casi di cronaca nera.
Inizialmente il titolo doveva essere "Amanda". Nella copertina del primo numero c'è proprio la Knox.
 
== Voci Corelate ==
#RINVIA [[Omicidio di Meredith Kercher]]
[[Amanda Knox (film)|Amanda Knox]]