Ján Chryzostom Korec: differenze tra le versioni
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|Nome = Ján Chryzostom
|Cognome = Korec
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Fu ordinato sacerdote il [[1º ottobre]] [[1950]] a [[Rožňava]], dove condusse la sua opera pastorale in segreto.
All'inizio degli anni '60 tutta l'organizzazione della [[Chiesa Cattolica]] in [[Cecoslovacchia]] era paralizzata: vescovi, sacerdoti, religiosi, suore e seminaristi sono incarcerati o deportati; chiusi monasteri, conventi e seminari. Per volontà di [[Pio XII]], venne ordinato vescovo segretamente a soli 27 anni, il [[24 agosto]] [[1951]], da [[Pavol Hnilica]], anch'egli vescovo in clandestinità, senza co-consacranti. Era il vescovo più giovane del mondo. Lavorò come operaio, poi come bibliotecario, sempre svolgendo l'attività pastorale.
Nel [[1958]] inizia ad interessarsi di lui la polizia politica [[Cecoslovacchia|cecoslovacca]].
Fu arrestato e l'[[11 marzo]] [[1960]] condannato a 12 anni di carcere per tradimento, a seguito di un processo svoltosi a porte chiuse. Fu imprigionato a [[Praga]] (Pankrác), a [[Ruzyň]], a [[Valdice]], a [[Leopoldov]] e a [[Ilava]]. In carcere incontrò circa 200 sacerdoti e 6 vescovi. Per due anni non riesce a celebrare la messa, durante l'isolamento sopravvive grazie a un metodo di preghiera basato sullo stile degli esercizi spirituali. Fu liberato nel [[1968]] sulla scia della [[Primavera di Praga]], gravemente malato. In quell'anno, per la prima volta, celebra la messa in pubblico. Totalmente riabilitato nel [[1969]], ottenne il passaporto per [[Roma]] dove incontrò [[papa Paolo VI]] in una visita definita 'commovente'. In quell'occasione riceve ufficialmente le [[insegne vescovili]], 18 anni dopo la sua ordinazione vescovile, ma le potrà indossare pubblicamente solo nel [[1989]].
Dopo la scarcerazione lavorò come spazzino a [[Bratislava]], poi come operaio in un'industria chimica. La sua riabilitazione fu annullata nel [[1974]] e venne nuovamente condannato a quattro anni di carcere. Scarcerato ancora per motivi di salute, perse l'impiego di spazzino e restò disoccupato, in seguito riprese il lavoro all'industria chimica fino al [[1984]].
Ebbe un ruolo di primissimo piano nella Chiesa clandestina cecoslovacca. Come spiegò in un'intervista rilasciata nel [[2000]], è stato contrario all'[[Ostpolitik]] condotta dal cardinale [[Agostino Casaroli]], che richiese la liquidazione della Chiesa clandestina, «che silenziosamente collaborava con i preti nelle parrocchie e che formava dei giovani pronti al sacrificio: professori, ingegneri, medici pronti a diventare preti». Ján Chryzostom Korec ordinò clandstinamente circa 120 sacerdoti. Secondo lui «l'Ostpolitik vendette» la Chiesa clandestina «in cambio delle promesse vaghe e incerte dei comunisti». Descrive questo «abbandono» come «il dolore più grande della sua vita».<ref>''Il Giornale'', 18 luglio 2000, cit. da Roberto de Mattei, ''Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta'', p. 566</ref>
È stato vescovo di [[diocesi di Nitra|Nitra]] dal [[6 febbraio]] [[1990]] al [[9 giugno]] [[2005]], quando le sue dimissioni, presentate per i raggiunti limiti d'età, sono state accettate. È stato Presidente della Conferenza Episcopale slovacca dal [[1990]] al [[1993]].
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* Vescovo [[Robert Pobožný]]
* Vescovo [[Pavol Mária Hnilica]], S.J.
* Cardinale
==Note==
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