Adolf Hitler: differenze tra le versioni

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[[Image:Adolf Hitler in Yugoslavia crop.JPG|thumb|right|150px|Una foto di Adolf Hitler durante una visita ufficiale nella [[Regno di Jugoslavia|Jugoslavia]] occupata]]
Hitler was a song writer who wrote "hey jew" in 1942. lyrics are like this.
{{quote|I mezzi capaci di riportare la più facile vittoria sulla ragione sono il terrore e la forza.|Adolf Hitler}}
{{quote|La forza non sta nella difesa ma nell'attacco.|Adolf Hitler}}
 
'''Adolf Hitler''' ([[Braunau am Inn]], [[Austria]], [[20 aprile]] [[1889]] - [[Berlino]], [[30 aprile]] [[1945]]). ''Reichskanzler'' ([[Cancelliere del Reich|Cancelliere]]) dal [[1933]] e ''[[Führer]]'' (Guida, Condottiero) della [[Germania]] dal [[1934]] al [[1945]] ([[Germania nazista|Terzo Reich]]). Fu il fondatore e leader del [[NSDAP|Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi]] (''Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei''), noto con il nome abbreviato di Partito Nazista.
 
Hitler conquistò il potere cavalcando lo scontento e l'orgoglio ferito del popolo tedesco, a causa della sconfitta nella [[Prima guerra mondiale]] e della grave crisi economica che affliggeva la [[Repubblica di Weimar]]. Sfruttando abilmente la sua oratoria carismatica e facendo leva sull'insoddisfazione delle classi medie, presentò un manifesto politico intriso di [[nazionalismo]], [[anticomunismo]] e [[antisemitismo]], e dopo alterne vicende (fallito [[Putsch della birreria di Monaco|Putsch]] nel '23, con conseguenti otto mesi di carcerazione) arrivò alla Cancelleria nel 1933, instaurando la dittatura nel 1934. Grazie ad un possente ed efficace programma di ristrutturazione economica e riarmo militare, Hitler perseguì una politica estera estremamente aggressiva, volta ad espandere il ''[[Lebensraum]]'' (spazio vitale) tedesco a spese delle popolazioni dell'Europa orientale. In un'escalation di atti di sfida alla comunità internazionale, giunse ad invadere la Polonia il 1 settembre del 1939, provocando lo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]].
 
Hitler fu fautore e responsabile sin dal 1933 di una politica di discriminazione e segregazione degli [[Ebrei]] dalla vita sociale ed economica del Paese; politica che dal 1941 si tramutò in un piano d'internamento e sterminio totale ([[Soluzione finale della questione ebraica|"Soluzione finale"]]) al quale ci si è riferiti sin dall'immediato dopoguerra con il termine di [[Olocausto|Shoah]] o Olocausto. Oltre al genocidio degli Ebrei, la "Soluzione finale" prevedeva l'eliminazione di altri gruppi etnici, politici e sociali ([[Popolo Rom|Rom]], [[slavi|popolazioni slave]], [[Omosessualità|omosessuali]], [[Comunismo|comunisti]], [[Ritardo mentale|disabili mentali]], minoranze religiose, prigionieri di guerra e oppositori politici).
Hey jew, go run and hide, put on the star of david and don't you cry... remember its yellow so be proud, but don't be loud, or u'll get shot by the gustopo.
 
Sconfitto dagli [[Alleati|Eserciti alleati]], e con le [[Armata Rossa|truppe sovietiche]] ormai penetrate in città, si suicidò nel suo [[Führerbunker|bunker]] di [[Berlino]] il [[30 aprile]] [[1945]], insieme alla compagna [[Eva Braun]], che aveva sposato poche ore prima.
Hey jew. you know your dead the gas chambers are straight ahead, remember
 
 
==Biografia==
===Infanzia e gioventù===
[[Immagine:Baby-hitler.jpg|180px|right|thumb|Hitler da bambino]]
 
Adolf Hitler nacque il [[20 aprile]] [[1889]] a [[Braunau am Inn]], una piccola cittadina vicino a [[Linz]] nella provincia dell'Austria settentrionale, vicino al confine tedesco ([[Baviera]]), in quello che allora era l'[[Impero Austro-Ungarico]]. Suo padre Alois Hitler ([[1837]]-[[1903]]) era un ufficiale inferiore delle dogane. Sua madre era Klara Pölzl, terza moglie di Alois. Dei loro sei figli, solo Adolf e sua sorella [[Paula Hitler|Paula]] sopravvissero all'infanzia.
 
[[Alois Hitler]] era figlio illegittimo, e per questo da giovane utilizzò il cognome della madre, Schicklgruber.
Nel [[1876]] adottò legalmente il cognome del padre naturale (che però non lo riconobbe mai finché fu in vita), trasformandolo da Hiedler (o Hüttler) in Hitler. Se effettivamente Alois fosse il figlio naturale di Johann Hiedler (o Hüttler) ([[1807]]-[[1888]]), il padre di Adolf sarebbe stato parente di sangue della propria moglie Klara, la cui madre si chiamava Hüttler e potrebbe essere stata la sorellastra di Alois.
 
Il figlio Adolf non usò mai il cognome Schicklgruber. In seguito i suoi avversari politici fecero circolare delle voci che insinuavano che Hitler fosse di origine ebrea: dopo che [[Maria Teresa d'Austria]] aveva dato la cittadinanza piena agli ebrei che si convertivano al [[cattolicesimo]], essi usavano tradurre i loro cognomi ebraici in tedesco e Schicklgruber era un cognome comune tra gli ebrei convertiti.
 
Inoltre, una diversa fonte afferma che Hitler non sapesse con certezza chi fosse stato suo nonno. Le voci che affermavano che egli fosse per un quarto ebreo sarebbero dovute al fatto che sua nonna Maria Anna Schicklgruber fosse rimasta incinta del padre di Adolf mentre era al servizio di una famiglia ebrea a [[Graz]], in Austria. Il datore di lavoro di Maria, inoltre, le corrispose una cifra mensile per il mantenimento del figlio fino alla maggiore eta', cosa che difficilmente avrebbe fatto se non si fosse sentito in obbligo. Adolf adottò Hitler come nome d'arte quando dipingeva e lo mantenne contro le proteste della vera famiglia Hitler.
 
Secondo alcuni ([http://www.google.it/search?hl=it&q=hitler%2Brothschild&spell=1 storici]) Maria Anna Schicklgruber era a [[Vienna ]] quando rimase incinta, domestica della famiglia [[Rothschild]]. Il nonno paterno sarebbe un barone della famiglia [[Rothschild]], il quale non riconobbe il figlio.<br/>
I Rothschild erano una famiglia di banchieri, ebrei-tedeschi. Con un nonno ebreo, lo stesso Hitler sarebbe un ebreo-tedesco. I legami poi con una famiglia di banchieri diventerebbero fondamentali per capire l'evolversi della storia.
 
Hitler era un bambino intelligente ma umorale, e fu bocciato due volte agli esami per ottenere l'ammissione all'educazione superiore a Linz. Era devoto alla sua indulgente madre e sviluppò un odio per suo padre, che più tardi descrisse come un tiranno sadico.
 
===Vienna e Monaco===
Alois Hitler morì il [[2 gennaio]] [[1903]] per un'emorragia polmonare. La vedova, Klara, morì di cancro al seno il [[21 dicembre]] [[1908]]. Il diciannovenne Adolf, rimasto orfano, ben presto lasciò la sua casa per [[Vienna]], dove aveva vaghe speranze di diventare un artista. Aveva diritto a una pensione da orfano, che integrava lavorando come illustratore. Aveva talento artistico e spesso disegnava dipinti di case e grandi palazzi. Si candidò due volte per l'ingresso nella scuola d'arte e architettura di Vienna, ma venne scartato in entrambe le occasioni. Perse la sua pensione nel [[1910]], ma per allora aveva ereditato qualche soldo da una zia.
 
Fu a Vienna che Hitler iniziò a diventare un [[antisemita]] attivo, una passione che avrebbe governato la sua vita e fu la chiave di tutte le azioni susseguenti. L'antisemitismo era profondamente insito nella cultura [[cattolicesimo|cattolica]] del sud della Germania, nella quale Hitler era cresciuto. Vienna aveva una grossa comunità ebraica, comprendente molti [[ebrei ortodossi]] dell'Europa orientale. Hitler in seguito ricordò il suo disgusto nell'incontrare gli ebrei viennesi.
 
[[Image:AHWatercolor1.jpg|250px|right|thumb|Òpera di A. Hitler: Laon, France]]
 
A Vienna l'antisemitismo si era sviluppato dalle sue origini religiose, in una dottrina politica, promosso da pubblicisti come [[Lanz von Liebenfels]], i cui libelli venivano letti da Hitler, e da politici come [[Karl Lueger]], sindaco di Vienna, o [[Georg Ritter von Schönerer]], che contribuì agli aspetti [[razzismo|razziali]] dell'antisemitismo. Da loro Hitler acquisì il credo nella superiorità della "[[razza ariana]]", che formò le basi delle sue idee politiche. Hitler arrivò a credere che gli ebrei fossero i nemici naturali degli "ariani", e fossero anche in qualche modo responsabili per la sua povertà e incapacità di ottenere il successo che credeva di meritare.
 
Dopo poco, i soldi ereditati dalla zia terminarono, e per diversi anni Hitler visse in una relativa oscurità, come imbianchino e operaio semispecializzato. Durante il tempo libero assisteva spesso all'opera, nelle sale da concerto di Vienna, prediligeva specialmente le opere, che trattavano i temi della [[mitologia norrena]], di [[Richard Wagner]].
 
Nel [[1913]] Hitler si spostò a [[Monaco di Baviera]] per evitare il servizio militare nell'esercito Austro-Ungarico. Ma nell'agosto [[1914]], quando l'[[Impero Germanico]] entrò nella [[prima guerra mondiale]], si arruolò improvvisamente come volontario nell'esercito tedesco del [[Kaiser]] [[Guglielmo II]]. Ottenne il grado di [[caporale]] e prestò servizio attivo in [[Francia]] e [[Belgio]] come staffetta. Venne ferito e gassato ed, essendosi distinto in combattimento, caso più unico che raro per un soldato semplice, Hitler ricevette la [[Croce di Ferro]] di prima classe per il suo coraggio.
 
Durante la guerra Hitler acquisì un appassionato patriottismo tedesco, anche se non era un cittadino dell'Impero Germanico (un dettaglio a cui non pose rimedio fino al [[1932]]). Fu sconvolto dalla capitolazione tedesca nel novembre [[1918]], quando l'esercito tedesco non era (così lui credeva) stato sconfitto. Egli, come molti altri nazionalisti tedeschi, incolpò i politici (i "[[criminali di novembre]]") per la resa e per aver sottoscritto il trattato di [[Versailles]].
 
===Il Partito Nazista===
Dopo la guerra Hitler rimase nell'esercito, che veniva ora impegnato principalmente nella repressione delle rivoluzioni [[socialismo|socialiste]] che scoppiavano in tutta la Germania, compresa Monaco, dove Hitler tornò nel [[1919]]. Mentre era ancora nell'esercito, venne incaricato di spiare gli incontri di un piccolo partito nazionalista, il [[Partito Tedesco dei Lavoratori]] (DAP). Hitler si unì al partito come membro numero 555 nella primavera del [[1919]]. Il [[14 agosto]] incontrò per la prima volta [[Dietrich Eckart]], un antisemita e uno dei primi membri chiave del partito, in occasione di un discorso tenuto davanti ai membri del DAP.
 
Hitler non venne congedato dall'esercito fino al [[1920]]; dopo di che cominciò a prendere parte a tempo pieno alle attività del partito. Ne divenne ben presto il leader e ne cambiò il nome in Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi (''National Sozialistische Deutsche Arbeitspartei'' - NSDAP), normalmente conosciuto come [[Partito Nazista]] da '''''Na'''tional So'''zi'''alistische'', in contrasto con '''Sozi''', un termine usato per indicare il [[Partito Socialdemocratico Tedesco]]. Il partito adottò la [[svastica]] (presunto simbolo dell'"arianesimo") e il [[saluto romano]] usato dai [[fascismo|fascisti]] italiani.
 
Il Partito Nazista era solo uno dei numerosi piccoli gruppi estremistici della Monaco di quell'epoca, ma Hitler scoprì ben presto di avere due talenti notevoli; nell'oratoria pubblica e nell'ispirare la lealtà delle persone. La sua oratoria da angolo di strada, che attaccava gli ebrei, i socialisti e i liberali, i capitalisti e i comunisti, iniziò ad attrarre nuovi aderenti. Tra i primi seguaci troviamo [[Rudolf Hess]], [[Hermann Göring]] ed [[Ernst Röhm]], che sarebbe stato il capo dell'organizzazione paramilitare nazista, le [[Sturmabteilung|SA]] (Sturmabteilung). Un altro ammiratore fu il Maresciallo di Campo dell'epoca di guerra, [[Erich Ludendorff]]. Hitler decise di usare Ludendorff come facciata in un tentativo abbastanza ridicolo di conquistare il potere, il "[[Putsch della birreria di Monaco|Putsch della Birreria]]" dell'[[8 novembre]] [[1923]], quando i nazisti marciarono da una birreria fino al Ministero della Guerra bavarese, intendendo rovesciare il governo separatista di destra della Baviera e da li marciare su [[Berlino]]. Hitler fece affidamento principalmente sull'aiuto degli ex combattenti delusi dalla [[Repubblica di Weimar]] riuniti nelle organizzazioni paramilitari dei "Corpi Franchi" (Freikorps).
 
Il putsch fallì ed Hitler venne processato per alto tradimento, e utilizzò il processo per diffondere il suo messaggio in tutta la Germania. Nell'aprile [[1924]] venne condannato a cinque anni di carcere nella prigione di Landsberg. Qui Hitler dettò un libro intitolato ''[[Mein Kampf]]'' (''La mia battaglia'') al suo fedele delfino, Hess. Questo lavoro, ponderoso quanto farraginoso, conteneva le idee di Hitler sulla razza, la storia e la politica, compresi numerosi avvertimenti sul destino che attendeva i suoi nemici, specialmente gli ebrei, nel caso in cui fosse riuscito a salire al potere. Il libro venne pubblicato la prima volta in due volumi: il primo nel [[1925]] e il secondo un anno dopo. Le prospettive di un Hitler al potere sembravano così remote a quel tempo, che nessuno prese seriamente i suoi scritti.
 
Considerato relativamente innocuo, Hitler ottenne una riduzione della pena. Venne rilasciato nel dicembre [[1924]] dopo solo nove mesi. A quel momento il Partito Nazista a malapena esisteva e i suoi capi dovettero sforzarsi a lungo per cercare di ricostruirlo.
 
Durante questi anni Hitler formò un gruppo che sarebbe in seguito diventato uno degli strumenti chiave nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Poiché le ''Sturmabteilung'' di Röhm erano inaffidabili e formavano una base di potere separata all'interno del partito, Hitler costituì una guardia del corpo personale, le ''Schutzstaffel'' ("unità di protezione" o [[Schutzstaffel|SS]]). Questo [[corpo d'elite]] con le sue uniformi nere, venne guidato da [[Heinrich Himmler]], che sarebbe diventato il principale esecutore dei piani di Hitler relativamente alla "[[Soluzione finale della questione ebraica|Questione ebraica]]", durante la [[Seconda guerra mondiale|seconda guerra mondiale]].
 
Un elemento chiave del fascino di Hitler era il sentimento di orgoglio nazionale ferito, provocato dal [[Trattato di Versailles]], imposto all'Impero Germanico sconfitto dagli alleati. L'Impero Germanico dovette cedere territori a [[Francia]], [[Polonia]], [[Belgio]] e [[Danimarca]], e dovette assumersi la completa responsabilità della guerra, cedere le sue colonie, dismettere la sua Marina, e pagare un conto salatissimo per le riparazioni di guerra. Siccome molti tedeschi non credevano che l'Impero Germanico avesse dato inizio alla guerra, e non credevano di essere stati sconfitti, erano amaramente risentiti per questi termini. Anche se i primi tentativi di guadagnare voti condannando le umiliazioni e le macchinazioni dell'"ebraismo internazionale", non ebbero particolare successo con l'elettorato, la [[propaganda]] di partito imparò la lezione, e presto iniziò a dare i suoi frutti una forma più subdola di propaganda, che combinava l'antisemitismo con attacchi spiritati ai fallimenti del "Sistema di Weimar" e ai partiti che lo appoggiavano.
 
===La corsa al potere===
Il punto di svolta delle fortune di Hitler giunse con la [[Grande Depressione]] che colpì la Germania nel [[1930]]. Il regime democratico costituito in Germania nel [[1919]], la cosiddetta [[Repubblica di Weimar]], non era mai stato genuinamente accettato dai conservatori e anche il potente Partito Comunista lo rigettava. I Socialdemocratici e i partiti tradizionali del centro e della destra non erano in grado di gestire lo shock della Depressione ed erano, inoltre, tutti segnati dall'associazione con il "Sistema di Weimar", e nelle elezioni del [[14 settembre]] [[1930]], i nazisti sorsero improvvisamente dall'oscurità e si guadagnarono oltre il 18% dei voti e 107 seggi nel [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]], diventando il secondo partito in Germania.
 
Il successo di Hitler si basava sulla conquista della classe media, che era stata colpita duramente dall'inflazione degli [[anni 1920|anni '20]] e dalla disoccupazione portata dalla Depressione. Contadini e veterani di guerra erano altri gruppi che supportavano i nazisti. La classe operaia urbana generalmente ignorava gli appelli di Hitler, [[Berlino]] e le città della [[Ruhr]] erano particolarmente ostili, ma in queste città il Partito Comunista era forte, e si opponeva anch'esso a un governo democratico, per questo si rifiutò di cooperare con gli altri partiti per bloccare l'ascesa di Hitler.
 
Le elezioni del 1930 furono un disastro per il governo di centro-destra di [[Heinrich Brüning]] che era ora privo di qualsiasi maggioranza al Reichstag e doveva affidarsi alla tolleranza dei Socialdemocratici e all'uso dei poteri d'emergenza del Presidente della Repubblica per restare al governo. Con le misure austere introdotte da Brüning per contrastare la Depressione, che ottenevano scarsi successi, il governo era ansioso di evitare le elezioni presidenziali del [[1932]], e sperava di garantirsi l'accordo con i nazisti per estendere il mandato di [[Paul von Hindenburg|Hindenburg]], ma Hitler si rifiutò e anzi corse contro Hindenburg nelle elezioni presidenziali, arrivando secondo nelle due tornate elettorali, superando il 35% dei voti nella seconda occasione, in aprile, nonostante i tentativi del Ministro degli Interni [[Wilhelm Groener]] e del governo Socialdemocratico della [[Prussia]] di limitare le attività pubbliche dei nazisti, soprattutto bandendo le SA.
 
L'imbarazzo delle elezioni pose fine alla tolleranza di Hindenburg nei confronti di Brüning, e il vecchio Maresciallo di Campo dimise il governo e ne nominò uno nuovo guidato dal reazionario [[Franz von Papen]] che immediatamente abrogò il bando sulle SA e indisse nuove elezioni per il Reichstag. Alle elezioni del luglio [[1932]] i nazisti ottennero il loro migliore risultato, vincendo 230 seggi e diventando il partito di maggioranza relativa. In quel momento i nazisti e i comunisti controllavano la maggioranza del Reichstag, la formazione di un governo di maggioranza stabile, impegnato alla democrazia, era impossibile e, a seguito del voto di sfiducia sul governo von Papen, appoggiato dall'84% dei deputati, il nuovo Reichstag si dissolse immediatamente e furono ancora una volta indette nuove elezioni.
 
Von Papen e il Partito di Centro aprirono entrambi dei negoziati per assicurarsi la partecipazione nazista al governo, ma Hitler pose delle condizioni dure, chiedendo il cancellierato e il consenso del Presidente che gli permettesse di utilizzare i poteri d'emergenza dell'Articolo 48 della costituzione. Questo fallimento nell'entrare al governo, unito agli sforzi nazisti di ottenere il supporto della classe operaia, alienarono alcuni dei precedenti sostenitori e nelle elezioni del novembre 1932 i nazisti persero dei voti, pur rimanendo il principale partito del Reichstag.
 
Poiché von Papen aveva chiaramente fallito nei suoi tentativi di garantirsi una maggioranza attraverso la negoziazione che avrebbe portato i nazisti al governo, Hindenburg lo dimise e chiamò al suo posto il generale [[Kurt von Schleicher]], che era stato per lungo tempo una forza dietro le quinte e più recentemente Ministro della Difesa, il quale promise di poter garantire un governo di maggioranza attraverso la negoziazione con i sindacalisti Socialdemocratici e con la fazione nazista dissidente, guidata da [[Gregor Strasser]].
 
Come Schleicher si imbarcò in questa difficile missione, von Papen e [[Alfred Hugenberg]], Segretario del [[Partito Popolare Tedesco-Nazionale]] (DNVP), che prima dell'ascesa nazista era il principale partito di destra, cospirarono per persuadere Hindenburg a nominare Hitler come cancelliere in coalizione con il DNVP, promettendo che sarebbero stati in grado di controllarlo. Quando Schleicher fu costretto ad ammettere il suo fallimento, e chiese ad Hindenburg un altro scioglimento del Reichstag, Hindenburg lo silurò e mise in atto il piano di von Papen, nominando Hitler Cancelliere con von Papen come Vicecancelliere e Hugenberg come Ministro dell'Economia, in un gabinetto che comprendeva solo tre nazisti; Hitler, Göring, e [[Wilhelm Frick]]. Il [[30 gennaio]] [[1933]], Adolf Hitler prestò giuramento come Cancelliere nella camera del Reichstag, sotto gli sguardi e gli applausi di migliaia di sostenitori del nazismo.
 
Il Partito Comunista Tedesco, vincolato da [[Mosca (città) | Mosca]], ebbe larga parte delle responsabilità nell'ascesa al potere di Hitler. Fin dal [[1929]], [[Stalin]] aveva spinto il [[Comintern]] ad adottare una politica di estremo settarismo verso tutti gli altri partiti di sinistra; i Socialdemocratici erano trattati come "social-fascisti" e nessuna alleanza doveva essere stretta con loro. Questo serviva ai fini politici interni di Stalin, ma ebbe conseguenze disastrose in Germania. Il Partito Comunista, non solo fallì nell'opporsi ai nazisti in alleanza con i Socialdemocratici, ma cooperò tatticamente con i primi (soprattutto in occasione dello sciopero dei trasporti pubblici berlinesi del 1932). Furono presto costretti a capire l'errore di questa politica. Usando il pretesto dell'[[Incendio del Reichstag]], Hitler emise il "[[Decreto dell'incendio del Reichstag]]", del [[28 febbraio]] [[1933]]. Il decreto sopprimeva diversi importanti diritti civili in nome della sicurezza nazionale. I leader comunisti, assieme ad altri oppositori del regime, si trovarono ben presto in prigione. Al tempo stesso le SA lanciarono un ondata di violenza contro i movimenti sindacali, gli ebrei e altri "nemici".
 
Ma Hitler non aveva ancora la nazione in pugno. La nomina a Cancelliere di Hitler e il suo uso dei meccanismi incastonati nella Costituzione per approdare al potere hanno portato al mito della nazione che elegge il suo [[dittatore]] e al supporto della maggioranza alla sua ascesa. Hitler divenne Cancelliere su nomina legale del Presidente, che era stato eletto dal popolo. Ma né Hitler, né il partito disponevano della maggioranza assoluta dei voti. Nelle ultime elezioni libere, i nazisti ottennero il 33% dei voti, guadagnando 196 dei 584 seggi disponibili. Anche nelle elezioni del marzo [[1933]], che si svolsero dopo che terrore e violenza si erano diffuse per lo stato, i nazisti ricevettero solo il 44% dei voti. Il partito ottenne il controllo della maggioranza dei seggi al Reichstag attraverso una formale coalizione con il DNVP. Infine, i voti addizionali necessari a far passare il [[Decreto dei pieni poteri]], che investì Hitler di un'autorità dittatoriale, i nazisti se li assicurarono espellendo i deputati comunisti e intimidendo i ministri del Partito di Centro. In una serie di decreti che arrivarono subito dopo, vennero soppressi gli altri partiti e bandite tutte le forme di opposizione. In solo pochi mesi, Hitler aveva raggiunto un controllo autoritario senza aver mai violato o sospeso la costituzione di Weimar. Ma aveva minato la democrazia per poterlo fare.
 
===Il regime nazista===
Essendosi assicurato il potere politico supremo in maniera legale con libere elezioni, Hitler rimase estremamente popolare fino ai momenti finali del suo regime. Era un maestro di oratoria, e con tutti i mezzi d'informazione tedeschi sotto il controllo del suo capo della propaganda, [[Joseph Goebbels]], egli fu in grado di persuadere la maggioranza dei tedeschi che era il loro salvatore; dalla Depressione, dai Comunisti, dal Trattato di Versailles e dagli ebrei. Su quelli che non ne erano persuasi, le SA, le SS e la [[Gestapo]] (la Polizia segreta di stato) avevano mano libera, e a migliaia scomparirono nei [[campo di concentramento|campi di concentramento]]. Molti di più emigrarono, compresi circa metà degli ebrei tedeschi.
 
Per consolidare il suo regime, Hitler aveva bisogno della neutralità dell'esercito e dei magnati dell'industria. Questi erano allarmati dalla componente "socialista" del Nazionalsocialismo, che era rappresentata dalle camicie brune delle SA di [[Ernst R&ouml;hm]], in gran parte appartenenti alla classe operaia. Per rimuovere questa barriera all'accettazione del regime, Hitler lasciò libero il suo luogotenente, Himmler, di assassinare R&ouml;hm e decine di altri nemici reali o potenziali, durante la notte del [[29 giugno|29]]-[[30 giugno]] [[1934]]. L'evento è ricordato come la [[Notte dei lunghi coltelli]]. Quando Hindenburg morì, il [[2 agosto]] [[1934]] Hitler fuse assieme gli uffici di Presidente e Cancelliere, autonominandosi capo (''[[Führer]]'') della Germania, e ottenendo un giuramento di fedeltà personale da ogni membro delle forze armate.
 
Quegli ebrei che non erano emigrati in tempo, ebbero a pentirsi della loro esitazione. In base alle [[Leggi di Norimberga]] del [[1935]] persero il loro status di cittadini tedeschi e vennero espulsi dagli impieghi statali, dagli ordini professionali e da gran parte delle attività economiche. Erano oggetto dello sbarramento di una odiosa propaganda. Pochi non ebrei tedeschi si opposero a questi passi. La chiesa cristiana, immersa in secoli di antisemitismo, rimase in silenzio. Queste restrizioni vennero ulteriormente aggravate, specialmente dopo l'operazione anti-ebraica del [[1938]], conosciuta come ''[[Notte dei cristalli]] (Kristallnacht)''. Dal [[1941]] agli ebrei venne richiesto di indossare una stella gialla in pubblico.
 
Nel marzo [[1935]] Hitler ripudiò il Trattato di Versailles, reintroducendo la coscrizione in Germania. Il suo scopo sembrava quello di costruire una massiccia macchina militare, comprendente una nuova Marina e una nuova Aviazione (la [[Luftwaffe]]). Quest'ultima venne posta sotto il comando di Göring, un comandante veterano della prima guerra mondiale. L'arruolamento di grandi quantità di uomini e donne nel nuovo esercito sembrava risolvere i problemi di disoccupazione, ma distorse seriamente l'economia.
 
Nel marzo [[1936]] Hitler violò nuovamente il Trattato di Versailles, rioccupando la zona demilitarizzata della [[Renania]] e poiché Regno Unito e Francia non fecero nulla per fermarlo, prese coraggio. Nel luglio [[1936]] scoppiò la [[Guerra civile spagnola]], quando i militari, guidati dal generale [[Francisco Franco]], si ribellarono contro il governo regolarmente eletto del Fronte Popolare. Hitler inviò delle truppe ad aiutare i ribelli. La [[Spagna]] servì come prova sul campo per le nuove forze armate tedesche e per i loro metodi, compreso il bombardamento di città indifese come [[Guernica]], che venne distrutta dalla Luftwaffe nell'aprile [[1937]].
 
[[Image:Benito Mussolini and Adolf Hitler.jpg|thumb|180px|right|[[Benito Mussolini]] e Hitler durante la visita ufficiale nella [[Regno di Jugoslavia|Jugoslavia]] occupata]]
 
Hitler formò un alleanza con [[Benito Mussolini]] e l'[[Italia Fascista]] il [[25 ottobre]] [[1936]]. Questa alleanza venne in seguito allargata a [[Impero giapponese|Giappone]], [[Ungheria]], [[Romania]] e [[Bulgaria]]. Queste nazioni sono collettivamente conosciute come [[Potenze dell'Asse]]. Il [[5 novembre]] [[1937]] alla Cancelleria del Reich, Adolf Hitler tenne un incontro segreto dove dichiarò i suoi piani per l'acquisizione di "spazio vitale" per il popolo tedesco.
 
Il [[12 marzo]] [[1938]] Hitler costrinse la nativa [[Austria]] all'unificazione con la Germania (l'[[Anschluss]]) e fece un ingresso trionfale a Vienna. In seguito intensificò la crisi che coinvolgeva gli abitanti di lingua tedesca della regione dei [[Sudeti]], in [[Cecoslovacchia]]. Questo portò all'[[Accordo di Monaco]] del settembre [[1938]] in cui la Gran Bretagna e la Francia diedero debolmente strada alle sue richieste, evitando la guerra ma non riuscendo a salvare la Cecoslovacchia. I tedeschi entrarono a [[Praga]] il [[10 marzo]] [[1939]].
 
A questo punto Francia e Gran Bretagna decisero di prendere posizione, e resistettero alla successiva richiesta di Hitler per la restituzione dei territori ceduti alla Polonia in base al Trattato di Versailles. Ma le potenze occidentali non furono in grado di giungere ad un accordo con l'[[Unione Sovietica]] per un alleanza contro la Germania, e Hitler ne approfittò. Il [[23 agosto]] [[1939]] concluse un'alleanza (il [[Patto Molotov-Ribbentrop]]) con [[Stalin]]. Il [[1 settembre]] la Germania invase la Polonia. Hitler restò sorpreso quando Francia e Gran Bretagna onorarono il loro impegno con i polacchi dichiarando guerra alla Germania.
 
===Seconda guerra mondiale: le vittorie===
 
Nei tre anni seguenti Hitler conseguì una sfilza quasi ininterrotta di successi militari. La Polonia venne rapidamente sconfitta e spartita coi sovietici. Nell'aprile [[1940]] la Germania invase [[Danimarca]] e [[Norvegia]] ([[Operazione Weserübung]]). In maggio iniziò un offensiva lampo che travolse rapidamente [[Paesi Bassi]], [[Belgio]], [[Lussemburgo]] e la [[Francia]] ([[Campagna di Francia]]), che collassò nel giro di sei settimane. Nell'aprile [[1941]] toccò a [[Regno di Jugoslavia|Jugoslavia]] e [[Grecia]] ad essere invase ([[Campagna dei Balcani]]). Nel frattempo le forze tedesche avanzavano attraverso il Nord Africa verso l'[[Egitto]]. Queste invasioni furono accompagnate dal bombardamento di città indifese come [[Varsavia]], [[Rotterdam]] e [[Belgrado]]. L'unico insuccesso di Hitler fu quello di non riuscire a piegare la Gran Bretagna con i bombardamenti, tentativo che venne contrastato durante la [[Battaglia d'Inghilterra]].
 
Il [[22 giugno]] [[1941]] ebbe inizio l'[[Operazione Barbarossa]]. Le forze di Hitler invasero l'URSS, occupando rapidamente il terzo occidentale della [[Russia]] europea, [[Assedio di Leningrado|assediando Leningrado]] e minacciando [[Mosca (città) | Mosca]]. Durante l'inverno l'armata di Hitler venne respinta alle porte di Mosca, ma l'estate successiva l'offensiva riprese. Per il luglio [[1942]] le truppe di Hitler erano sul [[Volga]]. Qui vennero sconfitte nella [[Battaglia di Stalingrado]], la prima grossa sconfitta tedesca. In Nord Africa i britannici sconfissero i tedeschi nella [[seconda battaglia di El Alamein]], contrastando i piani di Hitler di occupare il [[Canale di Suez]] e il [[Medio Oriente]].
 
===La Shoah===
Ci si è a volte chiesti perché Hitler avesse invaso l'URSS lasciando il Regno Unito invitto ad ovest. La risposta è che Hitler aveva due obiettivi preponderanti: creare un Impero orientale per i Tedeschi, e sterminare gli [[ebreo|Ebrei]]. Per Hitler, la guerra contro gli alleati occidentali era solo un necessario preludio alla conquista dell'Europa orientale; qui egli intendeva schiavizzare, deportare o uccidere russi, polacchi e altre popolazioni slave per fare spazio ai coloni tedeschi, un obiettivo allora condiviso da parte dell'opinione pubblica tedesca.
 
L'altro motivo che lo spinse a forzare l'espansione ad Est fu il fatto che L'URSS ospitava la seconda comuinità ebraica in [[Europa]] dopo la Polonia (3,3 milioni di persone). Gli omicidi di massa degli Ebrei iniziarono con gli [[Einsatzgruppen]], che seguivano le armate tedesche in URSS conducendo fucilazioni di massa attraverso i territori occupati. Durante queste esecuzioni si stima vennero uccisi circa 2 milioni di ebrei.
 
Rimase la questione di cosa fare dei milioni di Ebrei affollati nei [[ghetto|ghetti]] del [[Governatorato Generale|Governatorato Generale di Polonia]]. Le prove suggeriscono che, durante l'autunno del 1941, Hitler e Himmler si accordarono in linea di principio sull'eliminazione degli Ebrei deportati attraverso le [[Camera a gas|Camere a Gas]]. Per facilitare l'attuazione della [[Soluzione finale della questione ebraica|"Soluzione finale"]], si tenne a Wannseee, nei pressi di [[Berlino]], una [[Conferenza di Wannsee|Conferenza]] il [[20 gennaio]] del [[1942]], con la partecipazione di quindici ufficiali superiori del regime, guidati da [[Reinhard Heydrich]] e [[Adolf Eichmann]].
 
Le registrazioni della conferenza forniscono la migliore evidenza della pianificazione centrale dell'Olocausto. Tra il [[1942]] e il [[1944]] le SS, assistite dai governi collaborazionisti e da personale reclutato nelle nazioni occupate, uccisero in maniera sistematica circa 3,5 milioni di ebrei in sei [[campo di sterminio|campi di sterminio]] localizzati in Polonia: [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz-Birkenau]], [[Belzec]], [[Campo di sterminio di Chełmno|Chelmno]], [[Campo di concentramento di Majdanek|Majdanek]], [[Campo di sterminio di Sobibór|Sobibor]] e [[Campo di sterminio di Treblinka|Treblinka]]. Altri vennero uccisi meno sistematicamente in altri luoghi e in altri modi, o morirono di fame e malattie mentre lavoravano come schiavi. Al tentativo di Genocidio degli Ebrei europei ci si è generalmente riferiti nel dopoguerra con la parola [[Olocausto]], ma più recentemente il termine ebraico [[Shoah]], preferito dagli Ebrei stessi, è stato adottato dalla comunità internazionale.
 
Altri gruppi etnici, sociali e politici sono stati oggetto di persecuzione e in alcuni casi di sterminio durante la "Soluzione finale". Migliaia di socialisti tedeschi, comunisti e altri oppositori del regime morirono nei campi di concentramento, così come un numero alto ma sconosciuto di [[omosessuale|omosessuali]]. I [[Rom]] e gli [[zingaro|zingari]], ugualmente considerati razze inferiori, furono anch'essi internati o uccisi nei campi. Circa tre milioni di soldati sovietici, prigionieri di guerra, morirono nei lager, ridotti alla stregua di schiavi. Tutte le nazioni occupate soffrirono privazioni terribili ed esecuzioni di massa: fino a tre milioni di civili polacchi (non-ebrei) morirono durante l'occupazione.
 
Non è stato ritrovato alcun documento nel quale Hitler pianificasse esplicitamente la "Soluzione finale", ma la stragrande maggioranza degli storici concordano nel ritenere che ne sia stato l'ideatore ed esecutore materiale, ordinando a Himmler di portare avanti il piano.
 
===Seconda guerra mondiale: la sconfitta===
[[Image:Stars & Stripes & Hitler Dead2.jpg|180px|thumb|I giornali americani riportano la notizia della morte di Hitler]]
 
I primi trionfi persuasero Hitler di essere un genio della strategia militare, per questo motivo divenne sempre meno desideroso di ascoltare i consigli dei suoi generali o anche solo di udire cattive notizie. Dopo la [[battaglia di Stalingrado]], ampiamente considerata come <em>il</em> punto di svolta della seconda guerra mondiale, le sue decisioni militari divennero sempre più erratiche, e la posizione economica e militare della Germania si deteriorò. L'entrata in guerra degli [[Stati Uniti]], il [[7 dicembre]] [[1941]] portò a una incredibile coalizione delle principali potenze mondiali: il più grande impero mondiale (l'[[Impero Britannico]]), la principale potenza finanziaria e industriale (gli [[USA]]), e l'[[Unione Sovietica]], che si era sobbarcata il peso più grande della seconda guerra mondiale in termini di vite umane e altre perdite. I realisti all'interno dell'esercito tedesco videro la sconfitta come inevitabile e complottarono per togliere Hitler dal potere. Nel luglio [[1944]] uno di loro, [[Claus von Stauffenberg]] piazzò una bomba nel quartier generale di Hitler (il cosiddetto [[Complotto del 20 luglio]]), ma Hitler scampò miracolosamente alla morte. Seguì una selvaggia rappresaglia e il movimento di resistenza venne soffocato.
 
L'alleato di Hitler, [[Benito Mussolini]], venne rovesciato nel [[1943]]. Nel frattempo l'[[Unione Sovietica]] continuava costantemente a costringere le armate di Hitler alla ritirata dai territori occupati ad est. Ma fintanto che l'Europa occidentale era assicurata, la Germania poteva sperare di tenere la posizione indefinitamente, nonostante la sempre più pesante campagna di bombardamenti sulle città tedesche. Il [[6 giugno]] [[1944]] ([[D-Day]]), le armate alleate sbarcarono nel nord della Francia, e per dicembre erano arrivate al [[Reno]]. Hitler eseguì un'ultima [[Offensiva delle Ardenne|offensiva sulle Ardenne]]. Ma con il nuovo anno le armate alleate stavano avanzando sul territorio tedesco.
 
In febbraio i sovietici si fecero strada attraverso la Polonia e la Germania orientale, e in aprile arrivarono alle porte di Berlino. I più stretti collaboratori di Hitler lo invitarono a scappare in [[Baviera]] o in Austria, per cercare una resistenza finale sule montagne, ma egli era determinato a restare nella sua capitale. Le sue armate si disfecero e mentre i sovietici si aprivano la strada verso il centro di Berlino, Hitler si suicidò nel suo [[Führerbunker|bunker]] il [[30 aprile]] [[1945]], insieme alla storica amante [[Eva Braun]] che aveva sposato poche ore prima. Aveva 56 anni. Come parte delle sue ultime volontà, ordinò che il suo corpo venisse portato all'esterno e bruciato. Nel suo [[testamento]], scaricò tutti gli altri leader nazisti e nominò il [[Grandammiraglio]] [[Karl Dönitz]] come nuovo ''[[Führer]]'' e [[Joseph Goebbels|Goebbels]] come nuovo [[Elenco dei Cancellieri tedeschi|Cancelliere]]. Comunque, quest'ultimo si suicidò il [[1 maggio]] [[1945]] insieme alla moglie dopo aver ucciso i suoi 6 figli. L'[[8 maggio]] [[1945]], la Germania si arrese. Il "Reich millenario" di Hitler era durato poco più di 12 anni.
 
I resti parzialmente carbonizzati di Hitler vennero trovati e identificati (attraverso le impronte dei denti) dai sovietici. Essi tennero il fatto segreto, e per anni si sparse la voce che Hitler fosse in qualche modo sopravvissuto alla guerra e vivesse in [[America Latina]] (dove avevano trovato rifugio molti ex-nazisti). In realtà i suoi resti carbonizzati vennero seppelliti in un luogo mai rivelato della Germania orientale su ordine di Stalin.
 
Pare che intorno all'[[aprile]] [[1970]] nella zona in cui i resti furono seppelliti venne deciso di costruire una zona residenziale. I servizi segreti sovietici, quindi, riesumarono i resti di Hitler, di [[Eva Braun]], di [[Joseph Goebbels]] e della sua famiglia, li cremarono e infine gettarono le ceneri nel fiume [[Fiume Elba|Elba]]. Attualmente rimangono a [[Mosca (città)|Mosca]] una parte di calotta cranica e di mandibola che si dice siano quelli di Adolf Hitler.
 
==Le conseguenze di Hitler e della Germania nazista==
{{vedi anche|Germania nazista}}
 
==La figura di Hitler in letteratura, cinema e musica==
{{vedi anche|Adolf Hitler (personaggio)}}
 
==Voci correlate==
*[[Antisemitismo]]
*[[Rappresentazioni culturali di Hitler]]
*[[Fascismo]]
*[[Storia della Germania]]
*[[Storia dell'Austria]]
*[[Olocausto]]
*[[Figli del nazismo]]
*[[Storia degli omosessuali nella Germania nazista e durante l'Olocausto]]
*[[I Testimoni di Geova e l'olocausto]]
*[[Nazismo]]
*[[Germania Nazista]]
*[[Partito Nazista]]
*[[Seconda guerra mondiale]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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