Ars et Labor Ferrara: differenze tra le versioni
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L'essere partiti da zero e con circa un mese di ritardo rispetto alla concorrenza non aiuta certo il lavoro di allestimento della rosa, che viene però comunque assemblata in maniera competitiva e senza ricorrere a folli esborsi economici. Questo grazie alle grandi doti di Roberto Ranzani, che scommette su un allenatore vincente e conoscitore della categoria (David Sassarini, inspiegabilmente esonerato l'anno precedente mentre era alla guida del Venezia primo in classifica) e soprattutto intuisce di puntare su giocatori ferraresi in cerca di rilancio e legati alla piazza. Così la Spal può contare dall'inizio su atleti del calibro di Davide Marchini (un recente passato in serie A, da protagonista), Edoardo Braiati ed Alessandro Marongiu, a cui in seguito si aggrega anche Gianluca Laurenti (che in estate pareva destinato ad un approdo sicuro in serie B). Completano la rosa due attaccanti provenienti da categorie superiori (Rocchi e Pignatta, con quest'ultimo che verrà lasciato libero dopo un paio di mesi a causa di guai fisici), alcuni elementi di sicuro affidamento per la categoria (Cintoi, Nodari, Calistri, Paris) ed un manipolo di giovani di belle speranze, tra cui il portiere Gallo e l'esterno Piras, ex Spal 1907. Le prime giornate sono un saliscendi a livello di prestazioni, con la squadra che fa solo intravvedere a tratti le proprie reali potenzialità, complici il poco amalgama dei giocatori e la deficitaria condizione fisica, che sfocia anche in una sequenza impressionante di infortuni, soprattutto in attacco, dove i due attaccanti della rosa restano fuori per più della metà del girone di andata, con mister Sassarini costretto spesso a ricorrere a soluzioni di emergenza (Marchini o Piras a giostrare da centravanti). Il rientro dagli infortuni del centrattacco Rocchi, parallelamente ad una crescita generale di amalgama e condizione, consentono alla Spal di acquisire un'ottima continuità di rendimento, culminata con il pirotecnico 1-4 a Castenaso (squadra che aveva battuto i biancazzurri nel precedente di Agosto in Coppa Italia) ed il 2-0 casalingo alla quotatissima Pistoiese. Il mercato di riparazione vede per la Spal l'arrivo dell'attaccante Cubillos dal Real Vicenza, oltre ad alcuni elementi per rimpolpare la batteria degli under. Le operazioni in uscita sono le separazioni consensuali con Mazzoli, Pignatta e Paris: se per i primi due il motivo è da attribuirsi alla condizione fisica, per l'ultimo si tratta di scelta tecnico-economica in considerazione degli arrivi a stagione inoltrata di Laurenti e Cubillos, che renderebbero sovraffollato il reparto esterni.<br /> 
L'obiettivo di puntare ai piani alti della classifica muta però, sin dai primi mesi del 2013, in una dura presa d'atto di una triste realtà: la società non ha le risorse per provvedere ai rimborsi spese per i mesi successivi a Dicembre. Ad un primo periodo in cui i vertici societari tentano di minimizzare la portata del problema assicurando di adoperarsi per porre rimedio al più presto, segue un clamoroso sciopero dei giocatori, che il 13 Febbraio rifiutano di allenarsi denunciando pubblicamente la situazione, a loro avviso non più sostenibile. Lo stato delle cose non muta nei mesi successivi con la squadra che, priva ormai della necessaria serenità, incappa in una lunga serie di risultati negativi, non riuscendo a vincere nemmeno uno scontro diretto con le rivali più accreditate, terminando il campionato solo per onor di firma e con molti giocatori che non si allenano nemmeno più durante la settimana.<br /> 
L'azionista di maggioranza Roberto Benasciutti, fiancheggiato dal Comune di Ferrara, si attiva alla ricerca di nuovi partner che permettano maggiore solidità alla compagine societaria. Seguono diversi incontri, i più importanti dei quali con gli attuali proprietari della Giacomense e con una cordata romana facente capo all'ex giocatore francese [[Vincent Candela]]. Il 5 Maggio 2013 la [[SPAL]] saluta un 
== Cronistoria == 
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