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== Opere ==
* L'amministrazione delle colonie genovesi nell'area del Mar Nero dal 1261 al 1453, "Rivista di storia del diritto italiano", 42-43 (1969-1970), p. 177-266
* Alta magistratura e classe politica dalla integrazione alla separazione. Linee di una analisi socio-politica del persnalepersonale dell'alta magistratura italiana dall'unità al fascismo, Roma, Ed. dell'Ateneo e Bizzarri, 1979
* Vita e carriera del pretore Rodolfo Fischer (1865-1904) ricostruite sulle carte del suo fascicolo personale, "Annali dell scuola speciale per achivisti e bibliotecari dell'Università di Roma, 19-20 (1979-1980), p. 241-282
* Le statistiche giudiziarie italiane. Saggio bibliografico, “Clio”, 1984, n. 1, pp. 133 ss.
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* I magistrati italiani tra fascismo e repubblica: brevi considerazioni su un'epurazione necessaria ma impossibile, “Clio”, 1999, n. 1, p. 65-109
 
== Lo studio della magistratura attraverso i magistrati ==
Nel saggio Alta magistratura e classe politica dalla integrazione alla separazione. Linee di una analisi socio-politica del persnale dell'alta magistratura italiana dall'unità al fascismo, Roma, Ed. dell'Ateneo e Bizzarri, 1979, Saraceno, con ricchezza di dati, pose le basi per un'interpretazione che metteva in risalto l' "osmosi" tra politica e alta magistratura almeno fino all'età giolittiana, utilizzando il metodo prosopografico e cioè prospettava la necessità di proseguire gli studi sulla magistratura utilizzando la ricostruzione prosopografica delle carriere e delle personalità abbandonando le pregiudiziali ideologiche e il modello astratto della separazione tra i poteri. , attingendo a quello che può definirsi probabilmente il fondo archivistico italiano più importante su di un corpo di funzionari pubblici e cioè i fascicoli personali dei magistrati versati dal Ministero di grazia e giustizia presso l'Archivio centrale dello stato (attualmente tre versamenti: 1860-1905; 1905-1935; 1935-1949). Questo fondo costituisce la principale base documentaria di quel metodo prosopografico che Saraceno avrebbe sviluppato in seguito, utilizzando a fondo tutti gli strumenti informatici allora disponibili. Saraceno era convinto che la storia della magistratura fosse impossibile senza la ricostruzione della storia individuale e collettiva dei magistrati, soprattutto ai vertici dell'ordinamento, e senza l'attenzione al succedersi delle generazioni. La stessa periodizzazione storica di questa istituzione doveva basarsi sull'avvicendarsi delle generazioni, al di là del tessuto normativo e delle tradizionali ripartizioni della storia politica2. Di qui l'attenzione, in un percorso per alcuni anni abbastanza solitario, agli studi sul rinnovamento del personale giudiziario negli anni dell'unificazione,  sulle "epurazioni" nella storia della magistratura italiana, sul reclutamento e le condizioni economiche e di vita, sulla statistica giudiziaria, sulla magistratura coloniale3, ecc. giungendo infine a scrivere la prima parte di una storia della magistratura italiana dedicata alla magistratura del Regno di Sardegna.Un elemento che ha rafforzato enormemente questo approccio è la disponibilità di un particolare fondo archivistico, quello dei fascicoli personali dei magistrati, versato in più riprese dal MGG all'ACS e che egli giudico': "quasi certamente il più grosso complesso di carte relative ad un corpo di funzionari pubblici conservato in Italia"[9]. Si può' dire che questo fondo archivistico fu il fondo di Pietro Saraceno. Pietro era convinto che quel fondo avrebbe consentito di costruire la "biografia collettiva" della magistratura che era nei suoi intendimenti ed anche il reale funzionamento di un settore importante dell'amministrazione pubblica e cioè il MGG. Da quel fondo potevano essere estratti i dati che posti in serie avrebbero consentito di evidenziare il susseguirsi delle diverse generazioni di magistrati e da quel fondo potevano emergere le carriere delle figure più rappresentative e più emblematiche della magistratura italiana.
 
== La biblioteca e l'archivio ==
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Nel Progetto di ricerca di interesse nazionale del 2006 denominato "Magistratura e politica nello Stato moderno e contemporaneo. Origini e sviluppi storici del conflitto tra potere politico e potere giurisdizionale" coordinato dal prof. Guido Melis, uno degli obiettivi era "il completamento, l'integrazione (sulla base dei fascicoli personali) e la messa in linea della banca dati informatizzata iniziata dal prof. Pietro Saraceno relativa alle carriere dei magistrati italiani dopo l'unità e sino al 1970".
 
== Lo studio della magistratura attraverso i magistrati ==
Un elemento che ha rafforzato enormemente questo approccio è la disponibilità di un particolare fondo archivistico, quello dei fascicoli personali dei magistrati, versato in più riprese dal MGG all'ACS e che egli giudico': "quasi certamente il più grosso complesso di carte relative ad un corpo di funzionari pubblici conservato in Italia"[9]. Si può' dire che questo fondo archivistico fu il fondo di Pietro Saraceno. Pietro era convinto che quel fondo avrebbe consentito di costruire la "biografia collettiva" della magistratura che era nei suoi intendimenti ed anche il reale funzionamento di un settore importante dell'amministrazione pubblica e cioè il MGG. Da quel fondo potevano essere estratti i dati che posti in serie avrebbero consentito di evidenziare il susseguirsi delle diverse generazioni di magistrati e da quel fondo potevano emergere le carriere delle figure più rappresentative e più emblematiche della magistratura italiana.
 
== Bibliografia ==