Normalized Difference Vegetation Index: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: accenti
accenti
Riga 11:
I ricercatori per questo studio nelle Grandi Pianure, il dottorando Donald Deering e il suo ''advisor'' Dr. Robert Haas, hanno rilevato che la loro capacità di correlare, o quantificare, le caratteristiche biofisiche della vegetazione dei pascoli di questa regione dai segnali satellitari spettrali sono state confuse da alcune differenze dell'angolo zenitale solare attraverso questo forte gradiente latitudinale. Con l'assistenza del matematico Dr. John Schell, hanno studiato alcune soluzioni a questo problema e successivamente hanno dedotto che il rapporto tra la differenza dei radianze rosse e infrarosse oltre la loro somma come mezzo per regolare o "normalizzare" gli effetti l'angolo di zenith solare. In origine, hanno chiamato questo rapporto "''Vegetation Index''" (o in un'altra variante, "''Transformed Vegetation Index''"). Molti altri ricercatori hanno identificato come "''Vegetation Index''" il semplice rapporto rosso/infrarosso, mentre loro hanno finalmente iniziato a identificare il rapporto tra la differenza e la somma, ovvero il ''Normalized Difference Vegetation Index''. Il primo uso del NDVI riportato nello studio delle Grandi Pianure è stato nel 1973 da Rouse et al. Tuttavia, sono state precedute nella formulazione di un ''normalized difference spectral index'' da Kriegler et al. nel 1969.<ref>{{en}} Kriegler, F.J., Malila, W.A., Nalepka, R.F., and Richardson, W. (1969) 'Preprocessing transformations and their effects on multispectral recognition.' ''Proceedings of the Sixth International Symposium on Remote Sensing of Environment,'' p. 97-131.</ref> Poco dopo il lancio di ERTS-1 (Landsat-1), Tucker Compton appartenente al ''[[Goddard Space Flight Center]]'' della NASA ha in seguito prodotto una serie di primi articoli delle riviste scientifiche che descrivono l'uso del NDVI.
 
Così, NDVI è stato uno dei più riusciti di molti tentativi di identificare in modo semplice e veloce le aree vegetate e la loro "condizione". Esso rimane l'indice più noto e utilizzato per rilevare dal vivo le chiome degli arbusti mediante dati telerilevati multispettrali. Una volta che la fattibilità di rilevare la vegetazione era stata dimostrata, gli utenti tendevano ad utilizzare il NDVI anche per quantificare la capacità fotosintetica delle chiome degli alberi. Questa, tuttavia, può essere un'operazione molto più complessa, se non eseguita correttamente, come verráverrà discusso in seguito.
 
== Principio fisico ==