Iconodulia: differenze tra le versioni

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Inoltre gli iconoclasti tacciavano gli iconoduli di paganesimo, accusandoli di adorare le icone come tanti dei.
 
Nell'VIII secolo l'imperatore [[Leone III di BisanzioIsaurico]] condusse una lotta filo-iconosclasta per la distruzione di tutte le immagini e le icone religiose e la persecuzione di chi le adorasse, temendo la perdita dei territori asiatici del suo regno, abitati da minoranze islamiche (tradizionalmente l'[[Islam]] è iconoclasta) che avevano influenzato significativamente i cristiani locali verso tendenze iconoclaste.
 
Tale politica fu proseguita sotto i suoi successori sino a che [[Irene di Bisanzio(imperatrice)|Irene]] prima e poi [[Carlo Magno]] non convocarono concili a condanna dell'iconoclastia in cui si affermava l'iconodulia come dottrina ufficiale della [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]].
 
Nei concili si dichiarò che gli iconoduli non adorano le immagini religiose, come facevano i pagani e come sostenevano gli iconoclasti in polemica con l'iconodulia, ma chi è in esse rappresentato: l'icona è solo un mezzo rappresentativo, non oggetto di culto.
 
[[Leone V di Bisanziol'Armeno]] ([[813]]-[[820]]) fu promotore di una ripresa lotta iconoclasta e della persecuzione degli iconoduli, deponendo [[Niceforo I (patriarca di Costantinopoli)]].
 
Nel [[marzo]] del [[843]], un sinodo convocato per iniziativa dell'imperatrice [[Teodora di BisanzioPorfirogenita]] reintrodusse definitivamente il culto delle immagini. L'imperatrice istituì, a commemorazione di tale evento, “la festa dell'Ortodossia".
Tale festa celebra la vittoria dell'iconodulia e la conferma della liceità di venerazione delle icone.
 
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*[[Iconoclastia]]
*[[Lubki]]
*[[Leone III di BisanzioIsaurico]]
*[[Leone V di Bisanziol'Armeno]]
*[[Paulicianesimo]]