Missione von Bülow: differenze tra le versioni

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Il 26 aprile veniva in segretezza firmato il [[Patto di Londra]], che impegnava il governo italiano a dichiarare guerra all'Austria entro un mese.
 
Ai primi di maggio gli sforzi di Bülow portarono Vienna a promettere ancora una rettifica del confine sul fiume [[Isonzo]] concedendo all'Italia [[Gradisca d'Isonzo|Gradisca]] e [[Cormons]], per Trieste il conferimento deldello nomestato di “città libera” e in Adriatico l'isola di [[Pelagosa]].
 
Il Presidente del Consiglio Antonio Salandra considerò che «se anche non fossimo stati impegnati [con la Triplice intesa], le concessioni ultimamente enumerate non erano tali da soddisfare noi e il Paese».<ref> Salandra, L'Intervento, Milano 1930, pag. 245. </ref>
 
MaTuttavia, quando il governo italiano sembrava ormai sul punto di chiudere la questione a favore dell'intervento, nella prima decade di maggio scese in campo il più insigneautorevole personaggio neutralista: l'ex presidente del consiglio [[Giovanni Giolitti]]. A vantaggio dei neutralisti giocava la segretezza del Patto di Londra con le relative offerte della Triplice intesa. Bülow e l'ambasciatore austriaco Karl von Macchio (1859-1945) diffusero invece le proposte austriache che con le manifestazioni giolittiane «s'intersecavano e si accordavano in un fine unico».<ref>Salandra, L'Intervento, Milano 1930, pag. 262.</ref>
 
== Crisi di governo e dichiarazione di guerra ==