Clitocybe nebularis: differenze tra le versioni

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'''''Lepista nebularis'' ([[Elias Magnus Fries|Fr.]]) Harmaja''', Karstenia 14: 91 (1974)
 
La '''Lepista nebularis''' (o '''Clitocybe nebularis''') è un fungo di controversa commestibilità di cui è stato detto praticamente tutto ed il contrario di tutto; lo stesso viene consumato da molti per la sua carne dal sapore aromatico ed intenso, anche se non da tutti gradito perché piuttosto forte.
 
Tuttavia questo fungo da crudo presenta tracce di una tossina scoperta abbastanza di recente denominata [[Nebularina]], con proprietà ''mutagene'' molto blande (nei [[Mus musculus|topi]] di laboratorio ne occorrono concentrazioni elevatissime per osservare la mutagenesi).
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[[Immagine:Clitocybe nebularis disegno.png|right|140px]]
 
===[[Cappello_Cappello (micologia)|Cappello]]===
Convesso, poi piano, talvolta depresso al centro; margine involuto, color grigio-bruno, biancastro, non igrofano, ma pallido a secco, ricoperto da una finissima pruina biancastra; 8-20 8–20 cm di diametro.
 
[[Immagine:Clitocybe nebularisD.JPG|right|140px]]
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===[[Gambo (micologia)|Gambo]]===
Cilindrico, elastico, ingrossato alla base e attenuato verso il cappello, biancastro o grigio, striato-fibrilloso, spesso cavo, 6-9 x 1,5-3 5–3 cm .
 
===[[Carne (micologia)|Carne]]===
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==[[Microscopio (strumento ottico)|Microscopia]]==
;[[Spora (micologia)|Spore]]: crema in massa, ovoidale-ellittiche, 6-7 x 3,5-4,5 μm µm, lisce.
;[[Basidio|Basidi]]: 20-25 x 5-7 μm µm, tetrasporici.
[[Immagine:Lepista nebularis.jpg|right|thumb|350px|Gruppo di ''L. nebularis'']]
 
==[[Habitat]]==
Cresce molto spesso in gruppi di numerosi esemplari, nei boschi di latifoglie e di conifere, in tardo autunno ed in inverno (se non troppo rigido). Il micelio scorre su foglie morte e piccoli frustuli.<br />
Spesso i carpofori crescono formando delle lunghe "linee rette" sul terreno, occasionalmente anche fino a 30 metri! Altre volte i folti gruppi formano i ben noti "''cerchi delle streghe''".
 
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==Commestibilità==
[[Immagine:Nuvola apps important.svg|35px]]<br />
'''Commestibile con estrema cautela''' perché:
# Se non trattato adeguatamente e/o se viene consumato in quantità eccessive, può causare intossicazioni da accumulo a lungo termine con danni epatici.
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[[Immagine:LepistaNebularis with Volvaria surrecta.JPG|right|thumb|350px|''L. nebularis'' parassitata da ''[[Volvaria surrecta]]'']]
Da sottolineare inoltre che:
* In autunno inoltrato spesso i carpofori vengono parassitati da altro fungo, la ''[[Volvariella surrecta]]'' (vedi foto) che lo rende immangiabile; '''è quindi importante saper riconoscere gli esemplari infestati'''. Questo parassita inizialmente si presenta solo come un sottile velo bianco, generalmente presente sulla cuticola del cappello. Dopo qualche giorno la L. Nebularis potrebbe quindi manifestare marciumi e/o funghi di altre specie sul proprio carpoforo.
* Secondo un recente studio svizzero sugli avvelenamenti da funghi la ''nebularis'' contiene una modica quantità di ''[[Muscarina]]'', potente micotossina neurotropica presente in quantità ben più cospicue in diverse specie del genere ''[[Inocybe]]''; data la quantità esigua questa tossina non dovrebbe rappresentare un pericolo.
* Si raccomanda di buttare via l'acqua di cottura sia dopo la prebollitura che dopo aver cucinato i carpofori, per poter eliminare la predetta [[Nebularina]] che infatti è idrosolubile.
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Moltissimi sono i nomi con cui viene chiamato:
* ''Agarico nebbioso''
* ''Cardinale'' ([[Agro pontino]], [[Lazio]])<br />n.b.: il Cardinale in [[Campania]] è la ''[[Clitocybe geotropa]]''
* ''Cimballo'' ([[Toscana]])<br />n.b.: il Cimballo in [[Liguria]] è la ''[[Clitocybe geotropa]]''
* ''Pevèn'' ([[Liguria]])
* ''Ferla'' (Italia settentrionale)