Addio al re: differenze tra le versioni
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|titoloalfabetico =
|durata = 118 min
|tipocolore = colore
|tipoaudio = sonoro
|ratio= 1.85:1
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|sceneggiatore =
|attori =
*[[Nick Nolte]]: Learoyd
*[[Nigel Havers]]: Capitano Fairbourne
*[[Frank McRae]]: Sergente Tenga
*[[Aki Aleong]]: Colonnello Mitamura
*[[Gerry Lopez]]: Gwai
*[[James Fox]]: Colonnello Ferguson
*[[Marilyn Tokuda]]: Yoo
|fotografo = [[Deam Semler]]
|montatore =[[Anne V. Coates]]; [[Carroll Timothy O'Meara]]
|effettispeciali =
|musicista =
|scenografo = [[Bernard Hides]]
|premi =
}}
'''Addio al re''', il cui titolo originale è Farewell to the King, è un film drammatico del [[1989]], girato da [[John Milius]] per la [[Orion Pictures]], tratto dall'omonimo romanzo di [[Pierre Schoendoerffer]].
Ambientato alla fine della [[Seconda guerra mondiale]], racconta della lotta che gli indigeni capeggiati da un eccentrico americano e armati dagli Alleati ingaggiarono contro le truppe [[giappone]]si di stanza sull'isola di [[Borneo]]. La storia di Learoid, che presenta una stretta anologia con [[L'uomo che volle farsi re]] di Kipling (già portato sullo schermo da [[John Huston]]) è quella di un uomo libero, che cerca di mantenersi al di fuori di avvenimenti più grandi di lui e a cui non potrà sfuggire nemmeno in quell'angolo remoto del mondo. Girato in Malesia, con il sostegno della Camel adventures, è un'avventura esotica con un'ottima fotografia e una suggestiva colonna sonora di cui Basil Poulidoris è l'autore.
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La voce fuori campo di un uomo narra una storia accaduta tanto tempo fa, che è giunta l'ora di poter raccontare perché ''oramai il vento ha spazzato il fetore dei cadaveri''. Parla della missione segreta che venne organizzata sul Borneo dai servizi segreti inglesi, per prendere contatto con gli indigeni aizzandoli alla rivolta contro gli occupatori giapponesi, in previsione di una prossima invasione dal mare degli Alleati. Era il [[1944]].
Lui è il capitano '''Fairbourne''' e ha un colossale aiutante, il sergente '''Tenga''', un [[kikuyo]] dei Fucilieri Reali. Atterrati ruvidamente in mezzo alla foresta, si imbattono in uno strano indigeno che parla l'[[lingua inglese|inglese]], '''Gway''', che si dichiara addirittura un [[Comanche]]. Li porta al suo villaggio, ma durante nella notte si ritrovano legati dagli indigeni e portati al cospetto del loro Re. Con sorpresa notano che si tratta di un bianco, con una leonina capigliatura bionda e lo sguardo di ghiaccio. Egli li guarda con disprezzo e non pare volere dare loro ascolto, ma dopo un giorno, li convoca per raccontargli la sua storia: scappato assieme ad altri disertori dalle [[Filippine]], dopo che il generale [[Douglas MacArthur]] era fuggito, arrivarono a ridosso di una spiaggia, ma alte onde travolsero la barca, ed uno di loro morì prima di arrivare a terra; il Re, '''Learoyd''', avvertì i suoi compagni che nelle case del villaggio c'erano ora i soldati giapponesi, loro non lo ascoltarono (o semplicemente vollero arrendersi) e vennero catturati. Learoyd vide terrorizzato i suoi commilitoni costretti a scavare le loro stesse fosse, prima di venire fucilati. Learoyd cercò di nascondersi alla caccia mortale dei soldati giapponesi. Aveva una [[pistola]] e si imbatté nel Colonnello, un misterioso ufficiale giapponese su di un cavallo bianco. Era nella condizione di sparargli, ma non osò. Si inoltrò nella foresta, tanto densa che non poteva nemmeno respirare. Non riuscendo a cacciare non aveva nessuna risorsa. Alla fine, 'qualcuno trovò lui'. Era la tribù delle lunghe capanne, che abitava sulle rive di un vicino fiume in enormi case di legno. Erano di religione animista e cacciatori di teste. Learoyd rischiava di morire. '''Lyam''' ''il magnifico'' voleva venderne la testa per calmare i giapponesi, che rendevano la vita difficile agli indigeni delle terre interne, controllando le coste e quindi gli scambi del sale. Ma le donne non volevano, poiché associavano al mare ed al sale i suoi occhi azzurri. E il sale, per il loro popolo, era 'la vita'. Inoltre il tatuaggio di un dragone, che Learoyd si fece fare una sera da ubriaco in un porto orientale, aiutò a considerarlo una creatura speciale. Ancora più importante, la sorella di Gway, '''Yoo''', si prese cura di Learoyd e lo aiutò a ristabilirsi e ad imparare la lingua locale. Una sera Lyam il magnifico venne pubblicamente contraddetto da Learoyd e si decise di risolvere la questione con un duello. Learoyd vinse dopo un accanito combattimento. Lo zio di Gway morì poco tempo dopo, e nella grande adunata pubblica che ne seguì egli ne approfittò per fare un grande discorso. La popolazione acclamò Learoyd come il nuovo Re. In poco tempo era così riuscito a passare da merce di scambio con i giapponesi a Re del popolo del fiume.
Fairbourne non rinuncia alla sua missione, quella di convincere gli indigeni ad attaccare i giapponesi. Comunica con la radio ai suoi superiori descrivendogli del Re, ma ha trasmesso per troppo tempo e i giapponesi se ne accorgono. Il giorno dopo bombardano il villaggio, non facendo molto danno, ma allarmando Learoyd, a cui Fairburne cerca di far ammettere l'impossibilità di sfuggire alla Storia ma il re gli risponde infuriato: ''Il mondo è così pieno di merda che prima o poi finisci per pestarla, e questo lei la chiama Storia?'' Alla fine ammette che ha bisogno di allearsi con gli inglesi per potere resistere alla guerra che presto si sarebbe scatenata, ma con qualche condizione. Vuole 'fucili' per non farsi togliere la libertà, 'e granate e bombe' così non gli toglieranno i fucili. Arrivano armi e altri soldati delle truppe speciali, stavolta americani per istruire i 'selvaggi' all'uso delle armi moderne.
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Un pericolo più grave era la colonna del Colonnello fantasma (quello che ha un cavallo bianco). È veloce, ben armata e ben pasciuta, non fa prigionieri. Il Re va ad affrontarla con Fairbourne, Tenga e gli altri. Trovano un villaggio della zona totalmente distrutto. Degli abitanti restano solo le ossa, e si scopre così che pur di sopravvivere questa unità giapponese mangia i cadaveri di chi uccide. Sconvolto, Fairbourne dice che loro non faranno prigionieri contro questa colonna. Ma lo scontro notturno che ne segue è terribile per entrambi i contendenti e il grosso della colonna giapponese passa, raggiunge il passaggio della Valle dei Bambini e poi il villaggio di Learoyd. Il tentativo di far saltare la caverna prima che questo accada non arriva a buon fine perché i giapponesi sono arrivati prima e lasciano una retroguardia a presidiarla, mentre il grosso si dirige al villaggio. Qui fanno una strage, uccidendo anche la moglie del Re (che pure si batte armi in mano) e i suoi figli.
La vendetta non tarderà ad arrivare, sorprendendo i giapponesi vicini ad una cascata. È la mattina del
Learoyd nel frattempo si è ritrovato in conflitto anche con gli Alleati, che ovviamente non hanno rispettato alcun accordo e non lo riconoscono come Re. Fairbourne convince gli Alleati a non usare l'artiglieria contro i ribelli, ma a spegnere la rivolta tagliando i rifornimenti di sale, così lui e i suoi guerrieri scendono lungo il fiume e si consegnano ad un reparto di australiani. I soldati non lo rispettano, ma lo seviziano e torturano.
Tra gli uomini arresisi con Learoyd c'è anche il '''Colonnello Mitamura''', il capo della colonna fantasma, che aveva imbastito con loro una estemporanea alleanza contro gli Australiani. Egli è attualmente detenuto alla base, di lì a poco verrà impiccato per crimini di guerra. Fairbourne lo va a trovare per conoscerlo di persona e per chiedergli il perché di tanti eccidi. Il Colonnello, sereno e soddisfatto del suo ultimo pasto gli dice calmo che era suo dovere restare vivo e combattere. 'Tutti siamo sprofondati nell'orrore della guerra'. Si è unito a Learoyd perché è venuto da lui disarmato, a braccia aperte, come solo un Re poteva fare. Infine il colonnello risponde a Fairburne sul cannibalismo e i massacri: ''le dirò una cosa: non è la sete di sangue a rendere gli uomini simili a animali, ma è la fame di pane, o di riso''.
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