Italiani nella Legione straniera francese: differenze tra le versioni
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* '''[[Andrea Ferrari (generale)|Andrea Ferrari]]''' ([[Napoli]], [[1770]] – [[Terracina]], [[1849]]), patriota e generale pontificio. Ex ufficiale della cavalleria napoleonica, in Italia partecipò ai moti rivoluzionari del [[1820]] in seguito ai quali fu costretto a rifugiarsi all'estero tra le file dei costituzionali francesi arruolandosi poi, nel [[1831]], nella neonata [[Legione straniera francese]] con il grado di [[tenente]] aiutante maggiore. Combattente nella campagna d'[[Algeria]], Andrea Ferrari percorse tutti i gradi, fino a quello di [[tenente colonnello]] comandante la Legione stessa, distinguendosi per singolare fermezza di carattere ed esemplare valore. Passata la Legione al servizio della [[Spagna]], comandò come colonnello nella guerra contro i Carlisti; ed il [[26 aprile]] [[1836]] rimase ferito a Tirapegni, ove ebbe luogo uno dei combattimenti più gloriosi di quella campagna. Sciolta la Legione nel [[1838]] a causa della decimazione della truppa per malattia, rientrò in Francia, ove rimase in servizio del Corpo col grado di [[tenente colonnello]] fino al [[1844]], quando chiese di essere messo a riposo.
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* '''[[Francesco Zola|Francesco (Francois) Zola]]''' ([[Venezia]], [[1795]]-[[Aix-en-Provence]], [[1847]]), padre del celebre romanziere [[Émile Zola]]. Frequentò l'accademia militare a [[Pavia]], [[Parigi]] e Modame dal [[1810]] al [[1812]], dalla quale uscì con il grado di [[sottotenente]] dell'artiglieria a cavallo dell'esercito imperiale francese del principe [[Eugenio di Beauharnais]]. Alla caduta di [[Napoleone Buonaparte]], servì, dal [[1815]] al [[1821]], in un reggimento dell'esercito austriaco. Tra il 1817 e il 1818 frequentò l'[[università di Padova]] ove si laureò in ingegneria. Francesco Zola "''è un tipo avventuriero alla [[Stendhal]], appassionato sino alla follia del proprio lavoro''" (A. Lanoux). Di idee politiche liberali, [[carbonaro]] e [[massone]], lasciata la carriera militare, nel [[1830]] si recò in [[Austria]] dove, come ingegnere capo, progettò la costruzione della ferrovia [[Linz]]-[[Budweis]], che è considerata la prima linea ferroviaria del continente europeo, esclusa l'Inghilterra. Lavorò in [[Olanda]], Inghilterra e, infine, in Francia, dove tra il luglio del 1831 e il 1833 prestò servizio nella neonata Legione partecipando alla conquista dell'Algeria. Arruolato come [[sottotenente]] ad [[Algeri]], lo Zola si innamorò di una donna maritata e per lei commise un furto in un negozio di abbigliamento. Scoperto, le autorità militari per ordine del Duca di Rovigo, obbligarono il capitano Zola alle dimissioni dalla Legione. Era il [[15 gennaio]] [[1833]]. Congedato suo malgrado si stabilì a [[Marsiglia]] e poi a [[Parigi]]. Nel [[1843]] progettò la costruzione del canale di [[Aix-en-Provence]]. Morì il [[27 marzo]] del [[1847]] lasciando la famiglia in ristrettezze economiche.<ref>[http://www.testamentdespoetes.be/emilezola.htm Biografia in francese di Francesco Zola]</ref>
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* '''[[Filippo Agresti]]''' (Napoli, 1797 – Napoli, 1865), patriota. Si arruolò nella Legione nel 1831 e combatté in Algeria.
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* '''[[Ugo Pepoli]]''' (1818-1896), patriota. Nato il 13 ottobre 1818 pertecipò, nel 1843, alla spedizione Ribotti e, a causa di questo, fu costretto all'esilio in Francia. Entrò quindi nelle Legione e prestò servizio in Algeria sotto gli ordini del colonnello [[Raffaele Poerio]]. Partecipò alle campagne del 1848 e 1849 e, dopo di esse, tornò esule in Francia. Nel 1855 prese parte alla [[guerra di Crimea]] e, sempre lo stesso anno, entrò a far parte del [[1º Reggimento straniero]] della Legione Anglo-italiana col grado di capitano e vi militò fino al suo scioglimento l'anno successivo. Nel 1859 entrò nell'esercito dell'Italia centrale e poi in quello italiano, raggiungendo il grado di generale. Nel 1876 fu nominato da Vittorio Emanuele II, di motu proprio, suo aiutante di campo onorario. Morì nel 1896.
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* '''Girolamo Borgazzi''' (Milano, 1808-1848), patriota, nel [[1829]] emigrò in Francia. Nel 1834 aderì alla "[[Giovine Italia|Giovane Italia]]" di [[Giuseppe Mazzini]] e tentò l'insurrezione della [[Savoia (dipartimento)|Savoia]]. Arrestato dalla polizia francese e deportato in [[Algeria]], si arruolò nella Legione ove combatté con coraggio al punto da guadagnarsi i gradi di [[sergente maggiore]]. Nel [[1836]] combatté, sempre con la Legione, in Spagna, fu promosso [[tenente]] e ottenne altre onorificenze dalla regina [[Isabella II di Spagna]]. Nel [[1843]] lasciò la Spagna e rientrò in Italia. Assunto come ispettore delle Ferrovie durante la costruzione della [[ferrovia Milano-Venezia]], nel [[1848]] partecipò alle [[Cinque giornate di Milano]] e condusse 4.000 insorti all'assalto di Porta Comasina, dopo aver tentato di impadronirsi della polveriera di Lambrate. Dopo un violentissimo assalto fu colpito da una palla al petto e morì.
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* '''Giuseppe Broggi''' (Milano, 1814-1848), [[patriota]]. Esule in Francia combatté in [[Algeria]] nella Legione. Rientrato in Italia fu una delle prime vittime delle "[[Cinque Giornate di Milano]]", combattendo a Porta Orientale.
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* '''Giovanni Gervasoni''' ([[Crema (Italia)|Crema]], [[1816]] - [[Ancona]], [[1849]]) [[patriota]]. Nacque a Crema il [[30 aprile]] [[1816]]. Sacerdote, abbandonò la veste talare e si arruolò nella Legione. Combatté in [[Algeria]] distinguendosi per valore nei combattimenti a cui prese parte. Uccise in duello un ufficiale dal quale era stato pesantemente offeso. Emigrato in Spagna, nel [[1848]] rientrò a [[Bologna]] combattendo nel [[Battaglione Universitario Romano]] come [[tenente]]. Morì l'[[8 luglio]] [[1849]] a causa di una ferita riportata in un'azione militare sul monte Marino nei pressi di Ancona.
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* '''[[Francesco Saverio De Merode]]''', arcivescovo cattolico belga, fu un grande protagonista dell'urbanizzazione di Roma capitale.
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* '''[[Adolfo Wolf]]''', patriota di origine prussiane e combattente in Italia nel [[1866]] con Garibaldi. Confidente di [[Giuseppe Mazzini]], si scoprì che era una spia al soldo di [[Napoleone III di Francia]].
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* '''Agostino Landini''' ([[Forlì]],1837-1908), [[patriota]]. Prese parte alle campagne del [[1859]] e [[1860]] fra i garibaldini. Fu ferito a [[Milazzo]] e nella [[battaglia del Volturno]], poi nel 1867 a [[Monterotondo]] e a [[Mentana (Italia)|Mentana]], infine nei Vosgi in Francia nel [[1870]]. Nel 1873 fu in Spagna combattente nel battaglione di Josè Domingo e nel 1876-1877 [[caporale]] nella Legione in [[Serbia]] e [[Montenegro]], rimanendovi fino alla proclamazione dell'indipendenza.
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* '''[[Fortunato Marazzi]]''', (Crema, [[1851]] - [[1924]]), conte, generale e deputato. Nel [[1870]], a Cagliari, disertò dalla marina militare italiana, ove prestava servizio come cadetto, per accorrere in Francia al seguito di Garibaldi. Si arruolò, dietro i consigli pressanti del padre ed i buoni uffici di politici francesi amici, nella Legione. Combatté nella guerra franco-prussiana del 1870-1871 come [[sottotenente]] a titolo straniero e con una ferma per la durata della guerra. Partecipò alla liberazione di Parigi dai "Comunardi", ove fu promosso al grado di [[tenente]] per merito nel febbraio del 1872 e nella campagna di conquista dell'Algeria.
* '''[[Aristide Merolli]]''' ([[San Giovanni]], [[1885]]-[[1947]]). È annoverato tra le figure eroiche del Corpo. Emigrato in Francia nel [[1911]], si arruolò nella Legione. Addestrato a [[Sidi Bel Abbes]], l'anno seguente fu trasferito in [[Marocco]] come [[caporale]] al 1º reggimento di marcia del 1° RE. Ferito gravemente nel combattimento di Sidi Belkacem nel giugno [[1914]], il Merolli fu promosso al grado di [[sergente]]. Nel 1916 fu trasferito sul fronte francese e per il valore dimostrato fu decorato della Medaglia militare e promosso [[sottotenente]]. Alla fine della guerra fu trasferito in [[Marocco]], ove imperversava la ribellione delle tribù locali, assegnato al 3 REI e poi al 1° RE, si meritò quattro citazioni e la medaglia della [[Legion d'onore]]. Promosso [[capitano]], nel [[1925]] rientrò a [[Sidi Bel Abbes]] con incarichi amministrativi. Nel 1934 fu nuovamente in azione in Marocco e, infine, nel 1938 fu congedato. Aristide Merolli, nel [[1937]], pubblicò le sue esperienze di legionario in: "''La grenade héroique. Avan la tourmente''", Ed. A. Moynier, [[Casablanca]], Fès, 1937.<ref>[http://www.lalegionetrangere.fr/merolli.php Biografia in francese del capitano Aristide Merolli]</ref><ref>"Le pavillon "Capitaine Merolli", in "Kèpi Blac", n° 646, [[Aubagne]], luglio 2003, pag. 7.</ref>
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===Dal 1914 al 1918===
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* '''[[Ricciotto Canudo]]''' (1877-1923), poeta e scrittore. Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]], nell'agosto del [[1914]] si arruolò nella Legione e, come tenente a titolo straniero, fu aggregato alla [[Legione Garibaldina]] raggruppata nel IV Reggimento di marcia del 1º reggimento della Legione. Combatté nelle [[Argonne]] e nel 1915, con l'entrata in guerra dell'Italia e il conseguente scioglimento dei garibaldini, fu distaccato a [[Orano]] presso il 2º reggimento straniero. Nominato capitano fu distaccato al 1º reggimento di marcia d'Africa e ottenne il comando di una compagnia di [[zuavi]] operante sul fronte d'Oriente, in [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]] e nei [[Dardanelli]]. Ferito in combattimento ebbe numerose decorazioni al valor militare.<ref>[http://amalep.free.fr/le/grands/canudo/canudo02.htm Note biografiche in francese di Ricciotto Canudo]</ref>
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* '''Fausto Zonaro''', sottotenente del IV Reggimento di marcia del 1° RE ([[Legione Garibaldina]]). Figlio primogenito del noto pittore [[Fausto Zonaro]] cadde in combattimento il 5 gennaio del 1915 nella Foresta delle [[Argonne]].
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==Dal 1930 al 1938==
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* '''Duilio Lagazzi''' ([[Castello di Serravalle]], [[25 gennaio]] [[1902]]-?), [[antifascista]]. Fornaciaio iscritto al [[Partito Socialista Italiano]], emigrò in Francia nel [[1930]] e si arruolò nella Legione. Dopo il rimpatrio in Italia fu sottoposto a sorveglianza speciale da parte della polizia fascista fino al 1937, quando fu radiato dall'elenco dei sovversivi.<ref>Dizionario biografico ''"Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945)",'' a cura di Albertazzi, Arbizzani e Onofri.</ref>
* '''Dino Del Favero''' ([[Venezia]], [[31 maggio]] [[1910]]-[[Keren]], [[15 marzo]] [[1941]]). Emigrato in [[Francia]] si arruolò nella Legione a [[Gap (Francia)|Gap]] nel settembre del [[1931]]. Dopo un periodo di addestramento a [[Sidi Bel Abbes]] in Algeria, fu assegnato al 1° REI in [[Marocco]] ove partecipò al combattimento di Koucer nel settembre del [[1933]]. Nel [[1935]] fu distaccato al 3° REI. Nel 1938 sottoscrisse un nuovo arruolamento di cinque anni. Nel [[1940]], caporale della 13ª D.B., prese parte alla campagna di [[Norvegia]] combattendo a Bjervik e a [[Narvik]] il 28 maggio rimanendo ferito. Evacuato in [[Inghilterra]], Favero aderì alle Forze francesi libere di [[Charles de Gaulle]]. Nel settembre del 1940 fu trasferito a [[Dakar]] in vista della campagna d'[[Africa]] contro le truppe dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]]. In [[Eritrea]] combatté contro le truppe italiane e a [[Keren]], il [[15 marzo]] [[1941]], fu ucciso in combattimento. Fu decorato alla memoria da [[Charles de Gaulle]], ''Compagnon de la Liberation'' (23 giugno 1941), Croce du Guerra 39/45 (due citazioni), Croce di combattente e Medaglia dei feriti.<ref>[http://www.ordredelaliberation.fr/fr_compagnon/269.html Biografia in francese del legionario Dino Del Favero]</ref>
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* '''[[Silvano Ceccherini]]''' (Livorno, 1915-1974), scrittore.
* '''Vittorio Landini''' ([[Pianoro (Italia)|Pianoro]], 24 ottobre 1902-?), antifascista. Operaio verniciatore, nel 1922 fu espulso dall'Avanguardia fascista e nel 1930 emigrò clandestinamente in Francia. Nel 1936 si arruolò nella Legione. Nel 1934 fu classificato dalla polizia fascista come comunista e fu emesso un mandato di cattura in caso di un suo rientro in Italia.<ref>Dizionario biografico ''"Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945'')", a cura di Albertazzi, Arbizzani e Onofri.</ref>
* '''[[Ilo De Franceschi]]''' ([[Trieste]], 1903-1985), [[antifascista]]. Nato in una famiglia aristocratica triestina, alla fine degli anni venti, a causa della sua opposizione al [[fascismo]], fu imprigionato. Nel 1937, a 34 anni d'età, si arruolò nella Legione per una delusione amorosa. In servizio in [[Marocco]], il 19 dicembre del 1938 iniziò casualmente una relazione epistolare che durò due anni, con Madeleine Alain, una ragazza francese. Il contenuto di queste lettere sarà poi pubblicato da Ariane Ascaride in ''Ecrivez-moi, Madeleine'', Editions de l'Aube, nel 1989. Nel 1971 a Parigi, al Circolo degli Amici dell'[[Unesco]], Ilo De Franceschi presenterà il libro di Alfredo Seriani (1923-2005) intitolato: ''Gita sull'altopiano''.[[
* '''Alfonso (Alphonse) Bachetti''' (1902-[[Besançon]], 1969). Nato in Italia emigrò in Francia a [[Besançon]] nel 1913 lavorando come operaio forestale. Nel 1938 si arruolò nella Legione a [[Sidi Bel Abbes]], ferito in [[Norvegia]] nel giugno 1940. Alla resa della Francia raggiunse le Forze francesi libere di [[Charles de Gaulle]] a Londra per combattere i nazisti. Partecipò alla campagna di [[Siria]], Egitto, Libia, Tunisia, Italia e alla liberazione della Francia. Nel 1947 ottenne la cittadinanza francese.<ref>[http://migrations.besancon.fr/index.php?option=com_content&task=view&id=55&Itemid=77 Biografia in francese di Alfonso Bachetti]</ref>
* '''Augusto Bruschi''' ([[Oristano]], [[8 marzo]] [[1920]]-[[Keren]], [[14 marzo]] [[1941]]). Il padre, muratore, emigrò in [[Corsica]] a [[Frasseto]]. I cinque fratelli si erano arruolati nella Legione e così anche Augusto li raggiunse nel Corpo il 2 settembre 1938 a [[Aiaccio]]. Incorporato nella 13ª D.B, partecipò ai combattimenti di Bjervik e [[Narvik]] in Norvegia. Evacuato colla sua unità in Inghilterra nel giugno 1940, aderì al movimento della [[Francia Libera]] del generale [[Charles de Gaulle]]. Nominato sottufficiale, nel settembre 1940 prese parte all'operazione "Menace" nell'Africa occidentale volta all'occupazione di [[Dakar]]. Destinato poi alle operazioni in [[Eritrea]] con la Brigata francese d'Oriente, Augusto Bruschi fu ucciso in combattimento contro le truppe italiane il 14 marzo 1941 durante un attacco teso a occupare la linea ferroviaria [[Keren]]-[[Massaua]]. Fu decorato cavaliere della [[Legion d'onore]], della Croce di Compagno della Liberazione (23.6.1941) e della Croce di guerra 39/45 con palme.<ref>[http://www.ordredelaliberation.fr/fr_compagnon/162.html Biografia in francese di Augusto Bruschi]</ref>
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==Dal 1939 al 1944==
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* '''[[Gildo Caputo]]''' ([[Parigi]], [[1904]]-[[1987]]), mercante d'arte, si arruolò nella Legione nel [[1939]].
* '''[[Giulio Cesare Silvagni]]''', antifascista. Servì nella Legione nella 13ª D.B nella campagna del nord Africa contro le truppe dell'Asse, in Italia e in Francia. Raccontò le sue esperienze di guerra in due scritti: ''"La peau des mercenaires"'' del 1954 e ''"La Légion marche sur Rome"'' nel 1961.
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* '''[[Giambattista Lazagna]]''' ([[1923]]-[[2003]]), [[antifascista]], partigiano comunista e avvocato. Nato in una famiglia appartenente all'élite genovese, antifascista e borghese con stretti legami alla nobiltà locale, Giambattista Lazagna fu giovanissimo avverso al fascismo e nel 1938 compì, d'accordo con i propri genitori, i primi studi in un Liceo di [[Nizza]] gestito dalla Curia, allo scopo di ricevere una formazione apolitica e libera. Si arruolò nella Legione poco dopo, ma nel 1942 fece ritorno a Genova. Con lo pseudonimo di "Carlo", dal 1943 al 1945, fu partigiano della divisione garibaldina "Pinan Chichero", operante nella [[Val Borbera]]. Decorato della [[medaglia d'argento al valor militare]] per meriti durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]]. Militante comunista dal 1942 al [[1972]], fu coinvolto in indagini della magistratura italiana riguardante il terrorismo brigatista.
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* '''[[Gustavo Camerini]]''' ([[Alessandria d'Egitto]], 1º settembre 1907-[[Varese]], 26 settembre 2001), [[antifascista]], ufficiale a titolo straniero e avvocato. Dopo il servizio militare effettuato in Italia nel [[1929]], proseguì gli studi universitari in giurisprudenza laureandosi avvocato. Nel settembre 1939 trovandosi a Parigi, si arruolò nella Legione e il [[1º marzo]] del [[1940]] fu promosso [[sottotenente]]. Distaccato alla 13ª D.B. combatté in [[Norvegia]]. Il 18 giugno nel Regno Unito aderì alle Forze francesi libere, ossia la [[Francia libera]], il movimento politico di [[Charles de Gaulle]] con lo pseudonimo di Clarence. Nel settembre [[1940]] partecipò alla spedizione a [[Dakar]]. Promosso tenente nel 1941, prese parte alla campagna d'[[Eritrea]] e, combattendo contro le truppe italiane, fu ferito nella presa di [[Massaua]] l'[[8 aprile]] [[1941]]. Combatté in [[Siria]], nella [[Battaglia di Bir Hakeim]], nella [[Battaglia di El Alamein]] e in [[Tunisia]]. Durante la campagna d'Italia fu ferito l'[[8 maggio]] [[1944]] a [[Pontecorvo]] e a [[Radicofani]]. Promosso per merito capitano, fu distaccato presso l'ambasciata francese a Roma, ma il [[12 ottobre]] [[1945]], a Parigi, fu congedato. Ritornato in Italia diventò avvocato della [[Corte d'appello (Italia)|Corte di Appello]] di Milano e poi della [[Corte di Cassazione]]. Fu tra le 1.038 personalità insignite della prestigiosa onorificenza dell'Ordine della Liberazione, istituita nel [[1940]] a [[Brazzaville]] da [[Charles de Gaulle]]. Inoltre è stato decorato di Comandante della [[Legion d'onore]], Compagno della Liberazione, Croce di guerra 1939-1945, Medaglia coloniale, Medaglia dei feriti, Medaglia del levante, Ordine di Sant Olaf (Norvegia) e Croce di guerra (Norvegia). Postume sono state pubblicate le sue memorie di guerra in: Gustavo Camerini,'' Ce soir nous monterons tous au paradis'', Ed. A. BarthélémY, 2002.<ref>[http://www.ordredelaliberation.fr/fr_compagnon/172.html Biografia in francese del capitano Gustavo Camerini]</ref>
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* '''[[Umberto Marzocchi]]''', militante anarchico. Si arruolò nella Legione nel 1940 e con la sconfitta della Francia, aderì alla Resistenza francese.
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* '''Paolo Simeone''' (classe 1971) di Genova. Ex appartenente del [[reggimento San Marco]] della marina militare italiana, si arruolò nella Legione prestando servizio presso il 4° RE e il 6° REG. Dal 1998 si è adoperato come sminatore di campi minati per organizzazioni umanitarie in [[Angola]] nel 1997, [[Kosovo]] nel 1999, [[Afghanistan]]. Nel 2003 comincia a lavorare in Iraq come guardia del corpo. Nel [[2004]] in Iraq fu collega di [[Fabrizio Quattrocchi]], una guardia di sicurezza privata, che fu poi assassinata da insorti islamisti della "Falange di Maometto".
* '''Aurelio Buccafurni''' (classe [[1963]]) di [[Jacurso]]. Ex [[sottotenente]] del 120
==Note==
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