Teodoro Bronzini: differenze tra le versioni
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Sua madre si chiamava Luisa Giorgetti. All'età di 8 anni lavorava già in uno stabilimento balneare sulla celebre spiaggia ''Bristol''; in seguito lavorò come [[strillone]] all'Hotel Bristol.
Finì gli studi di ragioneria, che lo prepararono all'attività di consulenza con i commercianti, e, in un periodo successivo della sua vita, all'insegnamento della [[contabilità]] e della [[matematica]].
Dal 1937 intraprese l'attività [[assicurazione|assicurativa]], che, insieme al giornalismo,
== Affiliazione al Partito socialista ==
Bronzini entra nel partito socialista nel mese di aprile 1915 e il 7 dicembre fonda il settimanale ''El Trabajo'', diventandone il primo direttore. Dal 1920 fino alla sua chiusura nel 1974, fu il principale giornale [[socialista]] in [[Provincia di Buenos Aires]].
Bronzini e altri editorialisti svilupparono una lotta permanente a favore dei principi socialisti di [[giustizia sociale]] e di [[democrazia]], con grandi aperture verso le libertà pubbliche, favorendo una gestione adeguata e onesta degli interessi pubblici sotto l'egida dello Stato e la lotta senza quartiere alle pretese del governo centrale sull'autonomia comunale.
Nel 1917 aderì per la prima volta al Consiglio deliberativo in rappresentanza del Partito Socialista e fu rieletto anche per il 1918-19. Il successo elettorale del novembre 1919 consacrò sindaco il socialista Bronzini, risultato rivoluzionario in una città come Mar del Plata, che era rifugio estivo dell'alta classe argentina e dei suoi simpatizzanti locali.
Mar del Plata fu la prima città del Sudamerica ad avere un sindaco socialista. <
[[Immagine:1er gobierno socialista de MDP-1920.jpg|thumb|210px|Primo governo socialista di [[Mar del Plata]] (Argentina). Teodoro Bronzini è il secondo seduto da sinistra.]]
Questo primo periodo (1920-21) fu interrotto per pochi mesi da un intervento del tutto arbitrario del governo provinciale, che dopo una sentenza giudiziaria dovette ridargli la carica. <
Per il periodo 1922-23, fu eletto sindaco l'assessore socialista Rufino Inda
Bronzini ritornò in carica per il periodo 1924-1925, come consigliere nel 1926-27, e di nuovo come sindaco per il 1928-1929. Anche questo mandato fu interrotto da un altro intervento illegale nel settembre 1929, a soli 60 giorni dal suo successo elettorale, con lo scopo di evitare un nuovo sindaco socialista.<
Un'importante prova della popolarità e del consenso dell'amministrazione socialista della città durante gli anni
Bronzini è stato anche nominato commissario provinciale per il periodo 1921-1922, 1925-1928 e 1930 fino al colpo di stato militare del 6 settembre 1930.<
È possibile sostenere che questa doppia carica, provinciale e locale, era destinata a offrire l'immunità legislativa a tutela della autonomia comunale.
=== La Massoneria ===
Nello stesso tempo, fu presidente della [[loggia massonica]] ''Logia Masonica 7 de Junio de 1891''<ref>[http://www.7-de-junio.com.ar/ ''Logia 7 de Junio de 1891 Nº 110''], consultato il 19 settembre 2009 {{es}}</ref>, che esiste ancora a Mar del Plata.<
Dal 1939 ha fortemente lottato per la [[laicità]] nella società, in conformità con "le tradizioni liberali dell'Argentina"<ref>[http://bibliaytradicion.wordpress.com/miscelaneo/francmasoneria/la-masoneria-en-la-argentina-y-en-el-mundo/capitulo-xii-actuacion-contemporanea-de-proyeccion-nacional-y-continental#prof ''La Masonería en la Argentina y en el Mundo''], consultato l'11 Giugno 2009 {{es}}</ref><
La loggia ha pubblicato un tributo a Bronzini poco dopo la sua morte.<ref>'' La Capitale'' giornale, 21 agosto, 1981 {{es}}</ref>
== L'epoca della "frode patriottica" ==
Mentre il governo militare del generale [[José Félix Uriburu]] fingeva di ripristinare la democrazia chiamando alle elezioni nel 1931, il voto popolare venne di fatto scavalcato in diverse province da [[brogli elettorali]], specialmente a Buenos Aires, dove la truffa raggiunse livelli scandalosi. <
A Mar del Plata, durante la prima elezione comunale degli anni
In quegli anni fece notizia il suo sostegno alla cooperativa per l'energia elettrica e la denuncia del contratto con la scandalosa ''Compania Argentina de Electricidad'' (CADE), mentre a Buenos Aires ebbe luogo la questione della famosa ''Chade''. <
Durante quel periodo, conosciuto in Argentina come la [[Decade infame|''década infame'']], i brogli elettorali e il [[gerrymandering]] impedirono ai socialisti di ottenere seggi nel Consiglio locale e altrove. <
Finalmente Bronzini ottenne una rappresentanza nel consiglio provinciale per il periodo 1933-1936, dove si batté particolarmente, attraverso i dibattiti sul bilancio, per una rigorosa rendicontazione dei fondi pubblici e denunciò dettagliatamente i vizi e gli abusi del governo conservatore, incalzando per un severo controllo del deficit pubblico.
Nel 1934 fu membro della convenzione per la riforma della Costituzione provinciale.
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== Peronismo e oltre ==
Il regime conservatore cadde come conseguenza del golpe militare del 1943, seguito da un governo militare e poi dalla presidenza di [[Juan Domingo Perón
Bronzini venne restituito alla legislatura per i periodi 1948-51 e 1952-55 fino al colpo di stato militare del 16 settembre 1955.<
Questa legislatura lo vide come forte sostenitore della libertà di parola e della responsabilità finanziaria nella spesa pubblica. <
Nel 1957 fu eletto rappresentante per la convenzione di [[Santa Fe (Argentina)
Nel 1958 ci furono nuove elezioni per il sindaco, questa volta per un periodo di quattro anni. Nel 1962, quando il presidente [[Arturo Frondizi]] annullò le elezioni del marzo di quell'anno, il governo risultante provinciale prorogò i mandati di un certo numero di governi comunali, tra i quali il distretto di Mar del Plata; come risultato, Bronzini continuò ad essere sindaco fino ad aprile 1963. <
Dopo il rinnovo dei poteri costituzionali nel mese di ottobre 1963, Bronzini venne eletto senatore provinciale, rimanendo in carica fino al colpo di stato militare del 28 luglio 1966. Durante questo mandato, che fu l'ultima posizione pubblica esercitata da Bronzini, svolse un ruolo chiave nella modifica delle leggi del Banca provinciale (Banco de la Provincia de Buenos Aires). Nella sua proposta, la banca avrebbe dovuto concedere prestiti ai comuni proporzionalmente alle imposte che dovevano versare alla Provincia.
Morì il 20 agosto 1981, a Mar del Plata.
== Note ==
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