March 871: differenze tra le versioni

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== Progetto ==
 
La March 871 venne progettata da Gordon Coppuck, storico ingegnere della casa britannica, nonchènonché colui che disegnò le McLaren M23 iridate.
Coppuck non realizzava una Formula 1 dal 1980 con la McLaren M30, quindi costruire la nuova vetturà fu un po' complesso perchèperché doveva fare i conti con sette anni di evuoluzioni tecniche.
L'anno seguente la March fece scuola perchèperché assunse Adrian Newey come capo progetto ed impostò la vettura per avere un'alta efficienza aerodinamica, mentre Coppuck nell'87 scelse una strada più conservativa, anche per via del fatto che il team non disponeva di grosse somme di denaro.
 
Venne subito scartata l'ipotesi di adoperare un motore turbo. Da un lato perchèperché sarebbe costato troppo, dall'altro perchèperché avrebbe creato problemi di consumo di carburante e gestione delle temperature di esercizio, ma anche perchèperché nell'89 quei motori sarebbero stati banditi.
Tra i vari fornitori di motori si scelse la Cosworth che poteva fornire un motore aspirato parco nei consumi ed abbastanza leggero e maneggevole.
Quindi la 871 venne disegnata attorno al Cosworth DFZ erede del DFV, un V8 di 90° tipico delle scuderie inglesi.
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Questo fungeva da carenatura per il roll-bar e si raccordava attorno ai collettori di aspirazione, aveva una sezione frontole piuttosto ampia a forma di T come su alcune auto dei primi anni '70.
Oltre all'airscope un'altra caratteristica un po' particolare di questa vettura, erano le prese d'aria dei freni anteriori.
AnzichèAnziché a sezione rettangolare avevano una sezione circolare ed erano molto piccole, oltre che essere costruite in lega d'alluminio anzichèanziché fibra di carbonio.
 
 
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Va comunque detto che oltre al milanese, la vettura venne collaudata dal danese Kris Nissom.
 
La 871 corse 15 gare sulle 16 del 1987, perchèperché non fu possibile costruirla in tempo per la gara inaugurale in Brasile, dove venne portata la 87P.
Ivan Capelli concluse il campionato in dicianovesima posizione con un solo punto conquistato al Gran Premio di Monaco.
Durante l'anno la vettura si dovette ritirare in nove occasioni, o per problemi di affidabilità o per incidenti.
La macchina non si dimostrò particolarmente competitiva affidabile e tra le vetture motorizzate col DFZ solo la Coloni FC187 si dimostrò peggiore.
 
Sicuramente la velocità pura non era il principale pregio di questo telaio dato che in qualifica non andò mai oltre il 18° posto e mediamente si pizzava in 22° posizione, ma grazie alla gestione accorta del suo pilota riuscì ad arrivare in 6° posizione a Montecarlo ottenendo un punto iridato, e disputò una discreta seconda parte di stagione terminando diverse gare in top ten o a ridosso di questa.