Cappella Sassetti: differenze tra le versioni
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==Storia==
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Francesco Sassetti ([[1421]]-[[1490]]), era un ricco banchiere, uomo di fiducia della [[famiglia Medici]], per i quali dirigeva il Banco Medici. Acquistò nel [[1478]] in Santa Trinita, una delle basiliche preferite dalle ricche famiglie fiorentine, la cappella dedicata a San Francesco, dopo aver ricevuto il rifiuto di ritrarre il suo santo protettore Francesco nella chiesa dei ''rivali'' [[domenicani]] in [[chiesa di Santa Maria Novella|Santa Maria Novella]] dove la sua famiglia aveva una cappella fin dal Trecento.
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==Struttura della Cappella==
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La cappella, con l'arco a sesto acuto e le volte a crociera, è in stile tipicamente [[gotico]], come tutta la chiesa di Santa Trinita, ma le aggiunte rinascimentali si fusero bene con la struttura più antica.
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==Le ''Storie di San Francesco''==
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Il ciclo affrescato di dispiega su tre pareti incorniciate da elementi architettonici fittizzi e si legge su sei scene a partire dalla parte alta della parete sinistra, fino a quella bassa della parete sinistra che sono:
#''La rinuncia ai beni terreni''
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===Il miracolo delle stimmate===
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in basso sulla parete sinistra rappresenta San Francesco inginocchiato con le braccia aperte a ricevere il segno divino da un gruppo di angeli celesti. Fu eseguito in 10 giornate e pur seguendo l'impostazione di [[Giotto]] in Santa Croce, il Ghirlandaio sembra predilire come modello più il rilievo marmoreo del pulpito, sempre in Santa Croce, opera di [[Benedetto da Maiano]]. Il miracolo avvenne al[[la Verna]], la cui rocca è fedelmente riprodotta al centro dello sfondo, con una mirabile rappresentazione naturalistica forse senza precedenti. A destra si riconosce una città su un lago, una rappresentazione fantasiosa di [[Pisa]] della quale si riconosce abbatsanza chiaramente il Duomo e la [[Torre Pendente]].
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===La conferma della regola===
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Nella parete centrale in alto, rappresenta San Francesco che viene ricevuto da [[Papa Onorio III]]. La scena si inquadra con grande perizia ed originalità, all'interno di una cattedrale, facendo sì che l'arco della cappella sembri un arco della chiesa sulla quale si apre la scena. La scena è ambientata a [[Firenze]] anziché a [[Roma]], con una chiara rappresentazione di [[Piazza della Signoria]] sullo sfondo (senza ancora la [[Fonatana del Nettuno]]), con la [[Loggia della Signoria]] (ancora senza statue) al centro e [[Palazzo Vecchio]] di fianco, dietro al quale si intravede l'aspetto della [[chiesa di San Pier Scheraggio]], prima che fosse distrutta per far spazio agli [[Uffizi]]. La scelta di ambientare la scena a Firenze denota l'importanza data alla città, che nei circoli umanisti venivà considerata come la nuova Roma o la nuova [[Gerusalemme]].
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===Il miracolo del fanciullo resuscitato===
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Detto anche il ''Fanciullo di Casa Spini resuscitato, si tratta della rappresentazione di un miracolo postumo di San Francesco, legato alla famiglia Sassetti e non a caso raffigurato nel punto centrale del ciclo di affreschi, nel quale fu attribuita al Santo un miracoloso intervento che resuscitò un bambino caduto da una finestra di [[Palazzo Spini Feroni|Palazzo Spini]], proprio nell'antistante [[Piazza Santa Trinita]]. Sebbene la scena sia cronologicamente l'ultima pare essere una continuazione delle storie vicine, fra le quali quella della morte è quella che sembra chiudere il ciclo. Come modello si dice che il Ghirlandaio si ispirò alla scena del ''Pagamento del Tributo'' di [[Masaccio]] nella [[Cappella Brancacci]].
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===La prova del fuoco===
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In alto nella parete destra, rapresenta San Francesco che va a predicare dal [[sultano]] e questi lo incita a passare sopra al fuoco per dimostrare la sua santità e a sua volta San Francesco sfida i consiglieri del sultano. Lo schema compositivo ricalca abbastanza fedelmente la struttura dell'analogo affresco di Giotto in Santa Croce: il Sultano al centro, a destra San Francesco con i suoi confratelli e a sinistra i consiglieri del sultano, con l'innovazione però di mettere una figura di spalle in primo piano, che fa convergere l'attenzione sul centro della scena. Particolarmente dello è il manto cangiante di uno dei consiglieri, ma tutta la scena è di altissima qualità pittorica, con i volti dipinti con quella sicurezza di un grande maestro.
===La morte di San Francesco===
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Chiude la serie la scena in basso a destra, eseguita in 28 giornate, dove il santo giace morto disteso su un catafalco al centro di una grande chiesa rinascimentale, con svariate figure attorno. Chiara è la derivazione dal Giotto di Santa Croce (gli stessi gesti dei monaci per esempio), anche se il Ghirlandaio se ne distacca in diversi elementi, come l'impianto monumentale dello sfondo, e il diverso grado di emozioni che pervadono i presenti.
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== La pala dell' "Adorazione dei Pastori" ==
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Realizzata nel [[1485]], la tavola di forma quadrata (167x167 cm) completa il ciclo con la rappresentazione sacra della Natività, o meglio, vista la presenza delle tre figure in primo piano, l'''Adorazione dei pastori''.
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