Augusto: differenze tra le versioni
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{{Vedi anche|Campagne partiche di Marco Antonio|Battaglia di Nauloco|Campagne militari di Ottaviano in Illirico (35-33 a.C.)}}
Nel [[38 a.C.]] Ottaviano si risolse ad incontrarsi a ''[[Brundisium]]'' con Antonio e Lepido per rinnovare il patto di alleanza per altri cinque anni. Nel [[36 a.C.]], però, grazie all'amico e generale [[Marco Vipsanio Agrippa]], Ottaviano riuscì a porre fine alla guerra con Sesto Pompeo. Sesto, grazie anche ad alcuni rinforzi inviati da Antonio, fu infatti sconfitto definitivamente presso [[battaglia di Nauloco|Nauloco]].<ref name="SvetonioAugusto16">{{cita|Svetonio|''Augustus'', 16|Svetonio|harv=s}}.</ref> La Sicilia cadde e Sesto Pompeo fuggì in Oriente, dove poco dopo fu assassinato dai sicari di Antonio.<ref name="Colin M. Wells 1995"/>
A quel punto, però, Ottaviano dovette far fronte alle ambizioni di Lepido, il quale riteneva che la Sicilia dovesse toccare a lui e, rompendo il patto di alleanza, mosse per impossessarsene. Sconfitto però rapidamente, dopo che i suoi soldati lo abbandonarono passando dalla parte di Ottaviano, Lepido fu infine confinato al [[Circeo]], pur conservando la carica pubblica di ''[[pontifex maximus]]''. A quel punto, dopo l'eliminazione graduale di tutti i contendenti nell'arco di sei anni, da Bruto e Cassio, a Sesto Pompeo e Lepido, la situazione rimase nelle sole mani di Ottaviano, in Occidente, e Antonio, in Oriente, portando un inevitabile aumento dei contrasti tra i due triumviri, ciascuno troppo ingombrante per l'altro, tanto più che i successi ottenuti nelle [[campagne militari di Ottaviano in Illirico (35-33 a.C.)]] e contro Lepido non erano stati compensati da Antonio in Oriente contro i [[Parti]], limitandosi alla sola acquisizione in dote dell'[[Armenia (provincia romana)|Armenia]].
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