Energia nucleare in Belgio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: overlinking giorni e mesi dell'anno e modifiche minori
AttoBot (discussione | contributi)
Riga 24:
Nel [[2003]] si è insediato un nuovo governo senza l'apporto dei verdi che avevano sostenuto la precedente legislazione per l'abbandono dell'[[energia nucleare]]. Tuttavia, nel [[2005]], non c'è nessuna indicazione che possa far presumere che il governo corrente revocherà la legge sull'abbandono nucleare, dopo che l'incidente di [[Centrale nucleare di Tihange|Tihange]] del 22 novembre [[2002]] ha spinto l'opinione pubblica contro l'energia nucleare. Nel settembre [[2005]] il governo belga ha però deciso di posporre l'abbandono del nucleare per altri 20 anni, con la possibilità di ulteriori rinvii. Non è ancora stata decisa la costruzione di nuovi impianti, anche se essa sembra probabile. Il motivo del cambiamento di rotta è dovuto al fatto che il governo ha giudicato irrealistica la sostituzione del nucleare con fonti alternative come sperato dai verdi. Le altre opzioni sarebbero l'aumento dell'uso dei combustibili fossili (incompatibile con i dettami del [[protocollo di Kyōto]]) o l'importazione di energia dall'estero (che renderebbe il paese meno indipendente energeticamente e che sarebbe comunque di origine nucleare).
 
Nel mese di [[luglio]] del [[2005]], l'autorità nazionale di pianificazione ha pubblicato un nuovo rapporto dichiarando che il petrolio e altri combustibili fossili coprono il 73.8% del fabbisogno belga di energia, l'energia nucleare il 22.3% e l'[[energia rinnovabile]] il restante 0.3%<ref>combustibili rinnovabili e [[rifiuti solidi urbani]] un altro 3.7%</ref><ref>[http://www.iea.org/stats/pdf_graphs/BETPESPI.pdf Share of total primary energy supply in 2007]</ref>. Anche se il paese dipende in media al 22.3% dal nucleare (55% della produzione elettrica belga), nelle [[Fiandre]] ed in altre aree l'energia di origine nucleare supplisce ad una parte molto maggiore dell'energia richiesta da case e aziende; questo è uno dei principali motivi per cui il paese ha cambiato rotta, infatti era impossibile coprire con energie alternative questa larga fetta della domanda, né si poteva passare al carbone a causa del [[protocollo di Kyōto]]. {{Citazione necessaria|Le attuali proiezioni prevedono che entro 25 anni l'energia rinnovabile aumenterà al 5%, a causa degli alti costi delle altre fonti.}} Il programma attuale del governo assicura che tutte le centrali nucleari cesseranno il loro funzionamento entro il [[2025]]. Il rapporto suscita inquietudini circa i gas a [[effetto serra]] e la sostenibilità.
 
Nel [[2007]] la Commissione sull'energia 2030 ha affermato che è richiesta una sostanziale riforma della politica energetica nazionale ed in particolare sull'[[energia nucleare]] per la riduzione delle emissioni di [[anidride carbonica]], [[sicurezza energetica]] e stabilità economica. Ha inoltre riferito che la decisione del [[2003]] può essere riconsiderata se non si vuole un raddoppio del prezzo dell'energia elettrica, un aumento delle importazioni ed un mancato raggiungimento dei limiti di emissioni; la vita operativa dei reattori può essere estesa senza problemi. Nell'ottobre [[2009]] il governo ha accolto la richiesta una estensione di 10 anni per i tre reattori più vecchi, mentre è ancora in discussione quello per gli altri 4 reattori, visto che nell'aprile [[2010]] è cambiato il governo e questo non ha ancora preso una decisione definitiva inerente alla chiusura degli impianti, al momento rimane in vigore la precedenza legge.<ref name="WNA"/>