Apis mellifera: differenze tra le versioni

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( Lepidoptera Heteroneura Ditrysia Bombycoidea Sphingidae)
Uovo verdastro. Larva matura circa 12 cm. Di colore giallo e verde con 7-8 fasce oblique laterali brune orlate di giallo lateralmente. Adulto con ali anteriori brunastre marmorizzate di biancastro e nerastro, con macchiolina discale bianca; ali posteriori gialle con due fasce brune Colorazione celeste sul dorso. Cornetto granuloso e di colore giallo. Crisalide brunastra. Sul torace spicca una macchia biancastra e due puntini neri, a forma di teschio. Addome giallo con bande nerastre trasversali. Spiritromba breve, robusta e rigida. Frequente su solanacee, ma anche su piante
arboree e arbustive (ligustro, olivo, vite, oleandro, frassino,etc.). Il suo sviluppo all’aperto decorre con un numero variabile di generazioni (1-3), con svernamento da crisalide nel terreno. L’adulto è capace anche di lunghe migrazioni notturne, e frequenta gli alveari, nei quali si nutre del miele delle cellette percolate, riuscendo dannosa nonostante l’offensiva delle api. Il suo aspetto mediante vibrazione della lamina palatina. Suo nemico naturale è il dittero tachinide Sturmia atropivora R.D.
 
Galleria mellonella (L.) Tarma grande della cera o degli alveari.
( Lepidoptera Heteroneura Ditrysia Pyraloidea Galleriidae )
Larva matura 3 cm. circ, di colore grigio brunastra o grigio giallastro più chiara al ventre, con capo e scuto protoracico castano-rossastri, pseudozampe anali della larva di prima età più sviluppate delle altre. Crisalide color rosso-mattone. Adulto di colore grigio-topo con ali anteriori dello stesso colore (al centro di ciascuna si nota un’area sbiadita con macchiette bruno- rossastre) e con il margine distale incavato, soprattutto nel maschio, il quale presenta, inoltre, un’area dilatata alla base della costa (visibile alla faccia inferiore). Ali posteriori bruno-grigiastre. Cosmopolita. Nota quale antico nemico degli alveari (il suo nome deriva da Mellona, dea romana dell’apicoltura). Le femmine adulte, che cominciano a sfarfallare all’inizio della primavera, dopo un breve periodo di attività notturna all’esterno, ritornano nelle arnie e depongono varie centinaia di uova ( secondo alcuni oltre un migliaio) in croste, sulle pareti interne o sui favi.
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I Meloidae sono caratterizzati da ipermetamorfosi: oltre che ai normali stadi di larva, ninfa ed immagine, ne presentano vari altri, intercalati tra l’una e l’altra delle forme solite, con grande differenza di aspetto e di genere di vita.
In maggio-giugno, la femmina scava nel terreno buchi cilindrici profondi 2-3 cm., nei quali depone oltre 4 000 uova. Dopo circa un mese dalle uova escono larve campodeiformi dette triungulini, che si arrampicano sui fili d’erba o sui fiori in attesa di potersi attaccare al torace di insetti in cerca di polline o di nettare. Se ciò avviene essi possono continuare il loro ciclo di sviluppo e, se si attaccano ad un maschio, durante l’accoppiamenl’accoppiamento passano sulla femmina. Quando questa depone le uova nelle cellette il triungulino vi si lascia cadere, mangia l’uovo dell’ape, aumenta di volume e si trasforma nella seconda larva, o caraboide, che continua il suo sviluppo nutrendosi col miele e col polline destinato alla larva dell’ape. Dopo qualche giorno di immobilità si ha una terza larva, detta pseudopupa, coarta-ta, senza zampe, nella cui esuvia si forma una quarta larva, con testa e zampe, quasi immobile in uno stadio preninfale. Chiusa, infine, nella esuvia intatta dei due ultimi stadi, si forma la ninfa che, in questo doppio involucro, diviene immagine.
-to passano sulla femmina. Quando questa depone le uova nelle cellette il triungulino vi si lascia cadere, mangia l’uovo dell’ape, aumenta di volume e si trasforma nella seconda larva, o caraboide, che continua il suo sviluppo nutrendosi col miele e col polline destinato alla larva dell’ape. Dopo qualche giorno di immobilità si ha una terza larva, detta pseudopupa, coarta-ta, senza zampe, nella cui esuvia si forma una quarta larva, con testa e zampe, quasi immobile in uno stadio preninfale. Chiusa, infine, nella esuvia intatta dei due ultimi stadi, si forma la ninfa che, in questo doppio involucro, diviene immagine.
I Meloinae hanno brevi elitre convesse e mancano di ali posteriori. Sono di colore nero-azzurro e preferiscono i luoghi soleggiati. Il corpo è piuttosto allungato (20-25 cm.), con tegumento sottile, testa ben distinta, antenne moniliformi, e con il 7º antennomero ritorto. Le coxe delle due prime paia di zampe sono grandi e coniche e le cavità coxali sono aperte posteriormente e confluenti; le coxe delle zampe posteriori sono sviluppate trasversalmente ed assai sporgenti, con unghie e dentelli o munite di lunga appendice. Il tarso è pentarticolato nelle prime due paia di zampe e tetrarticolato nel terzo paio. La Famiglia è compresa nel gruppo degli Heteromera. Le larve provocano danni gravi se penetrano negli alveari.
 
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La varroa si riproduce solo all'interno delle celle di covata opercolata.La femmina adulta vi entra poche ore prima che la celletta venga chiusa.Essa avrà a disposizione circa 13 giorni se si sviluppa su covata di operaia e circa 15 giorni se si riproduce su covata maschile. Depone fino ad un massimo di 6 uova: il primo darà vita ad una varroa femmina,il secondo, solitamente, ad un maschio; femmine le rimanenti.
Dalla celletta di operaia usciranno la varroa madre (che di norma non si riprodurrà più), una varroa figlia feconda ed una varroa non feconda. Dalla celletta di fuco, invece, usciranno: la varroa madre, due varroe figlie feconde ed una varroa figlia non feconda.
 
 
== Linee filogenetiche ==