Pierre Terblanche: differenze tra le versioni

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Gli studi di Pierre Terblanche cominciano nella natia [[Uitenhage]], dove, nel [[1974]], si diploma alla scuola superiore Brandwag; iscrittosi quindi all'Eastern Cape Technikon (che nel 2005 ha dato vita, con il Border Technikon e la University of [[Transkei]], all'unico polo universitario della [[Walter Sisulu]] University<ref>{{cita web|url=http://www.wsu.ac.za/research/research.php|titolo=Sito della Walter Sisulu University|accesso=30 giugno 2013}} </ref>), nel [[1977]] ottiene un diploma in ''[[graphic design]]'', che lo porterà alla sua prima occupazione lavorativa, un incarico come ''[[Key account manager|account manager]]'' presso la sede di Città del Capo della prestigiosa agenzia pubblicitaria [[Young & Rubicam]].
 
La passione di per il ''design'' di veicoli (sorta, a detta sua, vedendo per la prima volta una [[Ferrari Modulo]] disegnata da [[Pininfarina]]<ref name= Terblanche_Vita >{{cita news|autore=Francesca Parisini|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/02/18/io-dal-sudafrica-alla-ducati-rapito-dalle.html|titolo=Io, dal Sudafrica alle Ducati, rapito dalle moto e dalla Dotta|pubblicazione=[[la Repubblica]]|data=18 febbraio 2003|accesso=6 luglio 2013}}</ref) e l'incontro nel [[1980]] con [[Giorgietto Giugiaro]] (che, andato in Sudafica, vide i bozzetti di Terblanche e lo invitò a venire in [[Italia]]) lo portarono alla fine a lasciare lo stato africano per andare in Europa.
Nel [[1984]], tuttavia, la passione per la progettazione di autoveicoli e motocicli lo porta a lasciare l'agenzia pubblicitaria e a trasferirsi a [[Londra]] per frequentare corsi specifici presso il [[Royal College of Art]], dove otterrà un [[Master universitario|Master]] in ''Vehicle Design'' solo due anni dopo.
 
Nel [[1984]], tuttaviaquindi, lasi passione per la progettazione di autoveicoli e motocicli lo porta a lasciare l'agenzia pubblicitaria e a trasferirsi atrasferisce [[Londra]] per frequentare corsi specifici presso il [[Royal College of Art]], dove otterrà un [[Master universitario|Master]] in ''Vehicle Design'' solo due anni dopo<ref name=Terblanche_indiabike />.
Seguono tre anni di lavoro sugli interni della [[Volkswagen Golf]] e sulla progettazione della [[Volkswagen Polo]] presso l'''Advanced Design Studio'' di [[Volkswagen]] a [[Düsseldorf]], durante i quali Terblanche (che pure ha sempre affermato di preferire l'ambiente motociclistico a quello delle automobili<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Gabe Ets-Hokin|url=http://www.cycleworld.com/2007/06/11/cw-5q-pierre-terblanche/|titolo=Pierre Terblanche Interview|pubblicazione=Cycle Word|data=11 giugno 2007|accesso=30 giugno 2013}} </ref>) farà propri alcuni principi, legati all'efficienza e alla funzionalità del veicolo prima ancora dell'estetica (che è comunque avveniristica e spesso definita "esotica"<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Robin Goodwin|url=http://rideapart.com/2013/03/for-sale-ducati-supermono-just-150000/|titolo=Review of Ducati Supermono|pubblicazione=Ride Apart|data=28 marzo 2013|accesso=30 giugno 2013}} </ref>), che hanno reso i suoi progetti riconoscibili in tutto il mondo.
 
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Lo spirito innovativo e l'intuito di Terblanche emergono nuovamente l'anno successivo, quando viene presentata al Salone di Monaco la [[Ducati MH900e]]: inizialmente pensata come ''concept bike'' ispirata alla moto con cui [[Mike Hailwood]] vinse il [[Tourist Trophy]] dell’isola di Man nel 1978 (da qui la sigla "MH"), la moto registrò un successo tale che ne furono fabbricate a mano 2000 esemplari, 500 ogni anno, venduti esclusivamente via [[internet]]: fu il primo esperimento di ''[[E-commerce|e-commerce]]'' di Ducati<ref>{{cita news||autore=Walter Crispino|url=http://www.blogobike.it/2011/moto-leggendarie-ducati-mh-900-evoluzione/|titolo=Moto leggendarie: Ducati MH 900 Evoluzione|pubblicazione=BlogoBike|data=09 marzo 2011|accesso=30 giugno 2013}} </ref>.
 
Suscitato scalpore e ottenuto un discreto successo (limitato comunque ad un mercato di nicchia o all'ambiente sportivo delle Superbike), a partire dal 2001 Terblanche si occuperà del ''design'' dei modelli principali del listino Ducati di inizio millennio. Nel mondo del motociclismo e in particolare degli appassionati del marchio di Borgo Panigale Terblanche è ormai conosciuto come un creativo particolarmente innovativo e anticonformista, capace di portare avanti idee controcorrente e spesso audaci<ref name=Terblanche_indiabike >{{cita news|lingua=en|autore=Glynn Kerr|url=http://www.indiabike.com/bikedesigns/pierre_terblanche.htm|titolo=Designer Profile: Pierre Terblanche|pubblicazione=IndiaBike|accesso=2 luglio 2013}}</ref>: questo carattere fa sì che sui suoi modelli si scateni di frequente un acceso dibattito tra chi ne apprezzi l'innovatività e chi invece non li consideri degni dei loro predecessori.
È quello che accade in merito alla [[Ducati Multistrada]], mezzo di categoria "on/off", ideato sia per uso sportivo fuoristrada sia come moto da viaggio per una o due persone; ma lo "scandalo" vero e proprio si avrà solo un anno dopo, nel [[2002]], quando viene presentata la [[Ducati 999]], erede della [[Ducati 998|998]] e delle altrettanto fortunate [[Ducati 996|996]] e [[Ducati 916|916]]. La ''triple nine'' (che presentava alcune notevoli modifiche di ''design'' rispetto alle precedenti, dal cupolino più ampio agli indicatori di direzione incorporati negli specchietti) ha vinto, nel 2003, 2004 e 2006 tre [[Campionato mondiale Superbike|campionati mondiali Superbike]].