Luna/La preda: differenze tra le versioni

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Il disco: E' inserito nell'album live 12-5-87 (aprite i vostri occhi)
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Pelù ha affermato di aver scritto il brano ''La preda'' pensando a suo padre e al fatto che gli rimproverasse la sua passione per la musica, convinto che con questa il figlio non avrebbe mai potuto combinare nulla. Degno di nota è il ritornello, in cui Piero immagina una scena in cui un cacciatore, con i suoi luoghi comuni e il suo perbenismo, alla fine diventa preda:
 
{{quoteCitazione|Va' / affilatissimo stiletto tu hai / con la lama a doppio taglio / credi che ce la farai? / Credevi di cacciare ma adesso la preda sei tu}}
 
Pare che un verso di ''Luna'', invece, provocò qualche problema alla band. In particolar modo il verso "''Sarò un re e un dittatore''", in quanto ai concerti del gruppo cominciarono a presentarsi diversi [[skinhead]]s che facevano il saluto romano. Questo creava imbarazzo, in quanto il pezzo piaceva ai fascisti e perché chi non lo era, vedendo gli skinhead, pensava che lo fossero anche i Litfiba. Tutto si concluse quando si decise di togliere il pezzo dalle scalette.