Sugerio di Saint-Denis: differenze tra le versioni
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Gli sono attribuite due opere: il ''Liber de rebus in administratione sua gestis'' e il ''Libellus de consecratione ecclesia Sancti Dionysii''. A lui si devono anche una ''Vita Ludovici Grossi regis'', opera cortigiana, e una storia incompiuta di [[Luigi VII il Giovane]].
==Biografia==
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Suger, persona di umili origini, frequentò la scuola di Saint-Denis-de-l’Estrée, dove strinse amicizia con il futuro [[re di Francia]], [[Luigi VI di Francia|Luigi VI]], del quale diviene consigliere politico e inviato diplomatico (successivamente anche del figlio [[Luigi VII di Francia|Luigi VII]]). Il suo legame con la monarchia si fece così stretto che Suger nel [[1122]] venne nominato abate di Saint-Denis e divenne reggente di Francia durante l’assenza di Luigi VII, partito per la [[seconda crociata]] ([[1147]]-[[1149]]) in [[Terrasanta]].
[[Abate]] della [[abbazia di Saint-Denis]], presso [[Parigi]], fra il [[1127]] e il [[1140]] intraprende l'opera di ricostruzione della chiesa dalla facciata, triplicando le entrate e innalzando le due torri. Le mura laterali dell'abbazia non vengono abbattute né modificate, perché la leggenda narrava che fossero state consacrate da [[Cristo]] stesso. Successivamente si occupa del [[coro]], la cui elaborata struttura diafana è considerata la prima espressione dell'[[architettura gotica]], diffusasi presto in tutta [[Europa]] fino agli inizi del [[XVI secolo]]. La novità di Suger sta nell'aver concepito, assieme all'ignoto architetto incaricato, un coro a doppio [[deambulatorio]], suggestivamente caratterizzato da una selva di colonne (su cui si ramificano le [[nervature]] delle [[volte a crociera]] di ciascuna [[campata]] ogivale), fra cui filtra l'abbondante luce immessa dalle coppie di grandi finestre di ciascuna delle sette cappelle disposte a raggiera. Su colonne di sapore [[romanico |romanico]] si sovrappongono, stagliandosi potentemente, intersezioni di archi, intrecci e ricadute di volte che costituiscono la prima attestazione del gotico europeo. L'inedita preponderante presenza di [[vetrate]] nella rosa di cappelle [[Abside|absidali]] inonda l'ambiente di luce, a simboleggiare la grazia divina, in accordo col rinnovato interesse per il [[neoplatonismo|movimento neoplatonico]] ([[Scuola di San Vittore|scuola di San Vittore]]) cui Suger aderì.
Egli scrisse due opere dedicate l'una all'edificazione del monumento e l'altro alla sua consacrazione, in cui rivela i significati della nuova ''estetica'' gotica ed espone una simbologia della luce. L’elemento dominante nella cattedrale gotica è proprio secondo Suger la [[luce]]; essa, penetrando negli ampi finestroni schermati da [[Vetrata|vetrate]] colorate, che colmano i vuoti murari lasciati dalla teoria di colonne e archi, non sembra risalire da una fonte naturale, anzi, genera un'idea di miracolosa visione: la luce colorata infonde gioia e vivacità, proiettando i fedeli in un'atmosfera di amena trascendenza.
Abbandonate tutte le linee orizzontali e lasciato il posto a costruzioni proiettate verso l’alto, nell'idea del congiungimento a Dio, al fine di dare forma a questi principi, fu impiegata una nuova tecnica di costruzione che riducesse il sistema costruttivo a una sorta di scheletro portante, proiettato verticalmente e aperto alla penetrazione della luce. L’elemento costruttivo che sta alla base del gotico fu individuato nell'[[arco rampante]]; esso serviva per scaricare a terra la spinta dell'[[arco a sesto acuto]] (caratterizzato da due forze, una perpendicolare e l’altra
A Sugerio si attribuisce anche l'arricchimento, perseguito con intento collezionistico, dell'arredamento e degli oggetti preziosi custoditi nella Chiesa abbaziale che, nell'intento dell'abate, l'inondazione di luce garantita dalle alte vetrate avrebbe consentito di risaltare al meglio.
== Bibliografia ==
*Sugerius, ''Scritti. 1-La consacrazione di Saint Denis 2-L'opera amministrativa'', traduzione, note e biografia a cura di Tullia Angino, Milano, Edizioni Archivio Dedalus, 2011.
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