7th Armoured Division: differenze tra le versioni

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Come parte dell'[[British Army|Esercito Britannico]] in [[Egitto]], la [[Divisione (unità militare)|divisione]] si chiamava originariamente '''Divisione Mobile''' o '''Forza Mobile (Egitto)''' ed era una delle due formazioni corazzate create in [[Gran Bretagna]] prima della guerra per studiare nuove tattiche corazzate. Durante quel periodo il comando della divisione era affidato al [[maggior generale]] [[Percy Hobart]], molto stimato come esperto di tattiche corazzate.
 
Con lo scoppio della guerra nel [[Settembre]]settembre [[1939]] la divisione cambiò nome da '''Divisione Corazzata (Egitto)''' a '''7ª Divisione Corazzata''' il [[16 febbraio]] del [[1940]].
 
== Storia ==
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La divisione doveva avere 220 [[carro armato|carri armati]] ma all'inizio della guerra (prima dei rafforzamenti inviati da Churchill nell'autunno 1940) ne erano presenti solo 65.
 
Il [[16 febbraio]] [[1940]] la 'Divisione Mobile' cambiò nome e divenne la 7ª Divisione Corazzata. Il simbolo divisionale, un '''Topo del Deserto''', era stato adottato all'incirca nello stesso tempo del cambiamento di nome. Il simbolo, un [[Jerboa]], era stato disegnato dalla moglie del comandante della divisione, dopo una visita allo Zoo del Cairo.
 
Dopo la dichiarazione di guerra italiana del [[10 giugno]] [[1940]], la '''Western Desert Force''' era apparentemente in inferiorità numerica, ma i soldati italiani non si dimostrarono molto combattivi, i mezzi meccanici nemici erano scarsi e di modeste qualità, i comandi italiani diedero cattiva prova, e così la prima campagna del deserto terminò con un grande successo britannico: furono catturati quasi 130.000 prigionieri fino al febbraio [[1941]].
[[File:IWM-E-6724-Crusader-19411126.jpg|thumb|left|290px|Due carri armati ''Crusader'' della 7ª Divisione corazzata nel settembre 1941 nel deserto libico.]]
Durante la ritirata Italiana del [[1941]] il comandante della WDF, [[Richard O'Connor]], diede l'ordine alla divisione di muoversi a sud dello [[Gebel al Akhdar|Jebel Akhdar]] e tagliare fuori le forze italiane a [[Battaglia di Beda Fomm|Beda Fomm]], mentre forze australiane incalzavano il nemico verso Ovest. Dopo aver respinto un contrattacco dei carri armati italiani della [[Brigata Corazzata Speciale (Regio Esercito)|Brigata "Babini"]] a Mechili (distruggendo otto carri [[M13/40]] italiani al costo di un solo Cruiser e sei carri leggeri<ref>K. Macksey, ''Carri armati. Gli scontri decisivi'', Fratelli Melita editori 1991.</ref>), la 7ª Divisione Corazzata proseguì in profondità per isolare le forze nemiche; poiché i carri armati non potevano andare a grandi velocità, la manovra fu effettuata da un reparto di avanguardia mobilissimo (la "[[Combe Force]]") di autoblindo, artiglieria motorizzata e fanteria in sole 30 ore.
[[File:1941 7TH Armour..jpg|thumb|right|310px|L'equipaggio di un carro "Cruiser" della 7ª Divisione corazzata nel deserto libico nel 1941.]]
Il [[6 febbraio|6]] e il [[7 febbraio]] [[1941]] a Beda Fomm, mentre le "Combe Force" sbarrava la strada con i suoi mezzi leggeri e i cannoni anticarro, una trentina di carri armati Cruiser della 4ª Brigata corazzata (''1º'' e ''2º Royal Tank Regiment'') colpirono sul fianco le colonne italiane e respinsero i disordinati tentativi dei carri armati italiani di sfondare; al costo di sole tre perdite, i carri armati britannici rivendicarono oltre 50 carri nemici distrutti<ref>B.H. Liddel Hart, ''Storia militare della seconda guerra mondiale'', Mondadori 1996.</ref>
La [[Battaglia di Beda Fomm|battaglia a Beda Fomm]] si concluse con la vittoria totale britannica e completò la distruzione della [[10ª Armata (Regio Esercito Italiano 1940)|Decima Armata Italiana]].
 
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La WDF si trasformò in [[XIII Corpo d'armata (Gran Bretagna)|XIII Corpo d'armata]], una delle parti dell'[[Ottava Armata britannica|Ottava Armata]]. La 7ª Divisione Corazzata, molto indebolita dopo le incessanti battaglie e avanzate, venne temporaneamente ritirata in [[Egitto]] per riequipaggiarsi, e nel frattempo le forze italo-tedesche passarono alla controffensiva respingendo nuovamente i britannici fino a [[Tobruk]] e al confine libico-egiziano.<br />
A partire dal [[giugno]] [[1941]], 7ª Divisione Corazzata, completamente ricostituita e al comando dell'energico e rispettato generale [[William Gott]], rientrò in campo partecipando con distinzione alla deludente [[Operazione Battleaxe]] e soprattutto alla grande [[Operazione Crusader]] del [[novembre]] [[1941]] che, dopo alterne vicende, si concluse con una sofferta vittoria britannica e con la riconquista della [[Cirenaica]].<br />
Durante questa battaglia, la divisione corazzata, costituita ora da tre brigate corazzate (4ª, 7ª e 22ª) e equipaggiata con 470 carri armati leggeri e medi ([[M3/M5 Stuart|Stuart]] e [[Mk VI Crusader|Crusader]]) costituì la punta di lancia dell'attacco e si scontrò, durante una serie di confuse e cruente "mischie" corazzate contro i [[panzer]] dell'Afrikakorps e contro i più deboli carri armati italiani (che, inquadrati nella [[Divisione Ariete]], si batterono coraggiosamente a [[Bir el Gobi]], riuscendo inizialmente a respingere la 22nd Armoured Brigade).
 
Dopo aver perso nel [[gennaio]] [[1942]], la 7ª Brigata corazzata (trasferita in [[Birmania]]), la divisione corazzata, ridotta a due brigate meccanizzate, prese quindi parte a tutte le successive battaglie in Africa Settentrionale, comprese le due battaglie di [[El Alamein]] ([[Prima battaglia di El Alamein|Prima]] e [[Seconda battaglia di El Alamein|Seconda]]), più la [[Battaglia di Alam Halfa]]. Partecipò anche alle operazioni in [[Operazione Pugilist|Tunisia]] nel [[1943]].
 
=== Italia ===
 
La divisione non faceva parte della forza per la [[Operazione Husky|liberazione della Sicilia]], ma fu utilizzata molto intensamente nella battaglia per la [[Campagna d'Italia (1943-1945)|liberazione dell'Italia]]. Il [[15 settembre]] [[1943]] venne mandata a [[Salerno]] per respingere pesanti contrattacchi tedeschi, in quel periodo faceva parte del [[X Corpo d'armata (Gran Bretagna)|X Corpo inglese]] all'interno della [[Quinta Armata (Stati Uniti)|Quinta armata americana]] sostenuta dalla [[46ª Divisione di Fanteria (Gran Bretagna)|46ª Divisione britannica]], andando in direzione di [[Napoli]] e liberando la città. I Topi del Deserto, che erano abituati a combattere nel deserto, si trovarono in difficoltà nelle strade italiane. Grazie alla divisione, che disponeva di equipaggiamento da ponte, molte unità alleate riuscirono ad attraversare il fiume Volturno.
 
=== Europa del Nord ===
[[File:Hamburg Liberation 02.jpg|thumb|right|250px|Un carro armato ''Cromwell'' della 7<sup>a</sup>Divisione corazzata britannica nelle vie di [[Amburgo]] nel maggio 1945.]]
La divisione prese parte anche alla [[Fronte occidentale (1939-1945)|campagna in Europa del 1944-45]]; dopo essere sbarcata in [[Normandia]] già nei primi giorni dopo il [[Sbarco in Normandia|''D-Day'']] ([[6 giugno]] [[1944]]), la famosa formazione corazzata inglese partecipò a tutte le fasi della dura battaglia per la conquista di [[Caen]]. Durante questi scontri contro le temute [[Panzerdivision]] tedesche non ottenne sempre i risultati sperati, venendo respinta a [[Battaglia di Villers-Bocage|Villers-Bocage]] e partecipando con gravi perdite alla fallita [[Operazione Goodwood]].
 
Dopo lo sfondamento americano del fronte di Normandia ([[Operazione Cobra]]), anche la 7ª Divisione corazzata partecipò all'inseguimento generale dei resti in rotta dell'esercito tedesco dell'Ovest ed entrò rapidamente in [[Belgio]] ([[settembre]] [[1944]]). Durante la campagna finale la divisione si mise nuovamente in mostra e terminò vittoriosamente la guerra nel [[maggio]] [[1945]] nella [[Germania]] Nord-occidentale conquistando il grande [[porto di Amburgo]].
 
== Note ==