Chiesa di Santa Reparata: differenze tra le versioni
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Lopes Pegna dice però che verso la metà del IV secolo i latifondisti fiorentini preferirono abbando-nare Firenze per difendersi da un fisco troppo esoso e per evitare che gli venissero imposte cariche amministrative che comportavano l’assunzione di responsabilità personali nell’esazione delle impo-ste insomma i ricchi latifondisti abbandonarono le loro ricche case per ritirarsi in campagna. Queste abitazioni cittadine finivano così in rovina. Una villa come quella rinvenuta sotto il Battistero, se-condo Lopes Pegna, dev’essere stata occupata da plebei, piccoli artigiani oppure da commercianti. Proprio quell’edificio, inoltre, con la calata degli Ostrogoti, trovandosi a ridosso della porta “ad Aquilonem”, deve essersi trovato in posizione particolarmente esposta ad attacchi e devastazioni da parte dei barbari che nell’agosto del 405 o 406 si scagliarono contro la porta settentrionale. A que-sto proposito, Busignani obbietta che non si capisce il motivo per cui l’attacco dei barbari dev’essersi concentrato proprio su quel punto (la porta nord).
Sappiamo che l’orda era divisa in 3 tronconi dei quali 2 erano accampati sulle colline di Fiesole mentre il terzo attaccava Firenze assediandola da ogni lato. In quanto alle mura romane sul lato nord, dagli scavi del 1971 – ’72 è stato chiarito che il tratto delle mura compreso tra la porta “ad Aquilonem” e l’area di Santa Maria del Fiore era stato già abbattuto in epoca imperiale. Questa scoperta ci spiega che la ricca Florentia adrianea, cresciuta oltre il perimetro del castrum ebbe biso-gno di nuove e più ampie fortificazioni che furono realizzate nella seconda metà del IV secolo quando i barbari cominciavano a fare davvero paura. Questa doveva essere la situazione della città quando Ambrogio, vescovo di Milano, venne a Firenze nel 393 e fondò la basilica di San Lorenzo fuori della porta “ad Aquilonem” ma, in qualche modo, a riparo. La vittoria su Radagaiso dovette dare a Firenze nuovo impulso vitale e forte spinta ebbe la cristianizzazione della città dal momento che Ambrogio aveva predetto la vittoria sui barbari.
Tutto ciò fa ritenere che gli anni seguenti la vittoria ci fosse a Firenze un fervore di opere ed impe-gno nella costruzione di edifici religiosi. Nella fattispecie: LA NUOVA GRANDE BASILICA e l’antistante
Secondo il ragionamento del Busignani, il Battistero è così atipico nelle sue strutture architettoniche da non potersi spiegare se non in stretta contiguità con l’architettura romana classica e poiché la ba-silica dovette, a rigore di logica, procedere la costruzione della chiesa battesimale, diviene necessa-ria una datazione a ridosso della vittoria del 405 – 406.
La GUERRA GRECO-GOTICA (536 – 554), che si protrasse 18 anni, terminò nel 554. Le conseguenze di questo lungo periodo bellico erano state devastanti per Firenze che fu ridotta in misero stato. Successivamente, con la dominazione longobarda, Firenze aveva perso la supremazia sulla Tuscia e visto salire Lucca mentre la nemica storica Fiesole prendeva forza. La tradizione vuole che Firenze fosse stata restaurata da [[Carlo Magno]] anche se è più corretto parlare di rinascita (infatti come tale fu celebrata in età comunale). Ed allora è abbastanza logico collocare la prima riedificazione di Santa Reparata in questo periodo di rinascita.
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==Cambiamenti strutturali di Santa Reparata realizzati in età carolingia-ottoniana VIII – IX secolo==
[[Image:Taufbeckenbaptisterium.jpg|thumb|Antica Fonte Battesimale di Santa Reparata, oggi si trova nel Battisterio di San Giovanni]]
- al posto delle 14 coppie di colonne furono poste
- furono aggiunte due cappelle laterali absidiate (che si configurano, all’apparenza come bracci di un transetto; tanto più che, in corrispondenza di queste, la spaziatura dei pilastri aumenta);
- lo scavo dell’abside ha rivelato la creazione di una cripta.
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