Antonio abate: differenze tra le versioni
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Antonio contribuì all'espansione dell'anacoretismo in contrapposizione al cenobitismo.
Anche [[Sant'Ilarione]] visitò nel [[307]] Antonio, per avere consigli su come fondare una comunità monastica a Gaza, in [[Palestina]], dove venne costruito il primo monastero della cristianità. Nel [[311]], durante la persecuzione dell'Imperatore [[Massimino Daia]], Antonio tornò ad Alessandria per sostenere e confortare i cristiani perseguitati. Non fu oggetto di persecuzioni personali. In quella occasione il suo amico Sant'Atanasio scrisse una lettera all'Imperatore [[Costantino]] per intercedere nei suoi confronti. Tornata la pace, pur restando sempre in contatto con Atanasio e sostenendolo nella lotta contro l'[[Arianesimo]], visse i suoi ultimi anni nel deserto della [[Tebaide (Egitto)|Tebaide]] dove pregando e coltivando un piccolo orto per il proprio sostentamento, morì, ultracentenario, il 17 gennaio [[357]]. Venne sepolto dai suoi discepoli in un luogo segreto.
==Il culto==
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