Nicolas Trigault: differenze tra le versioni
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Entrato nella [[Compagnia di Gesù]] a [[Tournai]] e perfezionatosi negli studi – per cui era molto portato – a [[Lilla]] e [[Gand]], nel febbraio del [[1607]] da [[Lisbona]] si imbarcò, nonostante la salute cagionevole, per l’[[India]]. Dopo un lungo soggiorno a [[Goa]], nel dicembre [[1610]] riuscì ad entrare, al seguito di mercanti portoghesi, a [[Canton]]. Da qui ebbe inizio una febbrile attività missionaria in [[Cina]], di cui si può ricordare la fondazione di una nuova residenza ad [[Hangzhou]], e, a [[Nanchino]], un intenso lavoro di traduzione in [[lingua cinese mandarino|lingua mandarina]] di opere scientifiche e religiose provenienti dall’[[Europa]].
Nell’agosto del [[1612]] ricevette ordine da [[Niccolò Longobardi]], diretto successore del Ricci, di recarsi, come primo procuratore della missione, a [[Roma]], per risolvere importanti questioni legate alla liturgia, ottenere uno status autonomo rispetto all’appena costituita provincia del [[Giappone]], sollecitare nuovi invii di religiosi e garantirsi appoggi finanziari. Trigault raggiunse [[Macao]] all’inizio del [[1613]], da dove partì per [[Goa]]. Durante la navigazione diede inizio alla traduzione in latino dei Commentarii di Ricci; nell’autunno del [[1614]] giunse infine a [[Roma]]. Nel 1615 il [[Santo Uffizio]] – in due congregazioni generali presiedute dal [[Papa
Prima di intraprendere un viaggio presso le corti europee, pubblicò il ''De Christiana Expeditione apud Sinas suscepta ab Societate Iesu'', ovvero la traduzione latina dell’opera manoscritta di [[Matteo Ricci]] ''Della entrata della Compagnia di Giesù e Christianità nella Cina'', ovvero il resoconto, sotto forma di narrazione in terza persona, dell’attività missionaria svolta dal missionario italiano l’arrivo a [[Macao]], nel [[1582]], al [[1609]], anno che ne precedette la morte a [[Pechino]]. Il successo del ''De Christiana Expeditione'', edito ad [[Augusta (Germania)|Augusta]] nell’autunno del [[1615]] a nome del traduttore, fu immediato: si contano edizioni in latino, in francese, in tedesco, in spagnolo, in italiano. L’originale venne adattato in alcuni punti, per sottolineare ulteriormente la moralità e la bontà dei governanti e dei [[mandarino (funzionario)|mandarini]] cinesi: esso restò per tre secoli, sino alla scoperta dell'originale ricciano da parte di Padre [[Tacchi Venturi]] ([[1909]]), la maggiore testimonianza dell'opera di [[Matteo Ricci]].
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