Chiesa di Santa Reparata: differenze tra le versioni

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! style="background-color:#EEDFCC;" | Livelli di scavo
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| style="background-color:#FFEFDB; " | Livelli dei vari ritrovamenti assumendo quota 0,00 quella dei pavimenti in cocciopesto degli edifici romani preesistenti Santa Reparata e ritrovati nella sua area [è la stessa quota dei pavimenti musivi, anch’essi romani (I secolo d.C.), trovati tra il 1912 ed il 1915 sotto il Battistero a circa m 1,70 sotto l’odierno piano stradale]:<br>
 
*+ 2,70 cm 80 sopra l’ultimo pavimento di Santa Reparata c’è il piano marmoreo di Santa Maria del Fiore. Siamo circa m 1 sopra l’attuale piano stradale. <br>
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*+ 0,50 A cm 20 sopra il pavimento musivo c’è questo fatto di lastre di [[marmo]] e pietra ed elementi in cotto. Si tratta della prima ricostruzione di Santa Reparata in età carolingio-ottoniana.<br>
*+ 0,30 cm 30 al di sopra della pavimentazione romana in cocciopesto si trova il pavimento [[musivo]] (il pavone, Obsequentius ecc…).<br>
*0,00 Livello corrispondente agli edifici romani antecedenti la costruzione di Santa Reparata. Siamo a m 1,70 al di sotto dell’odierno piano stradale. E la stessa quota dei pavimenti musivi, anch’essi romani (I secolo d.C.), trovati tra il 1912 ed il 1915 sotto il Battistero.
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Sei distinte campagne effettuate tra il 1965 ed il 1974. Un ulteriore scavo condotto tra Battistero e la scalinata del Duomo fatto tra il 1971 ed il 1972.
(Busignani pagina 17)
Il ritrovamento dei resti di Santa Reparata ha fornito agli studiosi la più concreta testimonianza della prima età cristiana a Firenze, che non era stata documentata più di tanto con gli scavi del 1948 in Santa Felicita o dalle notizie su San Lorenzo riferite da Paolino da Milano sul suo Vita Ambrosii + ritrovamenti di lapidi, sarcofagi e poco altro in precedenti occasioni.<br>
Gli scavi sono stati studiati dal canadese Franklin Toker e da Morozzi i quali hanno pubblicato i ri-sultatirisultati dei loro studi. Toker si è basato sugli studi condotti durante i primi due decenni del ‘900 dall’archeologo E. Galli e procedendo con un lavoro di comparazione con le tombe rinvenute dal Galli nell’area a sud antistante al Battistero. Queste sepolture non sono più visibili, il Galli tuttavia pubblicò una relazione sulle sue indagini. Siccome però dalla rilettura del Busignani delle conclu-sioni del Toker emergono incongruenze da tali da rendere inaffidabile la datazione dei livelli par-tendopartendo dalle sepolture, è più sicuro basare la ricerca sulla datazione delle monete rinvenute tra i livelli di Santa Reparata nel sostrato romano.
Tutte le monete rinvenute nel “cemento barbarico” appartengono ad un arco di tempo compreso tra l’età dell’imperatore [[Giordano III]] (imperatore dal 238 al 244) ed il regno dell’imperatore Onorio (395 – 423).
C’è poi da ultimo un oggetto di vetro, un calice dal profilo ad “S” trovato in una tomba inserita nel mosaico pavimentale della basilica e, perciò, ad esso posteriore. Questo calice è datato, per via di raffronti senza dubbio probanti con reperti analoghi, al più tardi, alla fine del VII secolo. Riguardo quindi a questi reperti del sostrato romano, si può dire che non sono posteriori al IV secolo, mentre già alla fine del VII o dell’VIII secolo l’impiantito a mosaico doveva essere parzialmente rovinato perché l’oggetto di vetro venne ritrovato in una tomba posta in una zona lacunosa del mosaico.
Questo, secondo il Busignani, è sufficiente per ritenere che la basilica fu eretta alla fine del IV seco-losecolo o nei primi decenni del secolo successivo dopo la vittoria delle armi romane su Radagaiso.
 
'''===La pianta della prima chiesa'''===
 
Gli scavi hanno messo in luce la pianta della prima chiesa alla quale apparteneva il grande impianti-toimpiantito musivo ed anche appartenevano le modifiche apportate in seguito ai successivi rimaneggiamenti e ricostruzioni.
Nella sua redazione originaria, Santa Reparata si presentava come una basilica a tre navate divise da quattordici coppie di colonne, con abside semicircolare, secondo la consueta iconografia paleocristiana affermata fino dal IV secolo nelle basiliche costantiniane, ed a [[Firenze]] prima del 405 in Santa Felicita (e probabilmente in San Lorenzo). Non si può sapere per certo se sulle colonne fossero impostati degli archi o, piuttosto, una trabeazione; l’ampiezza dell’intercolunnio (m 3,19) farebbe però propendere per gli archi. Non tutta la basilica è stata scavata; il suo primo tratto (forse 3 campate) giace sotto il sagrato e la scalinata di [[Santa Maria del Fiore]]. Questa conclusione è dovuta al ritrovamento, a m 13 circa dalla facciata del Duomo, delle fondazioni del portico che doveva essere addossato alla fronte di Santa Reparata.

===Dimensioni===

Con l’integrazione di queste tre campate, le misure di Santa Reparata appaiono notevoli: lunghezza m 58,5 all’interno, abside inclusa; larghezza m 25 – 26 incostante per l’andamento obliquo del muro settentrionale [le dimensioni di Santa Maria del Fiore sono: lunghezza m 153; larghezza alle navate m 38 circa, al transetto m 90; altezza fino alla base della lanterna m 86,7].
 
===Pavimento musivo===
 
Il ritrovamento più significativo è il Grande Mosaico steso a pavimentare tutta la basilica (lo strato di posa è presente nell’intera navata sinistra ed in gran parte di quella centrale e di quella destra). Vi si giustappongono pannelli a disegni diversi, tra cui, accanto ai consueti rosoni quadrifogli e nodi entro circoli oppure ottagoni (cui si aggiungono simboli cristiani come la croce latina ed il calice), il particolarissimo intreccio di pelte con losanghe iscritte che copre il tratto più ampio della navata centrale ed in cui è iscritta un’epigrafe con i nomi di 14 committenti.
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a) nel 366 Firenze era capoluogo della vasta provincia che univa la Tuscia e l’Umbria [riforma amministrativa di Diocleziano imperatore dal 284 al 305];
b) fin dal 315 Firenze era sede vescovile.
 
===Descrizione della città===
 
Insomma la città doveva essere d’importanza primaria che il potere centrale non trascurava certa-mente data anche la posizione strategica nel punto dove la Cassia superava l’Arno volgendo a Ro-ma.