Rod Laver: differenze tra le versioni

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== Caratteristiche tecniche e atletiche ==
Sebbene dotato di un fisico non imponente, e fosse alto un metro e 72 centimetri, Laver sviluppò una tecnica di gioco eccellente, con un ottimo [[serve & volley]], oltre che aggressivi colpi dal fondo. Il suo repertorio tennistico era assolutamente completo sia nei fondamentali sia nei passanti, nelle smorzate, nelle "volée". Come commentò [[Dan Maskell]] Laver era "tecnicamente perfetto, dal suo servizio riccamente vario al suo leggero tocco sui pallonetti, per non parlare del [[Tennis#Il_rovescioIl rovescio|rovescio]], distruttivo e a giro a volte, preciso e controllato le altre, sempre a seconda della situazione". La sua battuta mancina era ingannevole e oscillante, cosa che spesso coglieva in fallo gli avversari. I colpi da fondo, da entrambi i lati, erano dati con sapienza di polso, e prendevano un effetto a giro, innovativo per il tennis degli [[Anni 1960|anni sessanta]], come ad effetto era il lob di attacco, che Laver sviluppò come un'arma letale. La sua tecnica nel dare i colpi era basata su rapide rotazioni delle spalle, colpi dati con oscillazione e tempestività assoluta nel colpire la pallina. Il rovescio era nella maggior parte dei casi quello che metteva fine al punto, tanto era forte. Laver era estremamente mobile e veloce, ed aveva sviluppato molto i muscoli dell'avambraccio, cosa che gli permetteva di coniugare la potenza alla rapidità di esecuzione dei colpi. Scrive [[Rex Bellamy]]: "La forza del polso e dell'avambraccio gli davano grande potenza senza però perdere il controllo dei colpi, anche quando era in piena corsa e completamente disteso verso la pallina". Sotto rete Laver era dotato di un notevole gioco al volo, e, specialmente sul rovescio poteva ottenere colpi con angoli assai precisi, che risultavano la maggior parte delle volte imprendibili. [[Julius Heldman]] affermò: "Sulle palle basse è fortissimo, controllandole appieno e dando loro traiettorie ad effetto, ma prende facilmente anche colpi a livello della vita o più alti". Per gli avversari era assai difficile fare un pallonetto, a causa della sua agilità, inoltre, quando lo costringevano ad arretrare, Laver poteva venire su con grande destrezza e pericolosità.
Da dilettante Laver aveva un gioco brillante, che però necessitava di un po' di tempo per avviarsi. In seguito, con il passaggio al professionismo, dovette imparare a controllare i suoi colpi avventurosi e rischiosi, integrando il suo tennis con maggiori doti di calcolo e furbizia. Come dimostra anche il doppio Grande Slam, Laver era in grado di adattarsi a tutte le superfici, a tutte le condizioni e a qualsiasi avversario. Laver inoltre dava il meglio di sé nei match a cinque [[Set (sport)|set]], che faceva girare a proprio piacimento con repentini cambiamenti di tattica o semplicemente tirandosi fuori da situazioni di pericolo con grande maestria e facilità. Quando era in momenti difficili, come spiega Heldman, "saltava letteralmente e lanciava la racchetta verso la pallina con tutta la forza che poteva radunare, mentre i muscoli del suo braccio scoppiavano per lo sforzo ".
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=== Da professionista ===
[[File:Rod Laver.jpg|right|thumb|250px|Statua raffigurante Rod Laver fuori della [[Rod Laver Arena]] di [[Melbourne]]]]
Laver divenne un giocatore professionista dopo aver completato il Grande Slam del 1962. In poco tempo si inserì tra i giocatori più forti della categoria, deliziando il pubblico con i suoi duelli contro giocatori quali [[Pancho Gonzales]] e [[Ken Rosewall]]. Nei sette anni successivi Laver vinse cinque volte gli [[U.S. Pro Championships]], di cui quattro consecutivi nel [[1966]]-[[1969]].
 
Nella prima metà del [[1963]], Laver fu sconfitto pesantemente sia da Rosewall sia da [[Hoad]]. Hoad vinse infatti i suoi primi 8 incontri contro Laver, Rosewall 11 sui primi 13. Alla fine dell'anno comunque, grazie a quattro titoli conquistati, Laver era il No.2 tra i professionisti, a pari merito con Hoad e dietro Rosewall. Nel [[1964]] vinse, come Rosewall, ben sette tornei importanti, oltre a quattro eventi minori, ma contro quest'ultimo aveva uno score di 12-3 nei testa a testa, oltre al fatto di aver conquistato i due titoli più importanti, gli [[US Open (tennis)|U.S. Pro]], contro Gonzales, e i [[Wembley Pro Championships]] proprio contro Rosewall, cosa che segnava il cambiamento di posizione ai vertici del tennis mondiale. Nel [[1965]] Laver divenne ufficialmente il No. 1 al mondo tra i professionisti, grazie a 15 titoli vinti e con una serie di 13 vittorie su 18 nei match che lo contrapponevano a Roswell. Da registrare il fatto che in ben 10 delle finali di quell'anno incontrò il sempre temibile Gonzales, perdendo solo due volte. Nel [[1966]] vinse quindici tornei, di cui dieci assai importanti, compresi sempre US Pro e Wembley. Nel [[1967]] stabilì il primato di 18 titoli, inclusi Wimbledon Pro, US Pro, Wembley Pro e [[Open di Francia|French Pro]], che gli permise di aggiungere al suo palmarès l'ultimo dei titoli Pro più importanti. Il torneo del [[1967]] a Wimbledon, sul [[Centre Court|Campo Centrale]], fu l'unico torneo Pro mai tenutosi su quell'erba e preparò la successiva apertura in questo senso. Per la cronaca la finale fu Laver contro Rosewall, 6-2, 6-2, 12-10.
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== Dopo il ritiro ==
Nel luglio [[1998]], Laver fu colto da un malore mentre veniva intervistato dalla [[ESPN]] per una serie sui grandi atleti del XX secolo. Durante il periodo del suo recupero il tennis lo aiutò molto, come attività salubre e adatta al recupero da problemi circolatori o simili.
 
Nel [[2000]], il campo centrale del [[Melbourne Park]], che oggi ospita gli Australian Open, fu ridenominato [[Rod Laver Arena]] in suo onore.