Francesco Netti: differenze tra le versioni
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== La seconda patria: Napoli ==
Fin da giovinetto Francesco, prima per motivi di studio poi per motivi professionali e di lavoro trascorre quasi cinquant’anni della sua vita lontano dalla cara famiglia e dal paese di origine.
Nel 1843, a 11 anni, va a Napoli nel collegio
L'amicizia con artisti allora rinomati e frequentatori di Napoli ([[Giuseppe Bonolis]], Tommaso De Vivo, [[Michele De Napoli]], Vincenzo Irolli prima e poi Adriano Cecioni, Marco De Gregorio, [[Giuseppe De Nittis]], Federico Rossano, Camillo Miola) lo rendono esperto non solo nell’arte pittorica ma anche nel campo letterario e della critica d’arte tanto da essere incaricato ufficialmente di scrivere articoli e recensioni per conto del neo “Regno d’Italia” su mostre ed esposizioni nazionali ed internazionali.
I suoi numerosi articoli di critica d’arte e recensioni scritti dal 1865 al 1889 sono stati pubblicati in varie riviste dell’epoca e successivamente raccolti, dopo la morte del nostro concittadino, in opere come:
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Tra gli scritti meritano un’attenzione particolare le lettere scritte a familiari ed amici che costituiscono un interessante epistolario.
Durante la lunga residenza a Napoli partecipa al movimento artistico denominato ''[[Scuola di Resìna]]'' fondato nel 1863 a Napoli da Marco De Gregorio (1829-1876) e che ha avuto come affiliati, tra gli altri, il toscano Adriano Cecioni, il barlettano Giuseppe De Nittis, il napoletano Federico Rossano, Enrico Gaeta e il siciliano [[Antonino Leto]].
Questo gruppo di pittori, molto attivo dal 1863 al 1867 e un po’ meno fino al 1875, si opponeva all’accademismo imperante (Domenico Morelli ne era un rappresentante) ed era orientato a valorizzare lo studio dal vero, la rappresentazione precisa e luminosa del paesaggio urbano, l’osservazione attenta della natura, l’attenzione al paesaggio, la realizzazione di effetti di luce, aspetti che
== In Francia ==
Netti è stato pure in Francia (1866-1871) e precisamente a Parigi, Fontainebleau e a Grez: incontra e stringe amicizia con altri artisti (Giuseppe Palizzi e degli aderenti della “Scuola di Barbizon): si cimenta nella “pittura dal vero” e
La
È del periodo francese il celebre quadro del 1870 “Festa a Grez” che si può ammirare presso la pinacoteca provinciale di Bari: al centro della scena dei giovani bendati cercano di tagliare il collo ad un’oca appesa ad una fune mentre lateralmente sistemati all’ombra delle case assistono divertiti donne e bambini.
Sono dello stesso periodo le altre opere “Barricate in una strada”, “Orgia e lavoro”, “Dopo il veglione”.
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* La convalescenza
Fra tutti merita una particolare attenzione la grande tela “In corte d’assise” del 1882: quest’opera è stata eseguita per l’Esposizione nazionale di Roma del 1883; trae spunto da un fatto di cronaca: in un tribunale assistono ad un processo da un palco semicircolare pettegole nobildonne; imputata del processo è una donna che ha fatto assassinare il proprio marito con la complicità del proprio amante. Questa tela richiama per lo stile e l’impostazione alcune opere simili del contemporaneo pittore barlettano Giuseppe De Nittis (Barletta 1846-1884): i due si sono frequentati, tra l’altro, a Napoli e [[Parigi]].
Fa parte della collezione della pinacoteca provinciale di Bari alla quale è pervenuta tramite il fratello Luigi Netti.
== Santeramo ==
Un altro filone importante della produzione artistica di Francesco Netti è legato al paese natìo: Santeramo.
Potremmo rileggere una appassionata lettera inviata dal venticinquenne
Nonostante giudizi di età giovanile poco lusinghieri verso i santermani, tuttavia le periodiche permanenze a Santeramo dovute al forte legame con la sua famiglia, la necessità in età avanzata di curare con l’aria salubre del paese natio la salute malferma, l’attenta osservazione della dura vita dei contadini (si conservano fotografie fatte da Netti), l’attenzione per scorci paesaggistici delle nostre brulle campagne e del piccolo paese costituiscono fonti di ispirazione artistica in vari momenti della produzione pittorica e specialmente nell’ultimo periodo quando è avviato verso le nuove tecniche dell’impressionismo.
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Altre opere fanno parte di collezioni private a Santeramo, Altamura (Biblioteca Museo civico e Cattedrale), Bari, Napoli, Milano.
Periodicamente si hanno notizie di altri rinvenimenti a [[Londra]], [[Milano]], Napoli.
== Bibliografia ==
* {{DBI
|nome = NETTI, Francesco
|nomeurl = francesco-netti
|autore = Laura Lombardi
|anno = 2013
|pagine =
|volume = LXXVIII volume
|accesso = 30-08-2013
}}
* Francesco Netti (1832-1894) : un intellettuale del Sud : Bari, Pinacoteca provinciale, marzo-maggio 1980 / catalogo di Christine Farese Sperken ; introduzione di Pina Belli D'Elia ; contributi critici di Ennio Corvaglia
* Netti, Francesco, Scritti varii ; con prefazione di Camillo Miola
* “Francesco Netti” Ricordi per l’avv. Giuseppe Protomastro- Vecchi Editorie-Trani 1894
* “Francesco Netti (1832-1894), un intellettuale del Sud”- con catalogo di Christine Farese Sperken-De Luca Editore –Bari 1980.
* “Francesco Netti-Scritti critici” antologia a cura di Lucio Galante-De Luca editore –Roma 1980.
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* Fondazione "Vito Tangorra", "Francesco Netti", Santeramo Antica, Dicembre 2008, Edizione Antologica
* Giovanni Tangorra, "Francesco Netti Pittore e Critico d'Arte", Santeramo Antica, Dicembre 2012
* www.caffenetti.it▼
* 'Musicordis': all'eccelso pittore Francesco Netti - in 'Dedicated to...' cd by Giovanni Tangorra, Santeramo Musica, Feb. 2009; eseguita dal Maestro Nicola Albano
== Collegamenti esterni ==
* {{Treccani|francesco-netti|Francesco Netti}}
* [www.francesconetti.eu Sito di un evento dedicata all'opera di Netti]
▲* [www.caffenetti.it]
{{Portale|biografie|pittura|letteratura}}
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