Chiesa di Santa Reparata: differenze tra le versioni
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Di notevole qualità la raffigurazione del pavone entro l’emblema al centro del pannello adiacente, col nome del [[donatore]] Obsequentius. Quanto ai temi stilistici, gli influssi nord africani che vi si sono rilevati si possono spiegare col fatto che quella cultura si era estesa, oltre che in Sicilia, per buona parte del [[Mediterraneo]] orientale ed in particolare in Siria: dalla Siria gli echi di questa cultura nord africana dovettero giungere facilmente a Firenze grazie ai mercanti siriaci che operavano a Firenze e che costituivano il nucleo più antico della popolazione cristiana di Firenze. Questi mercanti siriaci dovevano intrattenere rapporti con il loro paese d’origine. Tuttavia i motivi presenti nel pavimento appartengono al consueto repertorio romano di età imperiale (il nodo di [[Salomone]] appare a Firenze nei mosaici dell’edificio sotto il Battistero) e la giustapposizione di pannelli diversi si ritrova in molti esempi della fascia adriatica.
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Se i dati che ci derivano dalla valutazione die materiali reperti ci inducono a formulare un’ipotesi di datazione tra fine IV secolo e VI secolo occorre tuttavia verificare tali ipotesi con una valutazione del momento storico. C’è un’erronea opinione, piuttosto diffusa, secondo cui alla fine del IV secolo Firenze stesse entrando in un periodo di grande decadenza tanto da ritenere improbabile qualunque impresa edilizia di un qualche impegno tanto da postulare un’ipotesi di datazione al VI – VII secolo sia per Santa Reparata che per il Battistero
a)nel 366 Firenze era capoluogo della vasta provincia che univa la Tuscia e l’Umbria [riforma amministrativa di Diocleziano imperatore dal 284 al 305];
b)fin dal 315 Firenze era sede vescovile.
Insomma la città doveva essere d’importanza primaria che il potere centrale non trascurava certa-mente data anche la posizione strategica nel punto dove la [[Cassia]] superava l’[[Arno]] volgendo a [[Roma]].
Lopes Pegna dice però che verso la metà del IV secolo i latifondisti fiorentini preferirono abbandonare Firenze per difendersi da un fisco troppo esoso e per evitare che gli venissero imposte cariche amministrative che comportavano l’assunzione di responsabilità personali nell’esazione delle
Sappiamo che l’orda era divisa in 3 tronconi dei quali 2 erano accampati sulle colline di Fiesole mentre il terzo attaccava Firenze assediandola da ogni lato. In quanto alle mura romane sul lato nord, dagli scavi del 1971 – ’72 è stato chiarito che il tratto delle mura compreso tra la porta ''“ad Aquilonem”'' e l’area di Santa Maria del Fiore era stato già abbattuto in [[epoca imperiale]]. Questa scoperta ci spiega che la ricca Florentia adrianea, cresciuta oltre il perimetro del castrum ebbe
Tutto ciò fa ritenere che gli anni seguenti la vittoria ci fosse a Firenze un fervore di opere ed impe-gno nella costruzione di edifici religiosi. Nella fattispecie:
Secondo il ragionamento del Busignani, il Battistero è così atipico nelle sue strutture architettoniche da non potersi spiegare se non in stretta contiguità con l’architettura romana classica e poiché la ba-silica dovette, a rigore di logica, procedere la costruzione della chiesa battesimale, diviene necessa-ria una datazione a ridosso della vittoria del 405 – 406.
La
Gli scavi hanno messo in luce una nuova basilica sopra l’antica chiesa paleocristiana con caratteri-stiche molto diverse malgrado le mura perimetrali rimanessero le stesse (o meglio, furono in parte ricostruite sulle antiche). Cambiò però l’organismo strutturale così come segue.
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