Alpago: differenze tra le versioni
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Fu probabilmente l'arrivo dei [[Goti]], calati in Italia con Teodorico a costringere gli abitanti della [[Valbelluna]] a trasferirsi sui monti del più sicuro Alpago fondando le ''ville'' più antiche. Al malgoverno dei Goti negli ultimi anni del loro regno, succedettero gli ordinamenti sociali dei Longobardi, altro popolo di stirpe scandinava, sceso in Italia nel 586, dove regnò per circa due secoli.
<br/>L'arrivo dei [[Longobardi]] segnò la nascita di quelle che poi sarebbero diventate le ''[[Regola (ente)|regole]]'' (in long. ''[[Fara (Longobardi)|fare]]'', da cui il toponimo Farra), cioè le associazioni delle famiglie locali che gestivano lo sfruttamento del territorio. In Alpago la memoria dei Longobardi si ha nelle due masserie o decanie che dividevano la regione nel nucleo di Farra e in quello di Pieve. Lo sfruttamento economico della regione si associava alla difesa militare delle chiuse del Cansiglio e di Fadalto, a loro affidate, che comunicavano col Friuli.
<br/>Passato ai [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] dopo la sua conquista in Italia nel 774, il territorio divenne una contea assegnata prima alla [[Marca del Friuli]] e poi ([[923]]) ai vescovi-conti di Belluno. Con la venuta di [[Ottone I
<br/>Durante il basso medioevo l'Alpago fu al centro delle sanguinose lotte tra le varie famiglie feudatarie, tra le quali si distinguevano gli [[Ezzelini]], i [[Caminesi]], i [[Carraresi]] e gli [[Scaligeri]]. Il lungo periodo di conflitti si risolse nel [[1404]] quando Belluno e Feltre si diedero alla [[Serenissima]]. Prima che ciò avvenisse, l'Alpago era una contea, data nel 1323 ad [[Endrighetto di Bongaio]] da Can Grande della Scala, il quale era Capitano e Governatore di Belluno. Endrighetto di Bongaio era uomo "astuto e perspicace", dice il Piloni, conte e Signore d'Alpago dove abitava nel piccolo castello raggiungibile da località Alpaos.
Il nome di Alpago rimase poi ai suoi discendenti, in luogo Bongaio, come narra lo stesso Piloni.
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