Discussione:Trieste: differenze tra le versioni
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Non ho ben capito se questa sarebbe una nota al testo. Se lo fosse non sarebbe accettabile in questa forma (in riferimento a tratti come questo parlavo di stile da monografia, dovendo dire più correttamente ''da saggio''): chi giudica ''ottima'' l'inquadratura di Sestan? da dove discende il giudizio di valore? chi ritiene Sestan uno dei maggiori storici italiani? chi ha definito ''classico'' lo studio di Sestan? queste sono affermazioni che devono essere suffragate da fonti, ma nella biografia di Sestan, non in una nota ad altra voce che deve essere non asciutta, ma asciuttissima (a meno che il testo proposto sia - sia tratto - da un saggio. Idem per Ara.) Per adesso mi fermo qui. Spero che non mi giudichiate troppo puntiglioso :)</small>--[[Utente:Spazzino|Spazzino]] ([[Discussioni utente:Spazzino|msg]]) 08:20, 21 set 2013 (CEST)
Rispondo a Spazzino per le sue osservazioni sul testo (alle altre si era già risposto in precedenza):
1)è vero che il primo paragrafo si può ridurre in forma più sintetica, conservando lo stesso significato, ma la forma attuale serve a meglio aiutare a comprendere il lettore: il periodo è stato molto studiato (questo non accade sempre), esistono interpretazioni diverse e talora discordanti (neppure questo accade sempre: esistono argomenti oscuri, altri molto controversi, altri ancora che vedono una netta maggioranza, altri con l'unanimità ecc.), ma certamente fu un periodo di tensioni. Mi pare che il testo attuale sia più chiaro per chi non ha pratica né col periodo storico in questione, né con la storiografia (esistono molti che ragionano di storia in termini "manichei", per cui la verità storica è provata, quando lo è, al di fuori di ogni dubbio, cosicché neppure concepiscono la possibilità d'una pluralità di visioni sullo stesso tema).
2) i commenti in nota servono unicamente a facilitare la comprensione del lettore ed i loro contenuti.
Quelli sul Sestan mi paiono alquanto lapalissiani (nessuno fra gli specialisti, credo, eviterebbe d'includere il Sestan fra i maggiori storici italiani, o di ritenere il suo lavoro sulla Venezia Giulia un classico). Comunque, si possono fornire giudizi di storici al riguardo che li confermano, non è un problema: però bisogna ampliare ulteriormente la nota e la bibliografia e diviene il tutto più pesante. O semplicemente lasciare tutto così com'è.
Per ciò che riguarda il commento all'opera di Ara, esso mi pare non un giudizio di valore, ma un giudizio di fatto: quel saggio conta quasi 800 pagine e riporta una foltissima bibliografia, cosicché mi pare un semplice dato di fatto dire che sia un grande lavoro di sintesi e che riporti abbondante bibliografia.
@ Justinianus da Perugia e F. Giusto. Mi pare che siamo d'accordo su tutto.
Grazie molte per il vostro apprezzamento --[[Utente:Rinascimento|Rinascimento]] ([[Discussioni utente:Rinascimento|msg]]) 09:22, 21 set 2013 (CEST)
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