Palazzo Imperiali-Filotico: differenze tra le versioni

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Dal portale d'ingresso posto alla sommità della scala, si accede direttente al salone principale (mt. 17,8 x 9), da cui hanno origine sia l'infilata degli ambienti del piano nobile, che le scale che conducono agli appartamenti del secondo piano.
 
L'autore del progetto del palazzo è tuttora ignoto, e va ricercato con ogni probabilità nella cerchia degli architetti romani che lavorarono per il cardinale [[Giuseppe Renato Imperiali]], all'epoca responsabile di numerose committenze nello stato pontificio. È invece accertato, in base a un documento dell'epoca, il ruolo di direttore dei lavori di [[Mauro Manieri]], architetto [[lecce]]se, impegnato in uno dei suoi primi incarichi di rilievo. Per ilIl disegno dello scalone, sicuramentecon fruttocertezza diricostruito unacon variantecertezza indopo corsoil d'opera,terremoto sidel e' avanzata un'ipotesi di attribuzione al1743, napoletanopresenta Ferdinandoevidenti Sanfelicevanvitelliani.
 
Nella tradizione popolare, il palazzo è detto "delle 99 stanze": si narra che per volontà del Sovrano fosse vietato, per gli edifici feudali, il superamento di tale consistenza. Effettivamente il conteggio risulta verosimile, ma si tratta probabilmente di un caso: il complesso, in base al progetto, avrebbe dovuto superare il numero di 120 vani, ma la costruzione dell'ala sud-est fu interrotta nel 1738, per la morte di Michele III Imperiali.