Carlo Ramous: differenze tra le versioni

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Dopo una fase, tra il 1966 e il 1967, anni in cui dirige la sezione decorazione plastica all’istituto statale d’arte di Monza e in cui si dedica a produrre opere in legno, principalmente [[padouk]], passa alla realizzazione di lavori in lamiera di ferro e le sue sculture, pur rimanendo sempre “massicce”, acquisiscono tagli nuovi, spigoli vivi.
E' l'inizio del cammino artistico che nell'ambito della scultura lo porterà a realizzare opere in ferro di notevoli dimensioni, che verranno esposte a Milano e a Parma nelle aree urbane principali, fino a culminare nel 1992 con la spettacolare "Ad Astra", scultura in acciaio inox di quasi 12 metri e collocata nel Chuo Park di [[Chiba]], in Giappone.
 
"''[con l'acciaio]'' è possibile fare più o meno tutto, avendo anche il grosso vantaggio che, a differenza ad esempio della terracotta, del legno e dello stesso marmo, l'acciaio inossidabile rimane per sempre qual è. Quindi il pensare, mentre lavori, che stai facendo una cosa che resterà così com'è anche tra cinquecento anni, in un certo senso è di stimolo e direi, di conforto anche dal punto di vista psicologico"<ref>Enzo Fabiani, ''Carlo Ramous: la scultura coniugata con la libertà '',in ''Civiltà degli inossidabili'', Milano 1990, pp. 28-31</ref>