Negro: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|altri significati|[[Negro (disambigua)]]}}
Il termine '''negro''' indica una persona appartenente a una delle [[etnia|etnie]] originarie dell'[[Africa subsahariana]] e caratterizzate dalla [[pigmentazione]] scura della pelle; in senso più ampio, può applicarsi ad altri gruppi etnici con caratteristiche somatiche analoghe, come i ''[[negritos]]'' delle [[Filippine]] o gli [[australiani aborigeni]].<ref>Sull'uso di "negro" con riferimento ad aborigeni e meticci in Australia, si veda per esempio il romanzo [[autobiografia|autobiografico]] di [[Sally Morgan]] ''[[La mia Australia]]''.</ref> Sebbene la sua etimologia e il suo significato originale e tecnico non siano né dispregiativi né [[Lingua volgare|volgari]], sotto l'influenza di simili termini in [[lingua inglese|inglese]] e [[lingua tedesca|tedesco]], la parola ha assunto col tempo connotazioni negative anche nella [[lingua italiana]].<ref>Federico Faloppa, ''Risposta al quesito di Paola Costantini sulle forme nero e di colore'', La Crusca per voi, numero 43, ottobre 2011</ref><ref>{{Sabatini-Coletti|negro
== Etimologia e uso del termine ==
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Nell'uso comune contemporaneo ''negro'' viene tuttavia generalmente percepito come dispregiativo e [[razzismo|razzista]], probabilmente come conseguenza dell'estensione all'italiano dei dettami del ''[[politicamente corretto]]'' che nella cultura [[lingua inglese|anglosassone]] hanno portato alla condanna del dispregiativo ''nigger'' (ulitizzato al posto di ''black'').<ref>O. Calabrese, ''I buffi integralisti del politically correct'' in [http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/19/buffi_integralisti_del_politically_correct_co_0_9909195010.shtml Corriere della Sera, 19 settembre 1999]</ref><ref>V. ''Negro, nero, nigger'', in ''[[New Thing]]'' di [[Wu Ming]] 1</ref> Vengono considerati sostituti accettabili di ''negro'' espressioni come ''persona di colore'' o semplicemente ''nero'' oppure, laddove possibile, denominazioni più specifiche (come ''[[africa]]no'' o ''[[afroamericano]]'' rispettivamente per riferirsi ai neri africani o [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]).<ref>B. Gabutti, traduttore di ''Charles de Foucauld: esploratore del Marocco, eremita nel Sahara'' di [[René Bazin]] (1921) usa il termine negro e spiega che più avanti nel testo il termine verrà tradotto come ''uomo di colore'' o ''nero''.</ref> Il termine viene talvolta recuperato per motivi letterari<ref>Si veda per esempio l'introduzione di Giuseppe Culicchia a ''[[Le avventure di Huckleberry Finn]]'', [[Feltrinelli]] 2005.</ref> o per tradurre varianti straniere anch'esse considerate dispregiative, come l'inglese ''nigger'' molto frequente nel [[cinema]].<ref>Per esempio nel doppiaggio di opere cinematografiche come ''[[Arma letale 2]]'', ''[[Die Hard (serie di film)|Die hard]]'', ''[[Get Shorty]]'' e ''[[Tropic Thunder]]''.</ref> L'uso del termine senza connotazioni dispregiative ha comunque ancora qualche diffusione, e la [[magistratura italiana]] ha giudicato condannabili come incitamenti all'odio razziale solo [[locuzione|locuzioni]] esplicitamente offensive come ''sporco negro''.<ref>http://www.piemonteimmigrazione.it/PDF/approfondimento%20leg_sporco%20negro.pdf?ID=1210</ref>
Il termine ''negro'' continua inoltre a essere usato in [[Idiotismo|frasi idiomatiche]] con una varietà di significati [[metafora|metaforici]], legati soprattutto alla [[Tratta atlantica degli schiavi africani|tratta degli schiavi]] africani; un esempio è la [[locuzione]] ''lavorare/sudare come un negro'' (ovvero ''come uno schiavo'') o l'uso della parola ''negro'' per riferirsi a chi lavora al posto di un altro (per esempio nel campo della letteratura)<ref>
== Nelle altre lingue ==
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[[Categoria:Antropologia sociale]]
[[Categoria:Etnologia]]
[[Categoria:
[[Categoria:Razzismo]]
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