Osho Rajneesh: differenze tra le versioni

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===Società, politica e rivoluzione===
[[File:Gandhi smiling.jpg|thumb|150x150px|Il Mahatma Gandhi.]]
Osho considerava le rivoluzioni politiche e sociali del tutto inutili e sterili, e destinate al fallimento, poiché una società può cambiare unicamente se cambiano gli individui che la compongono, e questo può accadere solo mediante una “rivoluzione interiore”, spirituale. Se milioni di individui cambiano se stessi, la società cambierà di conseguenza, e non viceversa; non serve a nulla cambiare i governi e la struttura economica (Osho portò come esempio la [[rivoluzione russa]] del 1917 o la liberazione indiana dal [[colonialismo]] inglese, che non mutarono di fatto lo ''status quo''). La mentalità del rivoluzionario, infatti, è distruttiva: conosce solo i metodi per annientare, non conosce i metodi per creare. La vera rivoluzione, invece, è quella interiore, è quella del “ribelle”, e necessita di creatività, di amore, e non di odio, per questo è più difficile da realizzare di quella esteriore. Osho condannò ''in toto'' il [[Politica|mondo politico]], sostenendo che fosse composto da individui avidi, animati solo dalla brama di potere: non è il potere politico che rende avide le persone, – spiegò – ma è l’avidità già presente in determinati individui a manifestarsi attraverso la carriera politica. Affermò inoltre che i politici hanno il potere politico, i preti quello religioso: il politico protegge il prete e il prete benedice il politico; in questo gioco le masse vengono sfruttate da entrambi. Osho, infine, criticò aspramente l’operato di alcune note figure spirituali e politiche, quali [[Madre Teresa di Calcutta]], [[Giovanni Paolo II]], [[Gandhi]] e [[Adolf Hitler]].<ref>Osho, ''The Last Testament'', Vol. I, Cap. 4</ref><ref>Osho, ''La Bibbia di Rajneesh'', Bompiani, 2001</ref>