Giambattista Casoni: differenze tra le versioni
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Alla fine dello stesso anno, il movimento si spacca in conseguenza della presa del potere dei liberali rivoluzionari a Roma ([[Repubblica Romana (1849)|Repubblica romana]]). Casoni è tra coloro che mantengono la fedeltà a Pio IX, rifugiato a [[Gaeta]], nel [[Regno di Napoli]].
Nel [[1850]] partecipa, a Bologna, alla fondazione della Società Cattolico-Italiana<ref>Gli altri fondatori sono Giuseppe e Giovanni Bastia, Raffaele Rasori, [[Marcello Venturoli]] e Luigi Maccaferri.</ref>; nel [[1853]] è tra i fondatori dell'Accademia di S. Tommaso d'Aquino. Nel 1855 viene nominato vicecancelliere per il foro civile della Curia felsinea dal nuovo arcivescovo, cardinale [[Michele Viale Prelà]] (1798-1860), e della Curia rimarrà per lungo tempo il consulente legale (anche dopo il 1859). Nei primi anni sessanta
Nel [[1858]], con i colleghi dell'Accademia di S. Tommaso, fondò «L'Osservatore bolognese», giornale cattolico, schierato in difesa delle prerogative del pontefice e contro la diffusione delle idee liberali. Il primo direttore fu il canonico Francesco Battaglini, presidente dell'Accademia; Casoni fu il redattore principale del giornale. Con la fine del governo pontificio nelle Legazioni, il 10 giugno 1859, il giornale viene soppresso.
Casoni non rimane fermo: scrive due ''[[pamphlet]]'': ''Il Papa e la sua potenza'', del quale nella sola a Bologna sono vendute settemila copie, e ''Il Papato e l'Italia. Pensieri di un giovane cattolico italiano''. Tra il [[1861]] e il [[1863]] è impegnato nella redazione dell'«Eco delle Romagne»<ref>La testata riprendeva il nome della [[Legazione delle Romagne]], che comprendeva Bologna, Ferrara e la Romagna.</ref> nonché nella stesura di alcuni opuscoli di 32 pagine pubblicati nella collana «Piccole letture cattoliche» ideata da [[Giovanni Acquaderni]]. Tra i titoli si segnalano ''La Chiesa e lo Stato'', ''Il Papa-Re'', ''Gli amici e i nemici del Papa-Re'' e ''La Madonna di S. Luca: scene storiche'' (tutti del [[1863]]). Nel 1863 l'«Eco delle Romagne» viene soppresso perché inviso al governo. Casoni non demorde e fonda, con [[Giulio Cesare Fangarezzi]], il nuovo quotidiano «Il patriota cattolico», che esce il 31 gennaio [[1864]]. Collabora all'altro periodico di Fangarezzi, il mensile «Il Conservatore», nato l'anno precedente.
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In questi anni Giambattista Casoni viaggia molto per l'Italia al fine di stringere relazioni con persone che, come lui, difendono la causa dell'indipendenza del pontefice; conosce il segretario di Stato di Pio IX, il cardinale [[Giacomo Antonelli]], lo storico [[Cesare Cantù]], il diplomatico [[Antonio Brignole Sale]], il conte [[Clemente Solaro della Margarita]]. Intraprende anche viaggi all'estero (Francia, Inghilterra, Svizzera, Germania, Olanda) per incontrare le migliori menti del pensiero cattolico europeo. Partecipa al Congresso Cattolico internazionale di [[Malines]] (Belgio), nella delegazione italiana.
Membro tra i più autorevoli del [[cattolicesimo intransigente]] italiano, partecipa nel [[1865]]
Durante il soggiorno nell'Urbe, Casoni entra nella redazione de «[[L'Osservatore
Rientrato a Bologna nel [[1867]], collabora con Giovanni Acquaderni e la sua Società della Gioventù Cattolica. Riceve l'incarico di promuovere la fondazione di un organismo che riunisca e indirizzi le associazioni cattoliche sparse per l'Italia. Il lavoro viene portato a compimento nel [[1874]]: l'organismo prende il nome di [[Opera dei congressi e dei comitati cattolici|Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici]]. Nel [[1876]] Casoni è nominato membro del Comitato Permanente (ovvero della direzione) dell'Opera.
Continuava, nel frattempo, il suo impegno giornalistico. Nel [[1866]] avevano chiuso «Il patriota cattolico» e «Il Conservatore», sempre a causa della repressione governativa. Dal 1868 al 1879 Casoni collabora a «L'Ancora» (che contribuisce a fondare)
Nel [[1878]] viene fondato a Bologna il quotidiano dei cattolici intransigenti felsinei, «L'Unione». Casoni svolge fin dal principio un ruolo di primo piano nella fattura del giornale. Negli anni ottanta il suo impegno maggiore è dedicato all'Opera dei Congressi, per la quale cura la creazione di comitati regionali in tutta Italia. Nel [[1889]] Casoni viene eletto vicepresidente dell'Opera.
Nel [[1890]] è chiamato alla direzione de «[[L'Osservatore
Iniziò a firmare il quotidiano il 16 giugno di quell'anno. Conservò la direzione de «L'Osservatore» fino al [[1901]].
Tornato a Bologna, si rimise a disposizione dell'Opera di Congressi, fino al suo scioglimento, nel [[1904]]. Successivamente Casoni continuò a dedicarsi ad opere di carità e di assistenza sociale.
Giambattista Casoni morì a Bologna il 4 agosto [[1919]].
==Onorificenze==
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