Classe Frassineto: differenze tra le versioni

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Tuttavia lo scarso [[Arma|armamento]] delle cinque unità della classe fu fonte di non poche preoccupazioni, tanto che si pensò, in caso di [[invasione]] da parte delle truppe [[Impero Austro-Ungarico|austroungariche]], di ritirarle od autoaffondarle, piuttosto che impiegarle in [[combattimento]]<ref name="Ogliari"/>.
 
Nell’agosto 1860 il [[governo]] del Regno di Sardegna, su richiesta degli abitanti della sponda [[Lombardia|lombarda]] del [[lago]] (che non era servita da [[battello|battelli]], essendo tutti i [[piroscafo|piroscafi]] del lago di proprietà austro-ungarica e quindi impiegati solo sulle sponde [[Veneto|veneta]] e [[Trentino|trentina]]), dispose che ogni 15 giorni una delle cannoniere effettuasse dei [[viaggio|viaggi]] di trasporto passeggeri a [[Salò]] e [[Limone sul Garda]]<ref name="Ogliari"/>. Tale servizio – durante il quale andò tragicamente perduta, nel 1860, la cannoniera ''[[Sesia (cannoniera)|''Sesia'']]'', affondata in seguito allo [[scoppio]] della [[caldaia]] – si protrasse sino al settembre 1862, quando dal [[lago Maggiore]] venne trasferito sul Garda il [[piroscafo]] a [[ruota|ruote]] ''Benaco''<ref name="Ogliari"/>.
 
Nel giugno 1866 scoppiò la [[terza guerra d'indipendenza]], che avrebbe coinvolto direttamente anche il Garda<ref name="Ogliari"/>.
 
Tuttavia le unità della flottiglia del Garda, compresa la ''Frassineto'', non erano in stato d’approntamento: come constatò [[Giuseppe Garibaldi]] dopo essersi recato a [[Salò]], tutte le cannoniere (ad eccezione di una, la ''[[Torrione (cannoniera)|''Torrione'']]'', armata ma «''interamente vuota''») si trovavano «''in grave disordine''»<ref name="Ogliari"/>.
 
Le 6 cannoniere italiane (''Frassineto'', ''Torrione'', ''[[Castenedolo (cannoniera)|''Castenedolo'']]'', ''[[Pozzolengo (cannoniera)|''Pozzolengo]]'']], ''[[Adda (cannoniera)|''Adda]]'']] e ''[[Mincio (cannoniera 1860)|''Mincio'']]'') furono rimesse in efficienza e [[dislocazione|dislocate]] a Salò insieme al requisito ''Benaco'', ma l’operatività delle navi italiane fu alquanto scarsa: a fronte delle sei cannoniere italiane, provviste di un solo [[cannone]] ciascuna, vi erano i grossi piroscafi armati ''[[San Marco (avviso)|''Hess'']]'' e ''[[Principe Oddone (avviso)|''Franz Joseph'']]'', 9 cannoniere (3 a [[vela (sistema di propulsione)|vela]] e 6 ad [[elica]]) ed 11 [[lancia (imbarcazione)|lance]] armate, per un totale di 62 cannoni e 10 [[spingarda|spingarde]]<ref name="Ogliari"/>. La flottiglia italiana non riuscì quindi a contrastare efficacemente l’attività delle navi austroungariche, che poterono [[bombardamento navale|bombardare]] la [[stazione ferroviaria|stazione]] di Desenzano (30 giugno 1866) ed i paesi di Bogliaco (10 luglio 1866) e [[Gargnano]] (2 e 18 luglio 1866), catturare il piroscafo ''Benaco'' ed affondare il barcone ''Poeta'' carico di viveri (20 luglio 1866)<ref name="Ogliari"/>. L’attività delle navi italiane si limitò sostanzialmente ad alcuni viaggi di [[trasporto truppe|trasporto di truppe]] e di alcuni pezzi d’[[artiglieria]]<ref name="Ogliari"/>: l’unica vera azione bellica compiuta da unità della Regia Flottiglia si svolse l’8 luglio 1866, quando due cannoniere attaccarono e misero in fuga un’unità austroungarica, che si rifugiò a [[Malcesine]].
 
Terminata la guerra, la Regia Flottiglia del Garda incorporò tutte le più moderne unità ex austriache (''Hess'', ''Franz Joseph'' e 6 cannoniere ad elica), ben più grandi e ben armate delle cannoniere della classe Frassineto.