Sant'Antioco (Italia): differenze tra le versioni

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===Età romana (238 a.C.-456 d.C.)===
[[File:Statua romana Sulky.png|thumb|Statua romana del I secolo a.C.]]
La città fu testimone, durante quelle [[guerre romano-puniche|guerre puniche]] che rappresentarono un vero e proprio spartiacque negli equilibri del Mediterraneo, di un evento bellico di una certa rilevanza. Fu probabilmente tra le isole della Vacca e il Toro che si combattė la [[battaglia di Sulci]] (258 a.C.), che vide trionfare la flotta romana guidata dal console [[Gaio Sulpicio Patercolo]] su quella sardo-punica capeggiata da Annibale, che in quanto responsabile della disfatta venne condannato e successivamente crocifisso <ref>Cfr Polibio, Storie libro I; Tito Livio, Historiae; anonimo del Bellum Africanum</ref>.
In epoca romana (formalmente a partire dal 238 a.C), Sulci continuò a fiorire sino a diventare, a detta del geografo greco [[Strabone]] (vissuto a cavallo tra I sec. a.C. e I sec. d.C.) la città più florida della Sardegna romana insieme a [[Cagliari|Caralis]]. Lo sfruttamento dei bacini minerari dell'[[Iglesiente]] non era infatti cessato (in quest'area venne eretto, in età augustea, il tempio romano ad Antas sulle rovine di quello punico), e con esso l'intenso traffico nel porto sulcitano: di qui l'appellativo dell'antica Sulci "''Insula plumbea''". La città dovette disporre davvero di ingenti risorse finanziarie se all'epoca della guerra civile tra [[Cesare]] e [[Pompeo]] (I sec. a.C.) poté pagare una multa di circa (pare) 10 milioni di sesterzi inflittale da parte di Cesare, giunto nel frattempo nell'antipompeiana Caralis. Scrive Attilio Mastino: